Le cause contro le banche sono vinte in partenza
Il motivo per il quale le cause contro le banche sono ormai vinte in partenza è che la loro attività è così illegale che la magistratura, pur tacendo per ora sulla gravissima questione del signoraggio primario e secondario, non può però esimersi dal condannarle almeno per le violazioni ordinarie.
In particolare, il nostro atto di citazione (scaricabile da www.marra.it) è basato su tre richieste. La principale (che conto sia recepita nel tempo dei 3 gradi) è che il Tribunale, accertato il signoraggio secondario, dichiari non dovuta la restituzione del fido, mutuo, quinto di stipendio ecc.
Questo perché le banche prestano 50 volte l’importo dei depositi, sostituendosi illecitamente allo Stato nel creare il denaro cartolare, per frodare così interessi anch’essi cinquantuplicati su questi prestiti di denaro altrui. Ciò mentre la Banca d’Italia stampa al costo della carta e dell’inchiostro le banconote e, incredibilmente, le “vende” allo Stato in cambio dei BOT, CCT, BPT, CTZ, creando così il debito pubblico, frutto di questo crimine e, per azzerare il quale, basta che lo Stato stampi da sé le banconote, e fermi così anche l’immane riciclaggio ed evasione fiscale che ne deriva.
Ove il Tribunale non accolga la richiesta principale, la subordinata è allora che dichiari per il momento dovuta la restituzione del solo capitale, come previsto dalla legge anti-usura quando la banca, come generalmente accade specie nei fidi, pratica tassi usurari perché trattiene (quale che sia la causale, escluse tasse ed imposte) oltre il 50% del tasso medio in quel tipo di operazioni.
Ove infine non accolga neanche la subordinata basata sull’usura (o se l’usura non c’è, ma c’è quasi sempre), si chiede accolga la seconda subordinata di condannarla a restituire quanto trattenuto per anatocismo, commissioni di massimo scoperto, accredito differito dei versamenti, tassi passivi ultralegali o attivi sublegali quando siano indeterminabili (lo sono in pratica sempre) ecc. Cause vinte in partenza sia in relazione all’usura, e sia, se non c’è, all’anatocismo, per le commissioni di massimo scoperto e così via, perché la giurisprudenza in materia è pacifica. Per cui, forti della somma che si incassa in primo grado, si può proseguire in appello ed in cassazione per il signoraggio attendendo l’evoluzione giurisprudenziale. Argomenti che vanno usati anche nelle opposizioni ai decreti ingiuntivi.
Alfonso Luigi Marra
alfonsoluigi@marra.it, www.marra.it
“FermiamoLeBanche"
ASSOCIAZIONE PER LA DIFESA DEI CITTADINI NEI CONFRONTI DELLE BANCHE - dal 1987
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