venerdì 9 aprile 2010

Class action contro le carte “revolving”

Class action contro le carte “revolving” a tassi usurari
Il Secolo XIX, 09 aprile 2010

Class action contro chi emette carte revolving che arrivano a tassi da usura e un intervento dell’Antitrust e del Governo per bloccare il fenomeno delle speculazioni sul credito al consumo. I consumatori tornano all’attacco delle aziende che emettono carte di credito `revolving´ dopo lo `stop´ disposto da Bankitalia a nuove emissioni a carico dell’American Express Service Europe in Italia.

E scoprono inoltre che, oltre al caso dell’American Express anche Fiditalia (ad ottobre 2009) è stata interessata da un blocco di Bankitalia, con un analogo intervento preso dall’Antitrust sulle carte revolving Coincard. Le stesse associazioni ipotizzano di avviare una class action. Tutto nasce dall’inchiesta di Trani quando, grazie ad alcune intercettazioni, è venuto alla luce un fenomeno di tassi usurari legati proprio alle revolving dell’American Express.

Da qui la decisione della Banca d’Italia, emersa ieri, di bloccare le nuove emissioni. L’Adusbef, che ha chiesto già ieri all’Antitrust di emettere un provvedimento cautelare nei confronti di tutte le società che emettono carte revolving con analoghe caratteristiche dell’American Express, annuncia di avere intenzione di avviare «una poderosa class action per tutelare gli utenti della carte di credito attive (stimati in 7 milioni) che hanno subito danni economici con interessi usurari in violazione della legge».

L’associazione guidata da Elio Lannutti chiede inoltre alla Banca d’Italia, a tutela dei consumatori, maggiore comunicazione sulle decisioni prese. La decisione di Bankitalia ottiene il plauso di Adiconsum che chiede di ampliare l’indagine avviata in Puglia, perché ritiene che «il fenomeno non sia isolato, ma che anzi sia abbastanza diffuso». Un fenomeno, quello delle `revolving´ che Adiconsum ritiene «una proposta insidiosa poiché nasconde interessi rilevanti di circa il 20-30% di cui ci si accorge, ad esempio, nel caso in cui si paga in ritardo una rata. A quel punto, infatti, scatta un meccanismo di ricalcolo degli interessi che porta in molti casi all’applicazione di tassi usurari».

Anche Federconsumatori invoca un intervento dell’Antitrust ma chiede anche un intervento del Governo affinché «si riaprano i lavori della cosiddetta Commissione Pinza che, in passato ha intrapreso un importante percorso per promuovere la correttezza, la trasparenza e la legalità all’interno di un settore che ne ha realmente bisogno, quello del credito al consumo». Il Codacons, come l’Adusbef, studia invece una class action «a tutela di tutti gli utenti italiani vittime dei tassi usurari applicati sulle carte revolving». L’ufficio legale ha già avviato le pratiche per studiare l’azione legale collettiva. Si chiede inoltre all’Antitrust di avviare una indagine sul settore, «verificando le condizioni applicate e sanzionando chi non garantisce adeguata trasparenza e applica tassi illegali». Il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, più volte tirato in ballo ricorda che sono già 15 le aziende già condannate per irregolarità nell’erogazione di finanziamenti al consumo. L’Antitrust - spiega - dallo scorso anno ha «aperto e chiuso già 7 istruttorie, per un totale di 3.150.000 euro di multe». E sull’intervento di Bankitalia aggiunge: «Ci sentiamo confortati perché vuol dire che eravamo sulla buona strada. Continueremo con le nostre indagini e istruttorie, anche per dare soddisfazione alle varie denunce che ci arrivano».

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