venerdì 1 maggio 2009

Cari economisti siete un bluff

Tutte le bufale sulla crisi: cari economisti siete un bluff

Lehman Brothers in bancarotta, Borse a picco

Estate 2007: mentre in America squillavano i primi campanelli d’allarme, le prime banche cadevano come pere cotte e il mondo si stava avviando verso la peggiore recessione economica dal 1929, sui maggiori organi d’informazione italiani le migliori menti economiche spandevano ottimismo a piene mani.

“Non ci sarà nessuna crisi come quella del ’29″, “sono solo dei bla-bla”, “non succederà nulla di disastroso”, “in questa crisi c’è da avere paura della paura”: sono solo alcune delle previsioni pubblicate fra il 2007 e il gennaio 2009.
Dunque i maggiori economisti italiani non solo non hanno previsto la crisi, ma l’hanno negata fino a quando è stato possibile e, alla fine, dovendo ammetterne l’esistenza, hanno dato ricette assai discutibili su come uscirne.
In un saggio appena pubblicato, Bluff (Orme editore), chi scrive ha raccolto stralci di dichiarazioni, interviste, editoriali dei maggiori economisti italiani comparsi sui più venduti quotidiani. Ciò che si legge è una sequela di errori di valutazione e previsioni sbagliate. Tanto da far pensare che il grande economista John Kenneth Galbraith avesse ragione, quando diceva che “la sola funzione delle previsioni in campo economico è rendere l’astrologia una disciplina più rispettabile”.

Come si spiega questa incapacità di interpretare i segnali che provenivano dalla realtà? Roberto Perotti, docente alla Bocconi, sostiene che gli economisti “sono stati presi alla sprovvista” e non conoscevano “importanti dettagli tecnici”. Il politologo Giovanni Sartori sostiene la tesi che gli esperti abbiano partecipato alla “pappatoria”. [continua]

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