giovedì 24 febbraio 2011

SCILIPOTI (MRN): LA VERITA’ SUL DECRETO MILLEPROROGHE

ECONOMIA - SCILIPOTI (MRN). LA VERITA’ SUL COMMA 9 DELL’ART. 2 QUINQUIES DEL DECRETO MILLEPROROGHE

Roma, 24/02/2011: “Secondo voci raccolte dai rappresentanti delle associazioni antiusura e di tutela degli utenti bancari, il Sen. Azzolini, autore della modifica dell’art. 2935 del codice civile per la sua interpretazione autentica, risulta essere fratello del presidente della Banca Cattolica Popolare, assorbita dalla Banca Antonveneta, incorporata a sua volta dal Monte Dei Paschi Di Siena, il cui presidente Giuseppe Mussari è, anche, il nuovo presidente dell’ABI. Il provvedimento contestato (il comma 9 dell’art. 2 quinquies) - di cui beneficerebbero i Gruppi Bancari prevalenti del nostro Paese: Intesa San Paolo, Unicredit Banca di Roma, Gruppo Monte Paschi di Siena, Unipol ed altri, per altro anche soci di controllo dell’azionariato della Banca d’Italia - per la sua struttura, non rientra assolutamente tra quelli tipici o richiesti dal Milleproroghe, poiché costituisce norma interpretativa del codice civile che presuppone una specifica proposta legislativa”. Così il segretario nazionale del Movimento di Responsabilità Nazionale, On. Domenico Scilipoti, in riferimento alle ultime battute e retroscena concernenti l’usura bancaria e il decreto Milleproroghe, che ha assunto trattarsi di cosa diversa dalla proroga di decreti a rischio di scadenza. “La sua definitiva approvazione - continua il deputato MRN - renderà nulle le numerose sentenze della Cassazione, con cui, a far data dal 1996, ha statuito la illegittimità degli interessi bancari applicati con riferimento agli usi di piazza, e dal 1999 l’illegittimità dell’anatocismo e delle commissioni di massimo scoperto, insieme alle valute difformi rispetto alle date delle operazioni annotate”. "Il provvedimento di interpretazione, per come inserito nel Milleproroghe – prosegue Scilipoti - ove approvato definitivamente, costituirà un autentico colpo di spugna alla innovativa giurisprudenza della Suprema Corte, per giunta a Sezioni Unite, favorevole ad imprese e cittadini, e un autentico regalo al sistema bancario non inferiore a 50 miliardi di euro, poiché inibirà tutti gli aventi diritto a potere reclamare l’usura subita dalle Banche insieme alla restituzione del maltolto e, beffa peggiore, esporrà imprese e cittadini che hanno attivato giudizi contro gli istituti di credito a condanne certe di risarcimento”. Secondo l’On. Scilipoti “non può assistersi insensibili al massacro sociale che ne deriverebbe, attuato da un sistema creditizio che non rispetta il Codice Civile in tema di divieto anatocistico, non rispetta il Testo Unico Bancario in tema di trasparenza nella pattuizione delle condizioni e non rispetta la Legge antiusura. Il tutto nel completo silenzio della Banca d’Italia, che, da controllore del sistema bancario, di fatto ne è controllata”. Conclude l’On. Scilipoti: “E, fatto gravissimo, usando parlamentari assoldati e compiacenti per amnistiare i loro misfatti. Motivazioni tutte, per le quali auspico che il Governo si adoperi per ogni possibile soluzione utile a salvaguardare i diritti acquisiti dai cittadini e dalle imprese per traghettare la transizione del difficilissimo momento economico verso l’ambita ripresa a cui tutti miriamo”.

Dott. Giuseppe Cuschera

Ufficio Stampa On. Scilipoti

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