Alla vigilia del vertice europeo
LaRouche all'Europa: non ripetere l'errore americano del salvataggio di Wall Street; i creditori ad alto rendimento, come il Banco Santander, devono pagare lo scotto
10 febbraio 2010 (MoviSol) - Mentre l'UE si appresta a riunirsi al vertice dell'11 febbraio, convocato per discutere la crisi finanziaria che sta colpendo l'Eurozona, l'economista di fama mondiale Lyndon LaRouche ha ammonito i leader europei: "Non fate l'errore commesso dagli USA nel salvataggio di Wall Street. Se fate la stessa cosa in Europa andrete a fondo, perché l'Europa è più vulnerabile degli USA. Dovranno essere i creditori ad alto rendimento, come il Banco Santander gestito da Londra, ad assorbire il colpo principale. Ogni altra mossa non farebbe che riprodurre in Europa una forma molto peggiore della crisi che abbiamo sperimentato negli USA".
Alla vigilia del vertice, voci autorevoli hanno apertamente proposto la dittatura e l'"impero", esattamente come, secondo LaRouche, sarebbe avvenuto sotto patrocinio britannico. Secondo l'Independent, il presidente UE Herman Van Rompuy ha inviato una lettera ai partecipanti con degli allegati riservati in cui si chiede che tutti gli stati membri, e non solo la Grecia, vengano sottoposti a tutela sovrannazionale dell'UE. Il quotidiano britannico cita una fonte UE che afferma: "Abbiamo bisogno dello stesso tipo di meccanismo che abbiamo imposto alla Grecia, per monitorare e sorvegliare i paesi dell'eurozona. Perciò, l'idea è quella di mettere tutte le economie europee sotto sorveglianza. C'è da attendersi qualche decisione importante al vertice di questa settimana".
Simultaneamente uno dei consiglieri della Commissione Europea, quell'Alberto Giovannini che guidò la transizione tecnica dalle valute nazionali all'euro con le credenziali della bancarotta di LTCM, dichiara in un'intervista a Il Sole 24 ore che "la storia ci insegna che gli imperi sono più efficienti e raggiungono grande prosperità perché il modello imperiale ha successo con una geografia estesa".
Benché l'attenzione sia concentrata sulla Grecia, LaRouche ha sottolineato che l'epicentro della crisi europea non è la Grecia ma la Spagna, ed è il Banco Santander. Per esempio, mentre la Grecia rappresenta solo l'8% dell'esposizione totale delle banche tedesche nell'eurozona, la Spagna ne rappresenta il 44%, ovvero 240 miliardi.
"Il problema è la Spagna", ha dichiarato LaRouche "e il problema si chiama Santander. Si tratta di un problema cronico, che non si può risolvere con un salvataggio. Occorre ridimensionare gli attivi di istituti come Santander". Le cifre degli pseudoattivi di Santander in Brasile, Regno Unito e Spagna, ha spiegato LaRouche, "mostrano che Santander deve accettare una riduzione massiccia dei suoi presunti attivi, perché non sono sostenibili. Non si può far affondare tutta l'Europa per salvare Santander e i suoi soci nel gruppo bancario Inter-Alpha", che include il "controllore" di Santander, la Royal Bank of Scotland della famiglia reale britannica.
"L'intero sistema del gruppo Inter-Alpha dipende dal tasso delle rendite brasiliane, che non può essere sostenuto. Perciò, è richiesto il ridimensionamento degli attivi nominali di Santander e di quanto si dimostri parte rilevante associata del gruppo Inter-Alpha".
LaRouche, che è l'esperto internazionale più autorevole sulla crisi, ha concluso: "Dobbiamo giocare d'anticipo, perché la situazione sta sfuggendo al controllo. Il caso americano mostra che il salvataggio non funziona: sono i creditori ad alto rendimento che devono fare i sacrifici. Non fate l'errore che è stato fatto negli USA, salvando Wall Street. L'Europa non sopravviverebbe allo sforzo di un salvataggio di tipo Wall-Street. I creditori ad alto rendimento devono assorbire il colpo. Non risolverà il problema, ma è un modo per gestirlo".
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