Banca d'Israele: anche gli ebrei fra le vittime del signoraggio
di Marco Saba, 22 febbraio 2006
[dall'archivio storico]
Continua la ricerca del Centro Studi Monetari per cercare di mappare i "signori del signoraggio". Nel capitolo che riguarda Israele, occorre notare che il governatore della Banca centrale Israeliana è Stanley Fischer, nato in Rhodesia (Africa) e proveniente da una carriera all'interno del Fondo Monetario Internazionale.
Stanley Fischer nel 1982 pubblicò un saggio intitolato: "Signoraggio e la causa per una moneta nazionale". Quindi deve avere ben chiaro che cosa è il signoraggio. Se dividiamo il debito pubblico di Israele per il numero di abitanti e moltiplichiamo per un coefficiente di riserva frazionaria al 2%, otteniamo che ogni abitante di Israele è stato derubato di circa 800mila dollari di signoraggio. Una grande cifra se paragonata alle due migliaia di dollari circa che sarebbero spettati ai superstiti dell'olocauto. E qui dobbiamo dire che John Perkins, autore di: "Confessioni di un Sicario dell'Economia", ci fa notare che ogni giorno ci sono circa 50mila morti per cause legate alla povertà ed al mancato riconoscimento del signoraggio. E' interessante notare che, per arrivare alla simbolica e magica cifra di 6 milioni, occorrono solo le vittime mondiali di quattro mesi. In altre parole, ogni anno solare abbiamo l'equivalente di tre olocausti dell'entità di quello attribuito al regime nazional-socialista tedesco. Tanto per fare un esempio, nel 1998 in Giappone si sono suicidate più di 31mila persone a causa della povertà indotta dalle folli pratiche della Banca centrale Giapponese. Anche in Italia ogni tanto qualcuno spara ad un ufficiale giudiziario, si suicida oppure stermina una famiglia, per cause direttamente ricollegabili alla mancata redistribuzione del signoraggio. Senza contare chi muore nel corso delle rapine ufficiali. Ma torniamo a bomba in Israele: i dati sopra riportati fanno giustizia della mitologia che attribuisce al popolo ebraico grandi capacità nel settore dell'economia e delle tecniche bancarie. Infatti Fischer non è stato ancora linciato e sul signoraggio rubato nessuno scrive niente, a Tel Aviv. Ma chi si nasconde dietro alla Banca centrale d'Israele?
Chi sono i padroni degli Sheqalim, i danari israeliani, chiamati anche NIS? Ci corre in soccorso Barry Chamish, in una sua recente newsletter: "Un membro del Council of Foreign Relation (CFR), Matthew Bronfman, ha acquistato il 6% della Israel Discount Bank, con l'opzione di acquistarne un altro 25% per raggiungerne il controllo. Il 14 novembre 2005 c'è stato un comunicato stampa del ministro delle finanze israeliano, Ehud Olmert [numero 2894 degli iscritti nel CFR], che dichiarava come il 9,99% delle azioni della Banca Leumi fossero state acquistate dal Barnea Investment Group, assieme al Cerberus-Gabriel group, con un opzione di acquisto per un altro 10% in modo da raggiungere anche qui il pacchetto di controllo. Il gruppo Barnea fa capo al Prof. Amir Barnea [cintura nera 6° dan di ju-jutsu], membro fondatore della "Arison School of Business" e docente alla "Recanati School of Business", oltreché socio della società d'investimento Singer Barnea. Ma quello che il comunicato stampa ha omesso di segnalare, e quello che ha anche omesso di segnalare la Knesset in un comunicato del gennaio 2006 completo di una foto che ritrae assieme Ariel Sharon, Ehud Olmert e Stanley Fischer, e quello che anche tutta la stampa israeliana e mondiale non ha scritto, è che il gruppo Barnea è una copertura di un fantomatico "Cerberus hedge fund", ed il gruppo Cerberus-Gabriel appare solamente in un comunicato Internet che parla di una singola operazione effettuata con la Banca Leumi. Chi ha veramente comprato il 9,99% della Banca Leumi è colui che ha anche manifestato interesse per acquistarne di più, acquisendo così il controllo della Banca Nazionale d'Israele, ovvero l'americano Dan Quayle, ex vicepresidente USA e a capo del Cerberus hedge-fund, oltreché membro del circolo bocciofilo BILDERBERG."
Il Gruppo Cerberus, un'ennesima creatura della mente malata dei finanzieri dell'aria fritta, faceva parte del gruppo dei sei investitori che si contendevano questa partecipazione strategica per comprare la stampante del signoraggio d'Israele, dove - e ti pareva? - non poteva mancare la Deutsche Bank. Dan Quayle ha pagato una cifra spropositata per controllare la Banca d'Israele perché sa benissimo che poi falsificherà il bilancio mettendo il signoraggio al passivo, sottraendolo così al popolo israeliano. E' anche evidente che così potrà ricattare il governo d'Israele imponendo le politiche dei burattinai invisibili, come già successo in Giappone e come succede ormai ovunque, almeno in questo occidente. In pratica, così la vede Chamish, il ministro delle finanze israeliano Ehud Olmert ed il governatore Stanley Fischer hanno di proposito ceduto il controllo della banca centrale al "nemico". Nemico che Chamish identifica correttamente nel CFR, di cui, caso forse non strano, fa parte anche BENJAMIN NETANYAHU, con il numero di tessera 2804.
Ricapitolando: con tutta questa passione di Israele per trovare fantomatici nemici all'esterno, alla fine non si accorge dei traditori che lo divorano dal di dentro. Che ci sia, in tutto questo, da trarre qualche morale?
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