Ricordo una serata di tarda primavera in Chianti, in un bel giardino sulle colline, un’esposizione di quadri e sculture originali, una tavola imbandita e un’allegra brigata in piedi, a mangiare, bere, parlare, nel prato. Era già notte e tra i visitatori si era creata, dopo tante ore, e in una platea di vecchi giovani, artistoidi, felici di esistere, ebbri di profumi, una distesa e fantasiosa convivialità, un’atmosfera di contagiosa allegria, di quelle che agli inizi dell’estate trascinano un’avviluppante ma elegante euforia...
(continua...)
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