Borghezio e la questione del
“diritto di proprietà dell’euro”
Sulla incompatibilità dell’euro con il principio costituzionale della
autodeterminazione monetaria, che attribuisce al popolo la sovranità
autodeterminazione monetaria, che attribuisce al popolo la sovranità
Rinascita, 20 Giugno 2011
Con due interrogazioni alla Commissione europea e alla Bce, l’onorevole Mario Borghezio, eurodeputato della Lega, ha posto il 15 giugno in sede istituzionale dell’Unione europea la questione del signoraggio in riferimento alla proprietà dell’euro.
Borghezio ha sottolineato come “alla luce della discussione scientifica in atto a livello internazionale sul signoraggio della moneta e premesso che detto signoraggio sta a monte di tutto il sistema monetario, poiché si colloca nel momento di emissione della moneta” e aggiunge inoltre che, “allo stato attuale, non è dato individuare chi sia creditore e chi debitore nella fase della circolazione dell’euro, mentre i popoli europei hanno pieno diritto di conoscere se siano ‘creditori’ - in quanto proprietari o ‘debitori’ in quanto non proprietari - per un valore pari a tutta la massa monetaria di euro posta in circolazione”. Quindi l’eurodeputato leghista ha chiesto alla Commissione europea e alla Bce di precisare, “in maniera chiara e definitiva, a chi appartenga giuridicamente la proprietà dell’Euro al momento della sua emissione”.
Questi quesiti sono analoghi a quelli posti sul tema del signoraggio, con una recente interrogazione al ministro dell’Economia dall’on. Di Pietro, “che richiama opportunamente - conclude Borghezio – l’insegnamento del prof. Giacinto Auriti e del Procuratore Generale Bruno Tarquini, che hanno sollevato fondati dubbi sulla compatibilità dell’euro con il principio costituzionale della sovranità monetaria, che attribuisce al popolo (e solo al popolo) la sovranità”.
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