Risarcimento Rizzoli: doccia fredda da 650 mln

Risarcimento Rizzoli: doccia fredda da 650 mln per Rcs
Di Pierpaolo Molinengo, 28 Settembre 2009

Doccia fredda per Rcs, alla luce, soprattutto, della citazione di Angelo Rizzoli.
Ma riassumiamo la vicenda. Dopo la cancellazione della condanna per bancarotta e anni di carcere, l'ex editore in un'intervista rilasciata a Libero, l'ex editore aveva affermato: "sono stato arrestato ingiustamente, tenuto in carcere e poi assolto da tutto, al solo scopo di portarmi via il Corriere della Sera. Qualcuno deve pagare per le ingiustizie che ho subito". Il risarcimento Rizzoli lo chiederà alla cordata composta da Gemina (Milano: GEM.MI - notizie) (50%), Meta (25%), Mittel e Arvedi (12,5% ciascuno), la stessa cordata che nel 1984 gli portò via la Rcs e il quotidiano di via Solferino, come spiega nella lunga intervista.
Angelo Rizzoli spiega che chiederà 650 milioni di euro di risarcimento. Rizzoli parla anche dell'origine del crack sottolineando che la "Cassazione ha stabilito che la casa editrice aveva rischiato il crack non per la mia cattiva gestione ma perché nel 1981, quando ho venduto il 40% delle azioni alla Centrale (cioè al Banco Ambrosiano), il controvalore di 140 miliardi di lire non mi venne mai pagato. Fu questo che portò al mio 'strangolamento' aprendo la strada ai nuovi compratori".
Ma torniamo ai giorni nostri.
Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs si è detto 'turbato' dalla lettura dell'atto di citazione in cui si chiede di dichiarare, a distanza di 30 anni, la nullità delle operazioni che all'epoca portarono all'attuale assetto del Corriere della Sera. "Potete immaginare tutto il mio turbamento nel leggere nel weekend un atto di citazione in cui oggi a distanza di 30 anni si chiede di dichiarare la nullità di quei passaggi che hanno portato al nuovo assetto del Corriere della Sera", ha dichiarato Marchetti.
In quella stessa data preannunciava che un atto di citazione sarebbe stato presentato il 15 settembre, alla riapertura degli uffici giudiziari, contro Marchetti, Arvedi, Giuliano Zuccoli, presidente Edison (Milano: EDN.MI - notizie) e Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo (Milano: ISP.MI - notizie) e di Mittel.