Philip Matyszak
ROMA ANTICA PER 20 SESTERZI AL GIORNO
Poiché il Governo di Roma si preoccupa esclusivamente dell'ordine pubblico, il compito di cambattere la criminalità è lasciato al Signor Rossi di turno. E al suo vicino. E a chiunque altro si trovi nella città.
Ogni abitante conosce bene il genere di cartelli che potete leggere a destra. Potrebbe sembrare sorprendente che la vita in una città come Roma vada avanti senza una forza di polizia, ma in realtà sono i cittadini a mettere in atto una loro forma di sorveglianza del circondario, e a procedere sommariamente con chi commette reati. A Roma la vita è vissuta sotto gli occhi di tutti, ed è quindi meno facile che altrove farla franca. I guadagni ritenuti illeciti devono essere giustificati, anche perché le vittime di furti proclamano ad alta voce le loro perdite e offrono sostanziose ricompense in cambio di informazioni, tanto che molto spesso alla vittima basta una rapida indagine per stabilire l'identità del colpevole. A questo punto entra in azione il sistema clientelare.
Per capire come funziona, immaginiamo che un visitatore abbia portato con sé a Roma un pregiato mantello di lana gallica. Entra in una taverna, se lo toglie e lo appoggia da una parte perché la giornata è calda: un momento dopo si accorge che è sparito. Non può chiamare la polizia perché non esiste. L'oste, preso atto che si tratta di un turista, insiste che non è affar suo. Il visitatore torna al suo alloggio furibondo e senza mantello.
Il padrone dell'alloggio è addolorato, non tanto per la perdita quanto per il trattamento subito da un ospite che abita sotto il suo tetto. Prende contatto con un amico, che è a sua volta amico del patrono dell'oste. È anche possibile che vengano chiamati in causa gli edili, che hanno il potere di far chiudere le osterie mal gestite. Sottoposto a queste pressioni, l'oste confessa che un cliente abituale (tale Lucio, che abita in via delle Lanterne) ha la mano lesta, e che Pupina, la cameriera, ha sentito dire che oggi sfoggia un abbigliamento all'ultimo grido.
Il padrone di Casa si consulta brevemente con il maggiordomo, il quale a sua volta dà istruzioni a cinque massicci schiavi domestici. La piccola spedizione parte da casa e vi fa ritorno a tempo debito, con un mantello. Senza pensare neppure per un attimo che potrebbe aver rovinato la giornata a un Lucio completamente innocente, il nostro visitatore esamina il soprabito, ne riconosce i tratti distintivi, e ne dichiara il possesso. Se, per un malaugurato evento, Lucio fosse per puro caso venuto in possesso, legalmente, di un identico mantello, in questo momento starà facendo indignate rimostranze al suo patrono, che invierà un messaggero affinché la questione si risolva in modo civile. Se tutti i tentativi si rivelano infruttuosi, allora il caso finisce davanti al giudice.
[Garzanti, Milano 2009, pagine 86-87]
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