Il fondo magazine
Intervista a Luigi Di Stefano
Dunque, dottor Di Stefano, che è successo?
Che sono stato venduto sulla piazza di Londra, come ai tempi di Re Giorgio. Non mi hanno avvertito e quindi non so se qualcuno indossasse pure la parrucca incipriata.
Ma scherza?
Macché, a ottobre del 2006, a rogito del Public Notary Mr. Allen Labor. Mi ha venduto Mr. Martin McDermott, delegando ovviamente alla transazione uno della bassa forza. L’atto è il nr. H177806; Sono iscritto come merce negli archivi della Regina. Gli scriverò chiedendo di essere affrancato, vediamo che mi risponde.
E, scusi, ma a chi sarebbe stato venduto?
A una finanziaria di New York. Per essere precisi sono ancora di proprietà di Mr. McDermott, ma quello di New York è mandatario per incassare il prezzo del mio riscatto. In definitiva si rispetta lo schema: gli schiavi venivano razziati in Africa, la transazione si decideva a Londra, e la merce veniva consegnata negli Stati Uniti, dove si metteva a frutto. Poi ci fù l’abolizione che tarpò le ali ai finanzieri dell’epoca.
Quindi ci sarà una cifra, a quanto se la sono venduto?
Questo non lo so, lo schiavo mica si deve interessare di queste cose. Il concetto è che sei merce liberamente negoziabile, chi sia fisicamente il tuo padrone non ti deve interessare. I tuoi diritti restano quelli di prima: zero. E se no che schiavo sei! Però so il prezzo del riscatto, 88.000€; se glieli do sono affrancato a tutti gli effetti legali. Divento un Liberto. Sa, a Wall Street in questo momento hanno bisogno di liquidi e ti offrono condizioni vantaggiose se gli lasci i diritti su figli e nipoti.
Prego?
Ma sì, è una pratica in uso nell’antica Roma fino al 350 Avanti Cristo. A garanzia di un debito potevi cedere un figlio, e se non pagavi poteva essere reso lui schiavo. Ma solo tre volte, poi il giovane poteva rivolgersi a un Tribunale ed essere affrancato. Era previsto anche dal Diritto Barbarico longobardo, ma in questo caso il parente si dava volontariamente in garanzia. Mi hanno proposto di farmi misurare l’aspettativa di vita e in base a quanto guadagno gli do il 20% in contanti. Poichè ovviamente non basta lo incassano “in conto”, e poi si rivendono il diritto al riscatto a un altro che torna a pretenderlo. Lo possono esercitare per tre generazioni, quindi fino ai figli di mia nipotina che adesso ha due anni. Basta che io accetti di andare dal Dottor Mengele a farmi misurare l’aspettativa di vita. Evidentemente lavora ancora, per loro.
Non è possibile, ma chi le propone di farsi misurare l’aspettativa di vita, chi se la vende sulla piazza di Londra, e poi perchè?
Stiamo parlando di “cartolarizzazioni”, quindi di compravendita di diritti. Le cartolarizzazioni sono alla base della finanza moderna, quella “tossica”. Io sono stato dichiarato “debitore” e quindi venduto tre volte, l’ultima appunto sulla piazza di Londra. Ovviamente a mia insaputa, perchè ho perso i diritti giuridici. Non si deve stupire, abbiamo fatto leggi per consentirlo, prima era vietato. Leggi in danno dell’erario e dei cittadini. L’erario si ritrova con buchi spaventosi, e i cittadini venduti come bestiame sulle piazze finanziarie. Così i cittadini devono ripianare i buchi dell’erario e divertirsi coi vari dott. Mengele. Ora devono anche dare centinaia di miliardi di euro alle banche perchè non falliscano, e poi sorbirsi in televisione le passerelle dei banchieri che ci raccontano della loro “bontà” sopraffina. Sono “sub-prime” italiani. Per costruire la finanza tossica c’è bisogno di debitori, perchè da questi nascono i crediti. Negli USA i debitori sono stati creati concedendo mutui immobiliari anche a chi poi non poteva pagare. Le banche italiane hanno venduto direttamente i debitori, senza nemmeno dover concedere il mutuo. Hanno buttato tutti nel calderone, è stato l’affare del secolo. Per loro.
