Centro Studi Circolo Osservatorio
Novara - Milano
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Oggetto: A seguito della manifestazione dei Sindaci della Lombardia e partendo dal sogno di Auriti e dal signoraggio un ripensamento sulla Nostra soluzione per uscire dalla crisi e per aiutare i Comuni a non vendere il patrimonio (incontro di giovedì 25 marzo).
Carissimi,
vi invio la presente per fare il punto delle cose che ci siamo detti (soprattutto a beneficio di quelli che non erano presenti mi è sembrato giusto approfondire gli argomenti da cui partire per ripensare alle cose che ci siamo detti a voce.
Volendo ripensare alle conclusioni a cui siamo pervenuti durante l'incontro avuto il 25 marzo e volendo partire appunto dal discorso sul SIGNORAGGIO, si potrebbe dire che in questo momento il signoraggio, se fosse a disposizione del governo italiano, dovrebbe essere usato per permettere alle imprese italiane di sopravvivere in questo momento di crisi, visto che c’è una nazione che usa il signoraggio non per far arricchire i suoi banchieri (e per far divenire i politici i servi dei banchieri) ma per distruggere le industrie Europee ed Americane ed è la CINA che usa appunto il signoraggio per stampare moneta senza debito e sostenere pesantemente le sue imprese e compra le materie prime in remimbi (Yuan) che è ormai riconosciuta moneta di riserva dai paesi del Sud America e dell'Asia, ed usa le riserve accumulate per comprarsi i mezzi di trasporto le basi commerciali in cui vendere i suoi prodotti e da ultimo come uno sciacallo si compra le imprese ed i negozi falliti in occidente e non contenta si compra capitalisti e governanti dell’occidente ed anche quote di finanziarie statali oltre a quote di imprese strategiche.
Infatti pensiamo che il signoraggio oggi possa essere utilizzato solo per sostenere le imprese produttive perché se venisse usato per aumentare il nostro potere di acquisto e di consumo faremmo la fine della Grecia o dell'America senza avere la flotta e le armi atomiche (che è l’unica forza che sostiene il corso “forzoso” del dollaro).
Il meccanismo che abbiamo messo a punto, e su cui ci siamo dilungati durante l’incontro, possiamo, anche se impropriamente, chiamarlo riappropriazione del signoraggio, è un signoraggio limitato ma pur sempre utile, ed in questo momento è da considerare la tecnica principe per operare o attraverso una carta di credito o attraverso la stampa su carta [1],
Un mezzo idoneo per emettere moneta non a debito senza dichiararlo (anzi senza che si possa essere accusati di farlo) E SENZA USCIRE DALL'EURO, ed in questo momento tale metodo ci sembra l'unico utilizzabile giacché qualsiasi altro metodo pensiamo che verrebbe stoppato;
Con tale metodo certamente non si potrà riuscire a coprire tutto il circolante monetario M1 ma c’è la ragionevole certezza di riuscirci per una quota parte che pensiamo possa arrivare (se il mondo delle imprese vi aderisse) fino ad un cinquantesimo di 770 miliardi di Euro (cioè all’INCIRCA per 37 MILIARDI DI EURO), utilizzando 1 dodicesimo dei redditi monetari [2];
In avvio del sistema la quota sarà molto minore in quel caso la quota potrà essere aumentata se una percentuale o tutta verrà fatto passare attraverso le banche mediate il COFIDI moltiplicando tale importo da un minimo di 20 volte;
In tal modo arriveremo per altra via ad una QUOTA di Miliardi di euro (anche se con interessi del 4%) ed in tal caso il problema sarà che non potranno essere avviati i Crediti a costo zero o negativi per le imprese produttive che è uno degli obiettivi di questa iniziativa.
Se tale poi iniziativa si inserisse in un patto di reciprocità tra imprese e Comuni (ALLORA SAREMMO IN PARADISO) per :
1. restituire le tasse alle imprese produttive, (irap e quant'altro)
2. digerire i debiti dei Comuni [anche quelli dello STATO che con la scusa del decentramento fiscale TREMONTI sta per scaricargli addosso] una tecnica raffinata per far vendere agli enti locali i beni artistici ed architettonici come ben dice l'articolo del sole24ore del 6 aprile scorso di seguito indirizzato (Cosa che sarebbe la fine dell'Italia come nazione), su ciò ci sarebbe da fare un articolo: QUOD NON FECERUNT BARBARI ................. :
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/04/censimento-Tesoro-beni-stato.shtml?uuid=8043a474-4147-11df-bb0d-a31217e8b40f&DocRulesView=Libero
3. creare delle basi commerciali in tutti i paesi del mondo per lo sbocco dei prodotti delle PMI produttive italiane (acquistando immobili come primo atto di tale operazione)
4. DARE PRESTITI AD INTERESSI ZERO (O NEGATIVO) ALLE IMPRESE PRODUTTIVE pmi ed artigiane in proporzione all'IRAP PAGATA secondo l'ottica più assumono e più producono e più ricevono prestiti a fondo perduto).
