sabato 8 maggio 2010

Un programma contro "mafianomics": Casa Pound

PROGRAMMA POLITICO DI CASA POUND
http://grottaferrataidentitaria.files.wordpress.com/2009/08/casapound_italia.jpg
1. Per la riconquista nazionale

La nazione italiana deve tornare ad essere un organismo avente fini, vita e mezzi d’azione superiori, per potenza e durata, a quelli degli individui, divisi o raggruppati, che lo compongono. Deve tornare ad essere una unità morale, politica ed economica, che si realizza integralmente nello Stato. Lo Stato che vogliamo è uno Stato etico, organico, espressione e riferimento spirituale della comunità nazionale. Il suo primo compito è quello di riaffermare e riconquistare la sovranità e l’autonomia minacciate da poteri forti, di natura privata ed internazionalista.

2. Per la sovranità popolare, contro i Poteri Forti.

Nella fase attuale, detta di “Globalizzazione” si assiste ad una vertiginosa presa di potere di strutture sovranazionali, internazionaliste, di natura privata, che impongono una dittatura di classe sulla nazione, svuotano di autorità le istituzioni e privano i cittadini di ogni forma reale di partecipazione e decisione nella vita pubblica e politica. Rivendichiamo il riscatto dell’idea romana di cittadinanza contro la riduzione allo stato di sudditi. Sovranità popolare e nazionale!

3. Per un controllo pubblico delle banche.

L’emissione della moneta è stata scippata alla Comunità Nazionale a favore di gruppi privati che espropriano il bene pubblico con privatizzazioni pilotate, tengono sotto strozzo i cittadini, distruggono il risparmio, moltiplicano il debito e devastano lo Stato Sociale. Le banche – tutte private! – sono diventate inoltre un organo di controllo e di riscossione delle tasse.

Contro il vampirismo finanziario, proponiamo:

- Sovranità nazionale sull’emissione delle banconote.
- Proprietà Statale di BANKITALIA.
- Controllo politico sulla Banca Centrale Europea da parte della Comunità Europea.
- Istituzione di una Banca Nazionale Etica.
- Messa fuorilegge dell’usura intesa come crimine contro l’umanità.

4. Mettiamo il guinzaglio alle Multinazionali e rilanciamo la produzione italiana ed una Europa AUTARCHICA.

Le crisi economiche sono in massima parte dovute alle politiche anarchiche delle Multinazionali e al falso mito del Libero Mercato. La dittatura del WTO (organizzazione internazionale che impedisce lo sviluppo di politiche economiche a favore della propria nazione) ci obbliga a subire la disoccupazione, la precarietà, la proletarizzazione e l’immigrazione forzata e incontrollata.
Noi crediamo al contrario in una Europa forte, Autarchica, che abbia un proprio mercato interno regolato dalla politica, che non esponga i lavoratori europei alla concorrenza di paesi le cui popolazioni non hanno le stesse tutele, orari di lavoro e salari dei lavoratori europei.

Contro il Frankenstein delle Multinazionali proponiamo:

- Politica autarchica integrata nell’area europea.
- Protezione dei mercati nazionali dalla concorrenza di chi sfrutta la forza-lavoro (vedi Cina e articoli delle Multinazionali prodotti nel Terzo e Quarto Mondo) ovvero impedire il commercio con quelle nazioni in cui i lavoratori non hanno le stesse tutele e garanzie dei lavoratori europei.
- Istituzione di un’autorità di regolamentazione delle pressioni del Libero Mercato.
- Rilancio della produzione nazionale, impedita d’autorità dalle dittature del WTO.
- Bloccare le delocalizzazioni: a chi chiude in Italia per spostare la produzione all’estero deve essere impedito di rivendere i suoi prodotti in Italia.

(Leggi tutto il programma qui)

7 commenti:

  1. Beh il programma è molto carino, a parte alcuni deliri fuori tempo massimo ed economicamente impossibili come "l'Autarchia"...
    Però davvero mi chiedo per quale ragione poi alle elezioni votate (e fate votare) tutti in massa per il PDL (e affini).

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  2. Il concetto di Autarchia, almeno sui generi di prima necessità, è essenziale per sottrarsi al ricatto della finanza internazionale che, come nel caso della Banca Mondiale, impone monoculture agricole proprio per mettere i governi dei paesi che le accettano, sotto schiaffo. Tpo come succede nel Vietnam che produce quasi solo riso. Per quanto chi vota cosa, che importanza può mai avere in un sistema in cui la politica conta niente visto che non ha nessun potere sull'economia? (ma anzi, viceversa)

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  3. Beh, francamente che la politica (specie in un Paese come l'Italia...) non conti nulla in economia mi pare un'affermazione azzardata. Anzi: considerando l'assurdo conflitto d'interessi in cui ci troviamo attualmente, con il Presidente del consiglio invischiato dappertutto, compreso il CDA della più potente banca d'affari del Paese, più che un affermazione azzardata mi pare un'affermazione infondata...Comunque: che sia l'economia a "controllare" la politica è Storia vecchia quanto il Mondo...Che però non esista alcun controllo politico sull'economia (vedi Banche centrali private...) questa è storia assai recente. Una Storia triste, dai risvolti oscuri e che in Italia sta vivendo il massimo della sua lirica stonata...E mi spiace davvero che certa gentaglia (s)governi anche con i voti di chi magari ha programmi, in teoria, buoni...

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  4. La cosa ancor peggiore è che ci sia gentaglia che comanda, che "governa" davvero, senza i voti di nessuno... tipo l'innominato della banca centrale...

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  5. Beh, per non far comandare "l'innominato" basterebe che Tremonti (PDL) si decida a ri-pubblicizzare la Banca d'Italia, cosa che avrebbe dovuto fare già da tempo, visto che il comma 10 dell'art. 19 della Legge 28 dicembre 2005, n. 262 intitolata
    "Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari " lasciava 3 anni di tempo per farlo...
    http://www.camera.it/parlam/leggi/05262l.htm

    Ma non lo fanno...Ed il perchè questi Signori della "destra" italiana non adempiano a norme di legge scritte da essi stessi è ormai ovvio pure agli orsacchiotti...
    Saluti

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  6. Il PDL ed il PD rappresentano il tentativo di "americanizzare" la politica italiana, come avvenne negli USA nel periodo della creazione della FED. Così ad ogni elezione, si cambia Polo. Ma la musica - rigorosamente - rimane sempre la stessa. Non ho visto il PD battere i piedi per la nazionalizzazione della Banca d'Italia...ma nemmeno il resto della sinistra, a parte Di Pietro e Grillo.

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  7. Fondamentalmente d'accordo con la tua analisi. In effetti tra PDL e PD-L le cose cambiano poco, a parte il fatto che entrambi i partiti sono a mio avviso rispettivamente assai peggiori dei loro corrispettivi americani.
    E' anche parzialmente vero che "il resto della sinistra" non sbatte i piedi più di tanto, per la ri-publicizzazione della BCI, ma questo in vero un pò perchè la visibilità mediatica della sinistra radicale è (al pari della destra sociale) pari a zero e un pò perchè esistono al momento altre urgenze tipo il referendum antri-privatizzazione dell'acqua (sintomatico a tal proposito il fatto che il PD non sia nel comitato promotore...). Comunque, alla fine della fiera una cosa non ho mai capito. Per quale ragione i programmi della Sinistra Radicale e della Destra Sociale si assomiglino così tanto anche se poi i rispettivi appartenenti si odino a morte...
    Saluti

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