martedì 12 maggio 2009

Pelli: “Meno rischi con il private banking”

La cartolina
Il presidente di BancaStato Pelli risponde al videomessaggio del Caffè
“Meno rischi con il private banking”
Fulvio Pelli
Caffé.ch

Al presidente di BancaStato Fulvio Pelli il Caffe ha inviato una cartolina virtuale (vedi sito www.caffe.ch), rubrica che invita i destinatari a rispondere attraverso il giornale o internet. La domanda rivolta al presidente sollecitava una reazione a chi avanza dubbi sulla scelta dell’istituto (definita da alcuni azzardata) di acquisire quote di altre banche per ampliare il mercato della gestione patrimoniale.


Caro Caffè,

Bello che ti occupi della Banca dello Stato e ne indaghi le prospettive. E’ un fatto che la nostra banca ticinese malgrado la crisi bancaria mondiale non ha corso troppi rischi. La ragione è semplice: essa non ha cercato di trasformarsi in banca di investimento ed ha preferito limitare le proprie attività ai servizi bancari tradizionali al servizio della sua clientela: il credito e la gestione patrimoniale. Siamo attivi anche nella gestione patrimoniale, che molti chiamano in inglese “private banking”, settore nel quale forniamo ottime prestazioni, ma che vorremmo ulteriormente ampliare. Perché? La ragione è semplice: l’attività il credito, che molte banche non svolgono, è un’attività ad alto rischio, poiché i margini, cioè le differenze fra i tassi di interesse che la banca incassa e quelli che paga a chi la finanzia, sono ormai ridottissimi: per evitare pericolosi squilibri è quindi necessario gestire con oculatezza ogni variazione dei tassi di interesse. Contrariamente a quanto generalmente si pensa, la gestione patrimoniale è invece meno pericolosa per la banca e porta redditi abbastanza costanti, che in momenti di difficoltà possono compensare perdite sul credito.

Basta come spiegazione? Lo spero: se no ne riparliamo.

Cari saluti,

Fulvio Pelli

edizione 10.05.2009

1 commento:

  1. Caro Avvocato pelli,
    mi sono davvero stupito della Sua risposta alla Cartolina di Caffé: Lei sembra non sapere che il guadagno della banca NON deriva principalmente dall'attività di intermediazione finanziaria, ma, come è ormai risaputo, la banca guadagna dall'attività di creazione del denaro dal nulla, tramite il meccanismo della riserva frazionaria, e dal successivo riflusso bancario. Ho pensato quindi di inviarLe il link ad un documento che ho elaborato in merito nel 2005 che credo Le potrà essere utile per vari motivi:
    - per conoscere meglio i "fattori di successo" del business della banca che amministra;
    - per avere strumenti affilati a disposizione qualora decidesse di riprendere la Sua attività di procuratore pubblico; - per avere chiara la situazione nel caso che, all'interno della Sua attività politica, dovesse affrontare il tema tabù di una riforma bancaria lungamente dovuta e che potrebbe risolvere l'attuale situazione di crisi. Nel caso fosse invece già a conoscenza di quanto sotto Le invio, le chiedo: come è possibile dormire sonni tranquilli evitando di denunciare pubblicamente tutto ciò che si nasconde dietro all'apparentemente innocua attività del "far banca"? Come fare per restituire alla cittadinanza la rendita monetaria effettiva che oggi le viene bellamente sottratta?

    Cordialità,

    Marco Saba
    “Quasi-criminal behaviour of some financial institution” (2005)
    http://leconomistamascherato.blogspot.com/2009/05/quasi-criminal-behaviour-of-some.html

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