La legge sulla Reichsbank
Un breve estratto dall’ottimo libello della Effepi “La legge sulla Reichsbank”
Nel giugno del 1939, in Germania, per la prima volta da quando, nel 1695 si era imposto il signoraggio, un governo aveva avuto il coraggio e la forza di nazionalizzare la banca di emissione, riacquistando, così, la proprietà della moneta. Gli avvenimenti successivi – ci riferiamo ovviamente al secondo conflitto mondiale – hanno messo in ombra questo evento di portata storica. Le “democrazie occidentali”, che pure poco o nulla avevano fatto per salvare quell’abborracciata anomalia statale battezzata a Versailles Cecoslovacchia e da loro vezzeggiata e armata in funzione antitedesca, scoprirono all’improvviso l’irrefrenabile desiderio, l’imprescindibile necessità di “morire per Danzica”. Nessuno storico, almeno a nostra conoscenza, ha mai correlato i due fatti, il che indurrebbe a ritenere che, secondo gli ufficiali sacerdoti di Clio, i due avvenimenti, lo scoppio delle ostilità e la nazionalizzazione della banca di emissione, corrano su binari diversi, mai destinati ad incontrarsi. E questo è, quantomeno per quegli storici così attenti alla componente economica, decisamente strano.
Tutti hanno accettato di buon grado e come incontrovertibili le motivazioni ufficiali di Francia e Gran Bretagna. Eppure è ingenuo pensare che i governi inglese e francese nel dichiarare guerra alla Germania palesassero le reali motivazioni in forza delle quali decidevano di entrare in conflitto. Del resto, se “morire per Danzica” destava già non poche perplessità fra il popolo e l’esercito francese, come avrebbero mai reagito questi ad una parola d’ordine che suggerisse di morire per il signoraggio? A guerra finita, le potenze occupanti hanno provveduto a eliminare quest’anomalia bancaria tedesca, da loro vista come un pericoloso focolaio di infezione.
Gli americani hanno provveduto con la Legge n. 60 del 1° marzo 1948 (Militärregierung Deutschland, Amerikanisches Kontrollgebiet, Gesetz Nr. 60 vom 1. Marz 1948), gli inglesi con l’Ordinanza n. 129, del 1° marzo 1948 (Militärregierung Deutschland, Britisches Kontrollgebiet, Verordnung Nr. 129 vom 1. März 1948) e i francesi con l’Ordinanza 203 del 26 marzo 1949 (Militärregierung Deutschland, Französisches KontroUgebiet, Verordnung Nr. 203 vom 26. März 1949).
Non siamo in grado di fornire al lettore gli estremi della norma promulgata nel settore sovietico, del resto se si pensa che la Gosbank – la banca di emissione sovietica – era anch’essa privata e contava fra i suoi soci il miliardario “americano” Armand Hammer, è diffìcile pensare che abbiano tardato ad emettere una norma del genere.
C’erano voluti poco meno di dieci sanguinosi anni e qualche milione di morti, ma, finalmente, l’ordine era stato ripristinato e gli affari potevano riprendere il loro corso usuale. Per garantirsi, però, un lungo sonno indisturbato ed evitare il ripetersi di analoghi “crimini” era necessario demonizzare l’avversario ed esporlo al ludibrio dell’universo mondo. E anche questo è puntualmente avvenuto.
Il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene così emanata :
La Banca Tedesca del Reich è, in quanto banca d’emissione, alle dirette dipendenze della totale sovranità del Reich. È al servizio della realizzazione degli scopi fissati dal governo nazionalsocialista nei limiti della sfera di competenza affidatale, soprattutto per la garanzia del valore della valuta tedesca. Per regolamentare i rapporti giuridici della Banca del Reich, costituita con la legge del 14 Marzo 1875 (RGBI. S. 177), il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene qui proclamata:
I. Forma giuridica e Incombenze
§1
(1) La Banca Tedesca del Reich fa capo direttamente al Führer e Cancelliere del Reich.
(2) È persona giuridica di diritto pubblico con sede a Berlino. Può istituire delle filiali.
§2
I compiti della Banca Tedesca del Reich derivano dalla sua posizione di banca d’emissione del Reich. Essa sola ha il diritto di emettere banconote. Deve inoltre regolamentare le transazioni e le operazioni finanziarie in Germania e all’estero. Deve anche provvedere alla utilizzazione dei mezzi economici disponibili dell’economia tedesca nel modo più appropriato per l’interesse collettivo e politico-economico.
II. Direzione e Amministrazione
§3
(1) La Banca Tedesca del Reich è diretta e amministrata dal presidente e dagli altri componenti del comitato direttivo, secondo le disposizioni e con la supervisione del Führer e Cancelliere del Reich.
(2) Nel comitato direttivo della Banca del Reich, è il presidente che prende le decisioni.
§4
Il Führer e Cancelliere nomina il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo. Egli decide la durata del loro incarico.
Gli stipendi, gli assegni di aspettativa, le pensioni e le pensioni di guerra del presidente della banca e degli altri componenti del comitato direttivo, vengono definiti da un contratto con la Banca Tedesca del Reich. II contratto necessita dell’approvazione del Führer e Cancelliere del Reich.
Il Führer e Cancelliere del Reich può rimuovere il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo in qualsiasi momento, nel rispetto della salvaguardia dei diritti contrattuali.
Fonte: La legge sulla Reichsbank (15 giugno 1939) Il III Reich nazionalizza la banca di emissione € 10,00.
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