Quello che dice è di una certa gravità. Può argomentare seriamente? Quante persone sono coinvolte?
Sono serissimo, e le persone coinvolte sono sicuramente centinaia di migliaia: potenzialmente tutti quelli cartolarizzati, a parte alcune categorie privilegiate che non vengono ridotte a bestiame. Tutto parte con una legge, la 385/93, che riforma il sistema bancario sostituendo la vecchia Legge Bancaria del 1936. Nell’art. 50 si stabilisce che un credito diventa certo su semplice dichiarazione di una banca o di una società finanziaria iscritta nell’elenco della Banca d’Italia. Nell’art. 58 si stabilisce che l’obbligo di notifica al debitore ceduto, stabilito dall’art. 1264 del codice civile del 1942 viene sostituito da un annuncio di cessione di crediti in blocco fatto sul foglio inserzioni della Gazzetta Ufficiale.
E dove sta il punto? Lei parla di “schiavitù”.
La schiavitù è una condizione legale di assenza di diritti giuridici. L’Uomo che viene ridotto a una merce. Un divano non si oppone se viene venduto. Prima di queste “modernizzazioni” un creditore doveva andare dal giudice e dimostrare che il suo credito era vero. Ora basta che lo dichiari. Prima il debitore era per legge “informato” (la notifica è un obbligo) e quindi poteva esercitare un diritto di controllo: sulla somma, sugli interessi, sulle spese. Poteva “opporsi”. Ora questi elementari diritti gli vengono negati, sia perchè gli annunci di vendita in blocco dei diritti non riportano affatto i nominativi dei debitori ceduti, sia perchè si dovrebbe presupporre che tutti ogni giorno ci andiamo a leggere il foglio inserzioni della Gazzetta Ufficiale. Una furbata per salvare la forma e incassare la sostanza. L’arbitrio c’è appunto quando un soggetto può “dichiarare” che io sono debitore, e in questo modo crea un credito che si può rivendere a un altro a mia insaputa. Oppure andare da un giudice a farsi dare un provvedimento “provvisoriamente esecutivo” e pignorarti casa, stipendio e risparmi. Poi tu, con casa, stipendio e risparmi pignorati, a digiuno come i fachiri, vai a difenderti, a trattare. Cioè vai dal dottor Mengele a farti misurare l’aspettativa di vita e lasciare a pegno figli e nipoti. Direi che Mengele, che si limitava a fare gli esperimenti squartando i ragazzini internati nei lager, sia uno sprovveduto apprendista rispetto a chi ha messo in piedi questo meccanismo.
Insomma, lei ipotizza che questi “crediti” cartolarizzati siano gonfiati, che siano falsi?
Questo non si può ipotizzare, perchè nella legge 385/93 c’è un’altra perla. All’art. 126 si stabilisce che i funzionari delle banche sono professionali e “onorabili”, compresi ovviamente quelli delle società finanziarie iscritte nell’apposito elenco. Per cui le loro dichiarazioni sono oro colato, verità infallibili come se le avesse fatte il Papa. E i giudici devono mollare il provvedimento “provvisoriamente esecutivo” che mette il cappio al collo alla vittima. Tu “prima” vieni messo in condizione di non nuocere, e “poi” vieni lavorato coi dottor Mengele. Sono quelle “menti raffinatissime” di cui parlava il Giudice Falcone.
Ritorniamo a Wall Street. Come ci arriva lei a Wall Street.
Banca Intesa mi si vende a Intesa Gestione Crediti (cioè a se stessa). Questa a Castello Finance (e quindi ancora a se stessa), che poi mi si vende a Italfondiario spa, la quale è di proprietà di Fortress Investment Group di New York, che è una società finanziaria specializzata in Edge Fund fondata nel 1999 da gente uscita da UBS e Goldman Sachs. Fortress I.G. è una società che ha avuto le azioni crollate del 90%, è inquisita per illeciti finanziamenti alla politica ed ha investito in ippodromi e casinò. Ci vendono a questi che vengono a “esecutarci” tramite i tribunali italiani, e solo loro stanno esecutando per 28 miliardi di €, facendosi un vanto di avere metodi molto aggressivi: case, stipendi e risparmi. Per chiarire la situazione basti pensare che Castello Finance (Mr McDermott, il mio padrone) che vende bestiame per conto di Unicredit, e Italfondiario che lo compra per conto di Fortress I.G., stanno nella stessa sede: via del Tritone 181 a Roma. Tutte le banche cartolarizzano e tutte le banche hanno l’acquirente del bestiame.
