domenica 15 maggio 2011

BANCHE ALLA DERIVA: BNL ACCUSATA DI TRUFFA

BANCHE ALLA DERIVA-TI – LA BNL ACCUSATA DI AVER TRUFFATO I COMUNI DI MESSINA E TAORMINA – LA PROCURA CONGELA 17 MLN € ALLA BANCA: NON AVEVA AVVISATO GLI AMMINISTRATORI DEI RISCHI DELLA FINANZA CREATIVA - nei contratti ci sarebbe stata una serie di clausole occulte, "commissioni implicite", oneri non rilevabili. RISULTATO: operazioni speculative al posto di operazioni di copertura del rischio, con tassi variabili rischiosi – L’ISTITUTO DI LUIGI ABETE SI DIFENDE: “FRAINTENDIMENTI”…

1 - DERIVATI, LA BNL FINISCE NEI GUAI "TRUFFATE MESSINA E TAORMINA"
L'ACCUSA: NON HA AVVISATO I COMUNI DEI RISCHI. SEQUESTRATI ALLA BANCA 17 MILIONI
Fabio Albanese per "la Stampa",
13-05-2011 (Da: Dagospia)

Comuni sull'orlo del dissesto finanziario, oberati da debiti e alla disperata ricerca di soldi. Una banca che offre delle soluzioni apparentemente vantaggiose. Su questi due perni ruota un'inchiesta della procura della Repubblica di Messina che ieri, attraverso il Gico della Guardia di Finanza, ha fatto scattare il sequestro preventivo di oltre 17 milioni di euro alla Banca Nazionale del Lavoro.

logo bnl gruppo paribas

Le «vittime» di quella che per i pm è una truffa aggravata sono i comuni di Messina e Taormina. E se non fosse intervenuta una transazione, nel gruppo ci sarebbe stato anche il comune di Giardini Naxos. La Bnl assicura che si tratta di «fraintendimenti che saranno chiariti».

L'inchiesta, partita due anni fa e condotta personalmente dal procuratore Guido Lo Forte con il sostituto Vito Di Giorgio, secondo le consulenze di due altri istituti bancari e di un perito di parte e il provvedimento di sequestro del gip Maria Vermiglio, ha messo in luce operazioni finanziarie che avrebbero dovuto risanare le casse disastrate dei comuni e che, invece, ne hanno appesantito i debiti: «I comuni non sono stati adeguatamente informati del tasso elevato di rischio - dice il procuratore Lo Forte - il sequestro preventivo è uno strumento cautelativo a tutela delle potenziali ragioni degli enti pubblici».

Così, secondo calcoli del giudice, alla banca sono stati congelati fondi per 17.068.589,39 euro. Già lo scorso anno erano finite nel registro degli indagati otto persone, due dirigenti della Direzione nazionale della Bnl e sei funzionari della filiale di Messina, oltre che la stessa banca come persona giuridica.

TAORMINA

La chiamano «finanza derivata», complessi strumenti finanziari con meccanismi difficili da comprendere; prodotti che tra il 2002 e il 2007 i funzionari della Bnl, banca che dei due comuni era consulente, avrebbero proposto ai tecnici dei comuni di Messina e Taormina che non avrebbero capito fino in fondo cosa stavano facendo sottoscrivere alle loro amministrazioni.

In pratica, i «derivati» della Bnl avrebbero dovuto ridurre i costi dei mutui a tasso fisso che le due amministrazioni avevano con la Cassa Depositi e Prestiti, debiti per 205 milioni di euro Messina, per 7 milioni Taormina, prospettando vantaggi economici per l'ente.

In realtà, nei contratti ci sarebbe stata una serie di clausole occulte, «commissioni implicite», oneri non rilevabili che attraverso complessi calcoli di matematica finanziaria definiscono le previsioni sulle variazioni dei tassi ufficiali di interesse, su una base probabilistica. Un terno al lotto, insomma; operazioni speculative al posto di operazioni di copertura del rischio, con tassi variabili rischiosi. E infatti, i due comuni si sono ritrovati con un aggravamento dei rispettivi debiti, 14 milioni il comune di Messina, 230 mila euro quello di Taormina.

Messina

La Banca nazionale del lavoro, sottolineando di aver sempre collaborato con i pm dell'inchiesta, respinge le accuse ed è pronta a impugnare il sequestro dei 17 milioni di euro: «Riteniamo il provvedimento infondato scrive in una nota - e basato su una serie di fraintendimenti normativi e concettuali che saranno chiariti nelle sedi giudiziarie competenti».

2- LA FINANZA "CREATIVA"
Da "la Stampa" -
I derivati sono quegli strumenti finanziari il cui valore economico è legato a quello di una particolare attività definita «sottostante» (ad esempio di una valuta, un tasso d'interesse), o dal realizzarsi di un determinato evento.

ROBERTO BENIGNI LUIGI ABETE

I prodotti derivati sono usati soprattutto per tre scopi: ridurre il rischio finanziario di un portafoglio, ottenere un profitto assumendo esposizioni di rischio, ottenere un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul «sottostante» per cogliere eventuali differenze di valorizzazione. Il problema principale dei derivati è la stima del loro valore. La Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G) è l'organo che controlla e coordina il mercato italiano dei derivati. Tra le tipologie maggiormente conosciute e diffuse di strumento derivato è possibile trovare le opzioni, i warrant e i covered warrant e i futures.

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