martedì 2 giugno 2009

SAFRA STORY: L'ESODO DA BEIRUT

Da: SVIZZERA Connection

L'ESODO DA BEIRUT

Jacob Safra sapeva che i suoi giorni in Libano erano contati. Inviò i suoi due figli più giovani Joseph e Moise in Inghilterra in una scuola privata, il sedicenne Edmond lo mandò invece nel 1948 in Italia, dove avrebbe dovuto creare un punto d’appoggio per la Banca Safra in Europa. Il figlio maggiore Elie, che conformemente alla tradizione sefardita avrebbe dovuto assumere l'attività del padre, fu scavalcato. Da questo Elie non si riprese mai. Andò in Svizzera, si ritirò completamnte dagli affari e morì giovane. Si dice che ancor oggi Edmond soffra sotto il peso del tragico destino del fratello maggiore. Seguito da un domestico e dal fedele impiegato di suo padre, Jacques Tawil, Edmond volò nel 1948 a Roma e più tardi a Milano, dove commerciò in oro. L'Italia del Nord era allora meta preferita degli ebrei mediorientali, che non erano riusciti a provare amicizia per il nuovo stato di Israele dominato dagli ebrei europei. Accanto a Safra ad esempio anche Edgar de Picciotto e Maurizio Dweck. C'erano inoltre i sefarditi residenti da lungo tempo, e nel frattempo italianizzati, come i De Benedetti. Per cinque anni Edmond Safra fece la spola tra Beirut e l' Europa e portò a termine operazioni finanziarie. Allo stesso tempo teneva sempre gli occhi aperti alla ricerca di un paese in cui la sua gente potesse emigrare. Nel 1952 individuò infine la meta agognata in Brasile, dove era dovuto volare per l'ispezione di una cartiera. Edmond cominciò ad imparare il portohese, levò le tende da Milano e si trasferì in Brasile, dapprima a Rio, poi a Sao Paulo. Nel 1953 il padre Jacob con i fratelli e le sorelle lo seguirono da Beirut. La banca di Beirut Jacob Safra la cedette ad un fedele impiegato. Sebbene il vecchio edificio sia stato distrutto nel 1976 durante la guerra civile, essa esiste ancor oggi. In Brasile c'era allora un media borghesia ebraica. Non poche di queste persone avevano dovuto sfuggire a suo tempo ai nazisti e ora divennero i primi clienti della piccola banca, che i Safra avevano comprato a San Paolo. Inoltre continuarono a finanziare il commercio, come avevano già fatto cento anni prima.


GINEVRA, PATRIA ELETTIVA

Già dopo tre anni a San Paolo Edmond venne di nuovo in Europa, questa volta a Ginevra. Qui fondò nel 1956 la Finanziaria Sudafin con un capitale di 100.000 franchi.(16) Quattro anni più tardi la Sudafin, sotto il nome Trade Development Bank, fece richiesta di una licenza bancaria presso la Commissione Confederale delle Banche. Anche il padre di Edmond, Jacob Safra, entrò nel consiglio di amministrazione. Negli statuti si diceva che l'attività si svolgeva soprattutto all'estero. Sebbene dal 1956 Safra fosse solo raramente in Brasile ricevette nel 1960 la cittadinanza brasiliana. Non ha una residenza fissa, ma fa la spola tra Ginevra, la Costa Azzurra, Londra, San Paolo e New York. Per poter andar in giro senza bagaglio, ha in tutti questi luoghi un set di camicie e abiti azzurri identici e un cameriere che tiene tutto in ordine. Nel 1962 Edmond vendette la sua partecipazione al Banco Safra SA di San Paolo ai suoi fratelli più giovani Joseph e Moise, per concentrarsi completamente sulla TDB. (17) Nel 1963 morì a nella città brasiliana il padre Jacob. Già dopo un anno dalla fondazione della TDB il capitale potè essere aumentato a 26 milioni di franchi. Ai posti di comando strategici Safra mise, conformemente alle antiche tradizioni, preferibilmente correligionari mediorientali. Alcuni di loro avrebbero fatto una grande carriera: ad esempio Joseph A. Shalam o Emile Saadia. Nel gennaio 1963 la TDB aprì una filiale a Chiasso. Vicedirettore divenne Giacomo Dweck, un calabi di Aleppo che aveva preso la cittadinanza italiana. Più tardi si unirono al management di Chiasso anche Alber M.Benezra, un ebreo turco di Istanbul, e il vecchio uomo di fiducia Jacques Tawil con cui Safra nel 1948 aveva fatto per la prima volta un viaggio in Italia. L'impiego di tre tra le più qualificate e strette persone di fiducia nella piazza finanziaria di Chiasso, allora ancora piccola, sottolinea l'importanza di questa filiale. Negli anni '60 e '70 gli affari andavano lisci come l'olio, senza che si fossero presentati problemi di rilievo. Dopo Chiasso furono aperte filiali anche a Londra e a Nassau (Bahamas). La filiale londinese divenne uno dei maggiori operatori sui mercati monetari d'Inghilterra. Nel 1973 la TDB si era trasformata nella più grande banca svizzera controllata da stranieri con un capitale di 165 milioni di franchi. Nonostante il suo fenomenale successo Safra continuò allora a rimanere quasi del tutto sconosciuto all'opinione pubblica svizzera. Gran parte della clientela si trovava in Sudamerica, che in quegli anni era dominata per lo più da dittature fasciste.

Note:

(16) Azionisti fondatori con un terzo ciascuno erano in primo luogo André Guinard, François Boissier e Georges Vuataz.

(17) All'inizio degli anni '90 il ramo israeliano dei Safra comprò la maggiornza della First International Bank (Fibi-Bank), la maggiore banca privata israeliana. Una minoranza della Fibi rimase alla Israel Discount Bank della famiglia Recanati. Da allora la Fibi ebbe un forte incremento e fu considerata presto tra le banche israeliane a maggior crescita.

1 commento:

  1. La storia che Elie Safra fosse stato scavalcato è falsa. Elie Safra è morto nel 1993 per le problematiche di una brutta forma di diabete. L'eta' precisa non me la ricordp ma certa,ente superiore ai 60anni
    Irene Vito
    irene1963@libero.it

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