Ma perché vendere a se stessi, che senso ha?
Semplice, semplicissimo, per eludere legalmente il fisco, grazie alla legge 130/99. Una banca porta in detrazione fiscale sui crediti il 10% l’anno (5% sul fondo rischi e il 5% sul fondo svalutazione). Quindi qualsiasi debito insoluto dopo dieci anni è pagato dai contribuenti. In realtà molto prima perchè l’ammortamento si fa su tutto, anche i crediti regolarmente coperti. Ma, grazie alla legge 130/99 può vendere a una propria società (Banca Intesa - Intesa Gestione Crediti) al 10% del valore nominale, portando in detrazione al fisco il 90% che”formalmente” ha perso. Formalmente perchè il credito è esigibile ancora al 100%. Su questo credito con le “moderne tecniche finanziarie” si emettono derivati (starebbe per “crediti derivati” per 25 o 50 volte, che si vendono agli investitori, ai quali, come si è visto, arriva cartaccia. Poi si vende nuovamente a se stessi e il gioco ricomincia: altra “elusione legale” del fisco, altri titoli derivati per 25 o 50 volte l’importo nominale del credito, altra cartaccia venduta agli investitori. E tu, oltre a essere venduto come un capo di bestiame con rogito notarile delle Regina diventi pure il puntello della finanza tossica (sarebbero i famosi titoli spazzatura con cui le banche hanno impestato l’Italia) fino a che vieni appunto venduto agli americani di Wall Street, che dal 2006 ti usano per costruire i loro, di titoli tossici, ma che a ottobre 2008 stanno alla canna del gas e vengono a esecutarti. E in quel momento tu scopri il gioco.
Ma le cartolarizzazioni…
Alt. La legge 130/99 prevedeva un danno all’erario di 300 milioni di lire. Cifra ridicola perchè il danno vero, in una decina d’anni, si stima in circa 150 miliardi di €. Soldi che devono rimettere i cittadini per ripianare i buchi del fisco a suon di finanziarie, deprimendo i consumi, falcidiando il potere di acquisto, creando miseria e disoccupazione. Poi ci sono gli schiavizzati, i “ceduti”, chiamati coi loro beni a versare sangue alla finanza tossica. Loro, i nipoti e i pronipoti. La cifra totale non si sa, nessun ne parla. Io dico “centinaia di miliardi di Euro”
Lei che fa nella vita?
Ex tecnico di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, specializzato sulle tecnologie di lavorazione del vetro organico. Ora mi occupo di impianti di trattamento acque e di impianti solari, da diversi anni.
Non c’entra molto con i problemi di finanza…
Ma le leggi e le carte dei tribunali le so leggere come gli altri. Se è per questo ho fatto anche altre cose per lo Stato. All’Istituto di Fisica ero “professionalmente esposto”, a dire che potevo essere esposto a una dose di radiazioni ionizzanti cinquanta volte superiore a quella ammessa per la popolazione civile. E me le sono prese. Al tempo del terrorismo, nel ‘78, sono stato testimone di un attentato. Ho testimoniato, ho girato due anni armato e mesi e mesi sotto scorta. Poi sono stato perito di parte civile nell’inchiesta sulla Strage di Ustica, dal ‘95 al ‘99; Il mio lavoro è servito a far scagionare la compagnia aerea che non aveva nessuna responsabilità, è stata indennizzata e l’indennizzo è servito a pagare gli stipendi arretrati e i fornitori. Non ho chiesto neanche un euro, dovere. Nel 2006, proprio mentre mi si vendevano sulla piazza di Londra, sono stato CTU per una procura. Alcuni passeggeri di un aereo di linea avevano visto un missile passargli vicino e l’indagine è stata affidata a me. Anche questo gratis, dovere.
