Antonveneta rinviata a giudizio per usura aggravata
N. Forcheri, 28 dicembre 2010
Rinviata a giudizio per usura aggravata la Banca Antonveneta, era stata acquisita dalla Monte dei Paschi, nel 2007, alla Santander per almeno il doppio del suo prezzo, con un'operazione esosissima che molto probabilmente servì più a finanziare l'acquisto da parte di Santander dell'olandese ABN Amro - la quale aveva in pancia l'Antonveneta - nell'ambito della scalata su ABN Amro del consorzio Santander/Royal bank of Scotland e Fortis, svuotando vergognosamente le casse dell'ex banca della città di Siena.
Nell'ambito della stessa operazione di smembramento di ABN Amro - con chissà quali gemme infrastrutturali del belpase appartenenti ad Antonveneta - la banca belgo-olandese Fortis subì un collasso in seguito a tale acquisizione, per opera del bilderberger Lippens, costringendo il governo belga a nazionalizzare la banca prima di cederla per un pezzo di pane alla BNP Paribas - vera finalità dell'operazione - e ciò a dispetto della volontà dei piccoli azionisti renitenti, cioé praticamente tutti, che intentarono un'azione in giustizia.
Si ricorda che BNP Paribas appartiene in parte al governo francese, a quello belga e a quello lussemburghese... E' come se il governo italiano si riacquistasse una banca o una società che già gli appartiene, per salvarla mantenendone le rendite (a sé stesso): agli eurocrati espertucoli nella pseudo branca della concorrenza, chiedo un vero esame di coscienza e di rispondere ONESTAMENTE
"non sarebbe considerato aiuto di Stato, fosse successo all'Italia (o altro PIIGS, tranne Spagna)"?
E poi, ricordo che l'Antonveneta finì in pancia ad ABN Amro in quella battaglia assimmetrica tra i soliti "investitori" stranieri e quelli italici disprezzatamente chiamati "furbetti del quartierino", tra ABN Amro e Fiorani della Popolare di Lodi, che fu deliberatamente eliminato da una magistratura (una magistratura che ospita nei tribunali i servizi delle banche per pignoramenti ed esecuzioni mobiliari, sic) in modo da farla ricomprare, come visto sopra, almeno al doppio del prezzo con denari pubblici italiani svuotando le casse della banca privatizzata Monte dei Paschi. Non prima di cedere Interbanca - dell'Antonveneta - a niente pò pò di meno che General Electric...
Un po' come se ci fosse un modello imposto dall'alto che costringesse fallimenti e operazione di fusione e acquisizione a passare dalle grinfie degli "investitori esteri", con tanto di riconoscimento di commissioni o pizzo. Ora se non si capisce la finta forzata supremazia del dollaro, con intrinseci rapporti di forza geopolitici, né il trucco del signoraggio che coinvolge alcuni governi più sovrani di altri nel depredare le varie regioni dell'impero, non si riusciranno neanche a scorgere tali modelli di inviluppo.
Modelli che ritornano, con il braccio armato della magistratura, ad esempio con il caso della BNL che nel 2005 finì alla solita BNP Paribas, dopo deliberata e forzata eliminazione del concorrente Unipol da parte della magistratura.
Si ricordi anche che BNP Paribas, è appunto una banca "semisovrana" fedelmente interconnessa con le galassie The Power Corporation of Canada, da una parte, e l'universo Frère/Suez/Total/Lafarge/Imerys/TranscorAstra/Banca Leonardo... (cfr. http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=29815), vera e propria erede dell'ex Compagnia delle Indie Occidentali.
Nicoletta Forcheri
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