venerdì 30 ottobre 2009

Economia: non e' una priorita'

30 Ottobre 2009

Economia: non e' una priorita' del governo Berlusconi




Non è tollerabile che la questione Irap sia diventata il pretesto di uno scontro tutto interno alla maggioranza e tutto giocato sulla pelle dei cittadini e delle imprese.

Lo spettacolo a cui stiamo assistendo da giorni è avvilente. Da una parte chi vuole inserire il taglio dell'Irap subito, dall'altra chi dice che non ci sono risorse. Lo scontro è arrivato anche in commissione Bilancio al Senato dove ieri notte è stata approvata la più impalpabile e vuota delle manovre finanziarie della storia. Noi siamo disponibili a discutere sia sull'entità del taglio, sia su dove trovare i fondi, ma non sappiamo chi è il nostro interlocutore visto che nella maggioranza la spaccatura è evidente. Oltre all'Irap, però, sono urgenti e indispensabili altre misure economiche per rilanciare la domanda interna, dalla detassazione di stipendi e pensioni, a cominciare dalla prossima tredicesima, alla proroga della cassa integrazione ordinaria e alla riforma complessiva degli ammortizzatori sociali.

Ma sarà difficile spuntarla, visto che in commissione hanno bocciato tutti i nostri emendamenti, non solo quelli che in qualche maniera tendevano la mano al mondo del lavoro, ma anche quelli che vanno ai servizi per i cittadini. Abbiamo provato a far reintegrare fondi tagliati dal governo almeno ai livelli dello scorso anno, trovando anche la copertura economica. Non ci saranno incrementi al fondo per le politiche sociali, al fondo per le politiche della famiglia e al fondo per la non autosufficienza che dal 2010 non risulterà più finanziato. Si trattava di misure minime per venire incontro alle fasce più deboli che sono quelle che soffrono maggiormente la portata della crisi economica. Ci riproveremo in Aula, ma con poche speranze perché la nostra impressione è che ci siamo trovati davanti a un muro di gomma.

Purtroppo da tempo Berlusconi va annunciando che la crisi è finita. E' chiaro che confonde la ripresa dei suoi capitali in Borsa con la fine della crisi economica. Ma anche gli ultimi indicatori economici gli danno torto marcio. L'Irap-Cgil informa che ormai il numero dei disoccupati è salito a tre milioni, è destinato ad aumentare nei prossimi mesi e governo e maggioranza litigano senza trovare uno straccio di soluzione a questo dramma. Negli Stati Uniti invece succede il contrario. Grazie al massiccio piano di interventi pubblici il pil dell'ultimo trimestre fa segnare uno straordinario +3,5 per cento. Nonostante questo dato Obama, che al contrario del nostro premier non ha mai nascosto la reale drammaticità della crisi economica, ha detto che la strada da percorrere è ancora lunga. La differenza è proprio questa: Obama ha affrontato la crisi con i fatti e ne sta uscendo, Berlusconi chiacchiera ma non offre risposte concrete e imprese e famiglie sono in ginocchio.

Purtroppo, osservando il dibattito di questi giorni, è chiara anche un'altra cosa: da questo governo e da questa maggioranza la priorità non andrà alle riforme economiche che sono urgenti ed essenziali, ma alle controriforme in materia di giustizia per evitare al premier di essere processato.

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