E, c’era questo missile?
E’ successo pochi giorni dopo l’attentato a Sharm el Sheik da parte di Al Quaeda. L’aereo era egiziano e riportava turisti italiani a Bologna. Ha creato un certo nervosismo. No comment sul fatto tecnico. Vede, mentre io oltre a lavorare e crescere tre figli facevo tutte queste belle cose qualcuno in parlamento faceva le leggi che consentivano di vendermi come bestiame in giro per il mondo. Mi riportava al diritto romano del tempo di Numa Pompilio o al diritto barbarico longobardo. Insieme a centinaia di migliaia di persone che come me erano “sprovvedute”, non “use alle cose di mondo”. Poi ci vogliono mandare dal Dottor Mengele come internati nel Lager Finanziario. Non sono mica contento.
Lei parlava di categorie escluse dalle compravendite…
E’ scritto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Sono esclusi dalle compravendite i dipendenti delle banche e i loro familiari. Poi sono esclusi i debitori cointestati da dipendenti delle banche e loro familiari. Evidentemente i loro sindacati li hanno salvaguardati e alle banche conveniva per non avere rogne. Gli bastava il resto degli italiani da depredare. Hanno salvato anche amici, amanti e soci dei bancari, così tutto si svolge nel silenzio. Buon per loro.
Le sue sono considerazioni amare, magari più avanti vedrà le cose meno tristi.
No guardi, nella vita può capitare di finire preda di bande di lestofanti, e le leggi vergognose vanno abrogate. Ho fondato una associazione per la tutela dei cartolarizzati, “Attica”, il sito web è www.abusibancari.org. Ho fatto una convenzione con una ditta specializzata per dare consulenza operativa a un costo bassissimo per chi rimane preda di questi lestofanti, e a breve potremo dare anche la consulenza legale. Qui siamo completamente al di fuori del dettato costituzionale e chiederemo la verifica dell’Alta Corte per far invalidare sia la 385/93 che la 130/99; Poi andremo a rompere le scatole a tutte le forze politiche, che smettano di fingere di non sapere. Faremo i nostri passi in sede europea perchè è inammissibile che un paese dell’Unione si ritrovi con la schiavitù per debiti. Anche all’ONU, se sarà necessario. C’è una commissione dei diritti umani, vuol dire che ci appelleremo a quella.
Ma secondo lei c’è una possibilità per uscirne?
Proporremo una soluzione semplice semplice almeno per far cessare questa infamia. Le banche si vendono i crediti al 10% del loro valore nominale, e se li vendono a Londra, a Wall street, a uno che poi ha facoltà di chiederti il 100%. Benissimo, si dia al debitore la facoltà di ricomprarselo lui al prezzo di cessione, il 10%. Così nessuno ci rimette niente, nemmeno l’usuraio straniero. Gli viene solo impedito di fare l’usuraio, che è pure proibito dalla legge. Se questo non si accetta significa stare spudoratamente dalla parte degli usurai e degli estorsori, e ognuno se ne deve prendere pubblicamente la responsabilità. E fatta salva la verifica di costituzionalità, perchè a chi è già stato depredato di casa, stipendio e risparmi gli devono restituire fino all’ultimo euro. Per cui chi è stato o sta in mano a questi figuri si metta in contatto con me. La ragione è nostra e deve essere fatta valere.
Insomma, sarà battaglia.
Certamente, niente piagnistei e niente elemosina di solidarietà che tanto non verrà da nessuna parte. Li andremo a stanare nei loro uffici dorati, ci dovranno spiegare faccia a faccia perchè hanno fatto quelle leggi e si dovranno scusare pubblicamente, sia per i mostruosi danni all’erario sia per quelli ai danni dei cittadini. E’ gente che sta incassando stipendi, pensioni e gettoni di presenza proprio da noi contribuenti. Li manteniamo negli agi, riveriti e rispettati e loro fanno leggi per consentire agli usurai di venderci come bestiame. Proprio non mi va giù.
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