sabato 8 maggio 2010

Scrive Paola Sobbrio, sul Festival del Giornalismo d'inchiesta

A: Vincenzo Figlioli - Agenzia Communico

Gentile Direttore,

so già che mi attirerò le ire e gli strali dei benpensanti che si fregiano di essere liberi di fare e pensare come credono e criticare con altrettanta libertà. L’oggetto di questa mia missiva è il festival del giornalismo d’inchiesta,

non perché non sia cosa buona e giusta che questa sonnolente città si informi, partecipi, si svegli, si sollevi dal torpore in cui è f_disagio.jpgavviluppata ma perché il giornalismo d’inchiesta non è solo Media, berlusconi,palazzinari e Mafia. Lei mi dirà giustamente, interpretando gli umori dei suoi lettori, ma questi temi costituiscono l’INFORMAZIONE per eccellenza. Giusto. Però io mi domando e dico, ma il giornalismo d’inchiesta si ferma a questi temi? Mi sembra di guardare anno zero. Non si potrebbe parlare di traffico d’armi, acqua, schiavitù moderne,industrie farmaceutiche, biotecnologie, ricerca scientifica, lavoro nero, banche, signoraggio, Istituzioni europee, Authority varie, ruolo delle religioni nella gestione del potere, ecc… I temi non mancano. Insomma a me pare che tra il programma dell’anno scorso e quest’anno cambia qualche ospite, cambia il titolo di qualche intervento ma nella sostanza non cambia nulla. Nella sostanza credo che l’equazione informazione= media e berlusconi, volutamente scritto in minuscolo, sia un ulteriore modo per sviare l’attenzione dai tanti, mille problemi che affliggono l’Italia, L’Europa e il Mondo poiché ormai è impossibile ragionare in termini localistici anche a livello di gestione del potere(quello vero, intendo). Io, come sa, ho partecipato in prima persona ai VDAY di Beppe Grillo, sono stata un’attivista del suo movimento, e ci ho messo la faccia, e ritengo che quelle esperienze siano state determinanti per la mia formazione politica, cioè da cittadina che partecipa alla vita della sua polis. Ritengo, però, che continuare a demonizzare le Tv di berlusconi e lo stesso sia un errore madornale e per questo ho lasciato il movimento. Sono ormai più che convinta che concentrarsi su quello che fa mr. b, piuttosto che creare le basi per una reale alternativa. ci abbia portati a questa triste situazione italiana. Il festival del giornalismo d’inchiesta, secondo me, si inserisce in questo contesto e non vorrei che alla fine a seguirlo saremo sempre i soliti che ci indigniamo quando guardiamo anno zero, report, exit e trasmissioni di denuncia simili ma poi se c’è da metterci la faccia per cambiare qualcosa e fare qualcosa per la nostra polis siamo i primi a tirarci indietro e poi magari al momento del voto lo diamo a chi ci fa dei favori o promette di farli. Insomma, ben venga il giornalismo, ben vengano le inchieste, ben venga l’indignazione e il risveglio delle coscienze, sebbene sarebbe opportuno un risveglio a 360°, purchè non sia solo dal 21 al 23 maggio 2010.

Distinti saluti

Paola Sobbrio

(continua)

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