27 Settembre 2009
Manifestazione Agenda Rossa - Il mio intervento
Pubblico il video ed il testo del mio intervento di ieri, sabato 26 ottobre, alla manifestazione "Agenda Rossa" promossa da Salvatore Borsellino insieme a numerosi cittadini, associazioni ed esponenti della società civile, a sostegno dei magistrati di Palermo, Caltanissetta, Firenze e Milano impegnati nelle indagini sulle stragi del 1992-93 e sul rapporto mafia-politica.
Testo dell'intervento
"Rubo solo qualche minuto per fare una riflessione insieme a voi: ma perché sta accadendo tutto questo? Perché nonostante Mani Pulite e le inchieste sulla Mafia non cambia nulla nel nostro Paese? Perché per avere la verità i cittadini devono dimostrare “come se” fossimo in uno stato dittatoriale? Ho vissuto un esperienza, Mani Pulite, e ho capito una cosa: per avere un Paese migliore era ed è necessario un ricambio generazionale della classe politica. Questo non vuol dire che bisogna buttare tutto al macero, ma che da quello che abbiamo scoperto attraverso le inchieste contro la Mafia e la corruzione c'era un solo modo per cambiare il Paese, ossia mettere una norma con tre paletti che avrebbero dato una terapia a questa mala amministrazione: non candidare più i condannati, non dare ruoli amministrativi a coloro che sono sotto processo e non permettere più agli imprenditori che si macchiano di reati contro la pubblica amministrazione, contro il fisco e contro la libera concorrenza di partecipare alle gare pubbliche. Bastavano queste tre regole per dare un riconoscimento a coloro che hanno dato la vita per cambiare il Paese come Falcone, Borsellino e tanti altri, per dare un senso che la lezione l'avevamo capita. Invece, se ci fate caso, quelli che sono stati criminalizzati in questi anni sono stati i magistrati, le forze dell'ordine e l'informazione che ha fatto il suo dovere, non quelli che invece hanno mistificato la verità. Perché, una volta individuata la malattia, non si è attuata questa terapia? Perché tante persone che ho visto quando ero magistrato sono dentro il Parlamento. Il vero conflitto d'interessi non è quello del Presidente del Consiglio, che è sicuramente un conflitto d'interessi grande come una casa, ma proprio perché tale lo si vede perché Berlusconi sta alla politica come Emilio Fede sta all'informazione. Quello che ci preoccupa molto, invece, e che che deve preoccupare tutti, è il conflitto d'interessi vero che sta dentro il Parlamento, dove c'è una marea di persone che portano avanti interessi propri o di quelli a cui fanno riferimento: ci sono gli imputati, ci sono i condannati, ci sono gli avvocati degli imputati, gli avvocati dei condannati, ci sono commercialisti, ci sono giornalisti brizzolati, un sacco di persone che continuano a fare il loro mestiere nonostante facciano i parlamentari. Questo vuol dire che la mattina vanno in Parlamento a farsi le leggi che gli servono nel pomeriggio mentre fanno le loro attività. Fino a quando non risolveremo questo vero conflitto d'interessi avremo sempre le lobby che governano il Paese, perché le liberalizzazioni non saranno tali, le privatizzazioni saranno sempre a favore di una cerchia di notabili, il sistema bancario farà valere sempre le sue idee, perché nell'informazione si scelgono coloro che hanno abbassato la testa e hanno deciso di servire il padrone. Ecco il vero conflitto d'interessi.
Come si risolve il problema? Con questo Parlamento non si potrà risolvere, perché i parlamentari non sono scelti dagli elettori, ma da quattro-cinque persone, e ogni volta che si approva una legge dovranno rispondere a un gruppo di potere e, quindi, vota pur sapendo che è una porcata, a cominciare dalla legge elettorale. L'ultima legge ad personam che si sta facendo è quella che si farà settimana prossima in Parlamento, quella sullo scudo fiscale. Che cosa dice questa legge? Coloro che hanno nascosto capitali all'estero li potranno riportare in Italia e, pagando una “tangente”, senza ripercussioni. Ricordate che coloro che hanno lecitamente soldi all'estero li possono riportare anche adesso, mentre i soldi che stanno nascosti all'estero nei Paesi offshore, quelli che Berlusconi conosce bene perché se ne è servito abbondantemente, sono tutti di provenienza illecita, considerati opera di riciclaggio ogni volta che vengono immessi nel mercato. Il Parlamento invece li trasforma in re-investimenti. Questa, a mio avviso, è un'attività criminale e coloro che approveranno tale legge compieranno un'azione criminale. C'è un comportamento mafioso all'interno di questo Parlamento da parte di persone che non fanno il loro dovere, non agiscono secondo coscienza e secondo gli interessi dei cittadini, ma agiscono per rispondere a precisi interessi delle lobby e di gruppi di potere.
La verità è che quando c'erano Falcone, Borsellino e tanti altri magistrati, che sono morti ammazzati, si aveva a che fare con una Mafia che ammazzava, ma oggi c'è una Mafia che sta dentro le istituzioni, che le usa, che non ha bisogno neanche di commettere reato perché sbianchetta il reato. Oggi la Mafia è dentro le istituzioni, dobbiamo contrastarla e dobbiamo appellarci ancora una volta al Capo dello Stato, al quale ieri una figlia di vittima di Mafia, Sonia Alfano, a nome di tutte le famiglie vittime di Mafia, ha detto “vieni a darci almeno un messaggio di solidarietà”. Il Presidente della Repubblica ha risposto dicendo che non poteva venire perché non partecipa a manifestazioni di partito. Credo che sia un offesa alla verità, perché questa non è una manifestazione di partito, votate chi vi pare ma fate in modo che questo Parlamento cambi. Fino a quando non cambia la legge elettorale e fino a quando non cambiano le teste avremo sempre un Parlamento disposto a fare compromessi per mantenere il potere di una lobby che si è appropriata delle istituzioni e della democrazia. Grazie."
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