Fonte: Antonino Amato
Leggo e sbalordisco: “La partecipazione nella Banca d’Italia? Intesa Sanpaolo la venderebbe volentieri…. Abbiamo fatto di tutto per venderla….. Il problema dell’autonomia (della Banca d’Italia, Nota del commentatore) non c’è, anche se la proprietà (della Banca d’Italia, Nota del commentatore) è in mano alle banche…. Non ci possono dire che ce la teniamo stretta” (1).
Io non so quanta “verità” ci sia nelle parole di Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Mi tocca però osservare che i politici non si pongono la questione. Non se la pongono i politici del PD che propongono, un giorno sì e l’altro pure, di “allargare i cordoni della borsa”. Non se la pongono i politici del PdL che rispondono: “Non ci sono soldi”.
L’unico politico che ha sollevato il problema è stato Giulio Tremonti. Solo che ne ha accennato, tiene la pratica in evidenza sul tavolo, ma non si decide a chiuderla. E dire…. E dire che del problema “SIGNORAGGIO” si parla molto. E in tanti si dichiarano favorevoli. Tanto per dire, a parte numerosi articoli, recentemente ho ricevuto due libri che trattano la materia:
1.Marco Saba, O LA BANCA O LA VITA. Arianna Editrice, Viale Carducci 24, 40125 Bologna. Euro 13,50;
2.Savino Frigiola, ALTA FINANZA E MISERIA. L’usurocrazia mondiale sulla pelle dei popoli. Controcorrente Edizioni, Via Carlo De Cesare 11, 80132 Napoli. Euro 10.
Speriamo che dopo le smargiassate di Corrado Passera i politici si sveglino. E si avvii a soluzione lo sconcio della Banca d’Italia, proprietà di banche private. Naturalmente, nella speranza di non chiedere troppo.
(1) “La quota BankItalia? La venderemmo” in “Corriere della Sera” del 31 marzo 2009, pagina 29.
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