di Beppe Grillo
Strauss Khan è il nuovo favorito alla corsa per l'Eliseo. Le accuse nei suoi confronti, come riportato dal New York Times, sembrano del tutto infondate. Se un rapporto con la cameriera nella camera d'albergo Sofitel di New York c'è stato, sembra del tutto consenziente. E, inoltre, è stato appurato che la signora in questione ha raccontato un sacco di balle sul suo passato, come accertato dalle indagini. La donna, dopo le accuse a Strauss Khan, ha discusso al telefono con un ex detenuto, da cui ha ricevuto 100.000 dollari in questi anni, dell'opportunità di denunciare l'ex presidente dell'FMI.
Il 29 maggio scorso Putin aveva sollevato seri dubbi sulla colpevolezza di Strauss Khan, adombrando un complotto internazionale. Putin, dall'alto della sua esperienza ai vertici del KGB, disse "E' difficile per me valutare le vere ragioni politiche sottostanti e non voglio entrare direttamente nella vicenda, ma non posso credere che tutto sia come sembra e come è stato presentato. Non mi convince". Il crollo delle imputazioni nei confronti di Strauss Khan avviene due giorni dopo la nomina di Christine Lagarde a capo dell'FMI con suoni di fanfare da parte di Sarkozy che è riuscito nell'impresa di mettere la sua prediletta ministro dell'Economia al posto lasciato vacante dal nemico storico.
La prossima liberazione di DSK avviene anche, guarda caso, due giorni dopo l'approvazione da parte del Parlamento greco delle misure draconiane per evitare il default che impiccano le prossime due generazioni, ma che salvano le banche francesi in possesso di una montagna di titoli di Stato greci. Il giorno dell'arresto, avvenuto con la massima pubblicità mondiale, quasi fosse un novello Josef Mengele, DSK doveva occuparsi proprio della crisi greca in un incontro con Angela Merkel. Atene considerava l'ex direttore del FMI come un prezioso alleato per uscire dalla crisi.
Cui prodest Strauss Khan in manette e sputtanato su tutti i media? In questo caso la risposta non è difficile. Sarkozy, dopo la nomina della Lagarde, ha dichiarato "E' una vittoria per la Francia!". Vive la France et vive, surtout, monsieur Sarkozy!
Il 29 maggio scorso Putin aveva sollevato seri dubbi sulla colpevolezza di Strauss Khan, adombrando un complotto internazionale. Putin, dall'alto della sua esperienza ai vertici del KGB, disse "E' difficile per me valutare le vere ragioni politiche sottostanti e non voglio entrare direttamente nella vicenda, ma non posso credere che tutto sia come sembra e come è stato presentato. Non mi convince". Il crollo delle imputazioni nei confronti di Strauss Khan avviene due giorni dopo la nomina di Christine Lagarde a capo dell'FMI con suoni di fanfare da parte di Sarkozy che è riuscito nell'impresa di mettere la sua prediletta ministro dell'Economia al posto lasciato vacante dal nemico storico.
La prossima liberazione di DSK avviene anche, guarda caso, due giorni dopo l'approvazione da parte del Parlamento greco delle misure draconiane per evitare il default che impiccano le prossime due generazioni, ma che salvano le banche francesi in possesso di una montagna di titoli di Stato greci. Il giorno dell'arresto, avvenuto con la massima pubblicità mondiale, quasi fosse un novello Josef Mengele, DSK doveva occuparsi proprio della crisi greca in un incontro con Angela Merkel. Atene considerava l'ex direttore del FMI come un prezioso alleato per uscire dalla crisi.
Cui prodest Strauss Khan in manette e sputtanato su tutti i media? In questo caso la risposta non è difficile. Sarkozy, dopo la nomina della Lagarde, ha dichiarato "E' una vittoria per la Francia!". Vive la France et vive, surtout, monsieur Sarkozy!
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