Il problema ora è: E’ possibile riuscire a convincere un numero sufficiente di sindaci e pubblici amministratori ad aderire a progetto e a percorrere la strada dell’accordo DEL PATTO DI FERRO CON LE PROPRIE IMPRESE E NON QUELLO DELLA SVENDITA DEL PROPRIO PATRIMONIO? E’ su ciò che si giocherà l’intera partita, E PER PARTITA SI INTENDE NON IL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE MA LA SOPRAVVIVENZA DELL’ITALIA COME NAZIONE SVILUPPATA e anche come Nazione.
In tale partita si inserisce la protesta dei comuni della Lombardia, protesta che però, potrebbe addirittura essere utilizzata per far passare la vendita del patrimonio.
07-04-2010 COMUNI: IFEL, DOMANI IN DIRETTA LA PROTESTA DEI SINDACI LOMBARDI
(ASCA) - Roma, 7 apr - 400 sono i Sindaci lombardi che domani si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura milanese per consegnare al Prefetto la loro fascia tricolore, su proposta ed iniziativa del Presidente dell'Anci Lombardia e Sindaco di Varese Attilio Fontana, per protestare sulle regole del patto di stabilita'. Per questo la Fondazione IFEL seguira' per tutto il giorno sul proprio portale
http://www.fondazioneifel.it
la protesta dei Sindaci pubblicando i loro interventi.
Ma guardando al discorso del federalismo fiscale c’è l’impressione che la macchina che si è messo in moto sia uno schiacciasassi difficile da fermare nel senso si sono messi i Comuni in condizione che devono vendere il patrimonio per sopravvivere qualche anno, senza fargli capire che fra qualche anno si troveranno in condizione peggiore di adesso, infatti ci saremo abituati alla miseria e quindi si potranno chiudere servizi ed uffici [3],
Riusciranno i Sindaci a vedere la trappola e l’inutilità di vendere il patrimonio per la spesa corrente? Riusciranno a ragionare ed a decidere che investire quelle risorse per le imprese gli garantiranno la sopravvivenza del tessuto industriale, inoltre gli garantiranno l’abbattimento del debito e risorse infinitamente superiori nel medio lungo temine?.
Medesimo articolo DEL SOLE24ORE su vendita beni pubblici.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/04/censimento-Tesoro-beni-stato.shtml?uuid=8043a474-4147-11df-bb0d-a31217e8b40f&DocRulesView=Libero
e ciò perché I COMUNI NON AVRANNO LE RISORSE NECESSARIA COME SI Può CHIARAMENTE LEGGERE NEGLI ARTICOLI DEL SITO IFEL Vedi le voci:
http://portale.webifel.it/articoli.do?metodo=dettaglioArticolo&idNotizia=22884&actionRitorno=security&methodRitorno=homepage&idBox=473&idTemplate=0
http://portale.webifel.it/articoli.do?metodo=dettaglioArticolo&idNotizia=22885&actionRitorno=security&methodRitorno=homepage&idBox=475&idTemplate=0
http://portale.webifel.it/articoli.do?metodo=dettaglioArticolo&idNotizia=22886&actionRitorno=security&methodRitorno=homepage&idBox=475&idTemplate=0
C’è qualcuno che può convincere i Sindaci della bontà della Nostra proposta?
Un saluto a tutti, a presto.
Dr. Oronzo Turi
Note:
1. La stampa su carta cominciando dalle aree periferiche, con tale tecnica si potrebbe allungare i tempi di circolazione fino a sei mesi o un anno aumentando notevolmente il plafont disponibile per prestiti ecc.
2. Sarebbe una quota simile al finanziamento fatto dagli stati Francese e Tedesco alle proprie imprese.
3. Ci vorrebbe una squadra che lavorasse per gli interessi dei COMUNI, delle imprese, del paese Italia e dei cittadini, ma invece è attiva una macchina che ha deciso che siamo in vendita e che il nostro prezzo è ZERO infatti verremo pagati in dollari cioè carta straccia.
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