sabato 13 giugno 2009

MANI PULITE (in attesa di Banche Pulite)

Da: SVIZZERA Connection

5. MANI PULITE

Dalla fine della seconda guerra mondiale l'Italia ha vissuto una serie ininterrotta di scandali, affaires e congiure. I poteri segreti che agivano fuori di ogni controllo erano qui più forti che in ogni altra democrazia rappresentativa europea. (1) La corruzione moderna in Italia risale all'inizio della guerra fredda, a metà del 1946. Fu allora che si inasprì la critica degli USA nei confronti dei ministri comunisti, che avevano assunto l'incarico al crollo del fascismo nell'Italia del nord, e culminò nella richiesta ultimativa di estromettere il PCI dal governo. Questa domanda non fu tuttavia facile da soddisfare da parte dei sostenitori degli USA. (2) I comunisti si accrebbero soprattutto nel Norditalia industrializzato, divenendo la forza organizzata più forte. Il segretario generale del PCI Palmiro Togliatti fu ministro della giustizia dal 1945 al 1948, inoltre i comunisti ricoprirono altri tre ministeri e fornirono diversi segretari di stato. Nata nel 1945 dalla fusione di diverse correnti cattoliche, la Democrazia Cristiana (DC) sotto Alcide De Gasperi, segretario Giulio Andreotti, era troppo debole nell'Italia del Nord per poter escludere i comunisti. Per rafforzare la loro base al Nord, De Gasperi e Andreotti cercarono di copiare la politica sociale progressista dei comunisti. Contemporaneamente lavoravano con tutte le loro forze per indebolirli. Gli USA promossero questa politica. L'Italia fu, insieme alla Francia e alla Grecia, il fronte principale della guerra contro il comunismo nell'Europa occidentale.(3) Nel 1948 De Gasperi e la Democrazia Cristiana ottennero, sotto il segno della guerra fredda, il 48% dei voti e si sentirono abbastanza forti per estromettere i comunisti dal governo. (4) Con ciò la DC ebbe l'egemonia della politica italiana per 45 anni. Fino al 1993 le lotte delle frazioni interne al partito ebbero un influsso maggiore sulla politica italiana delle controversie parlamentari con l'opposizione. Anche se dagli anni '60 l'egemonia potè essere mantenuta solo grazie a mutevoli coalizioni con partiti minori, l'Italia rimase di fatto, fino a Mani Pulite, dominio di un partito. Nel corso di 45 anni ci furono invero 50 cambiamenti di governo e sei elezioni parlamentari anticipate, ma il gruppo dirigente non è cambiato. Il leader democristiano Giulio Andreotti è stato sette volte primo ministro. Il suo collega di partito Emilio Colombo ricoprì tra il 1948 e il 1993 tutti gli incarichi di governo, da presidente dei ministri a ministro degli esteri.

DENARO DAL GRANDE FRATELLO

Come contropartita per l'estromissione dei comunisti De Gasperi ricevette dagli USA grande sostegno economico per il suo partito. Una parte di questo denaro passò per i canali legali del piano Marshall, un'altra parte per vie illegali. A questo proposito l'ex direttore della CIA e capo della sezione CIA a Roma, William Colby ha detto: "Noi abbiamo una responsabilità storica, in certo qual modo Washington ha attizzato la corruzione in Italia. Per noi il finanziamento della DC e dei socialisti ha significato condurre la battaglia contro il comunismo. Il futuro dell'Europa occidentale era allora in gioco in Italia, Grecia e Francia".(5)
Nell'ambito del piano Marshall anche l'istituto per la ricostruzione industriale (IRI) ha ricoperto un ruolo centrale. L'IRI era ancora un'espressione dell'epoca del corporativismo fascista. Il suo fondatore , Alberto Beneduce, era un compagno del Benito Mussolini del periodo socialista antecedente la prima guerra mondiale e aveva dato alle sue due figlie i nomi Idea Proletaria e Idea Socialista. Più tardi Beneduce condivise la svolta di Mussolini da socialista a fascista. L'holding di stato IRI, da lui concepita, comprese presto ampi settori della grande industria (tranne Fiat e Pirelli) e anche le grandi banche come il Banco di Roma, la Banca Commerciale Italiana, il Credito Italiano e la Banca Nazionale del Lavoro. Dopo la guerra ci furono tentativi della cerchia delle grandi famiglie di capitalisti, gli Agnelli, i Pirelli e altri, di privatizzare di nuovo le aziende IRI. Ma esse avevano nemici anche tra i politici dell'Italia centrale e del sud, perché il sistema IRI aveva concentrato la sua politica di sviluppo nel Norditalia. De Gasperi risolse il conflitto dell'IRI con il sud nell'ambito della sua strategia di conciliazione nazionale. Per promuovere l'industrializzazione del sud fu creato un nuovo istituto, la Cassa per il Mezzogiorno. Nel 1946 il banchiere Enrico Cuccia diventò capo di una nuova banca, organizzata nell'ambito dell'IRI, Mediobanca. (6) Questa doveva garantire, nell'interesse dei grandi capitalisti privati in tutta Italia, finanziamenti industriali a lungo termine a interessi favorevoli, ricorrendo al gettito del risparmio, e oltre a ciò garantire che gli interessi delle grandi famiglie di capitalisti come Agnelli e Pirelli fossero rappresentati all'interno della burocrazia IRI. 50 anni dopo Mediobanca era, sotto l'ottantasettenne Cuccia , ancor sempre una delle banche italiane più importanti. (7) La sua filiale in Svizzera fu la Graucom SA (Chiasso).

IL COMPROMESSO STORICO LIQUIDATO

Il sistema di potere di De Gasperi e Andreotti entrò in una crisi strutturale all'inizio degli anni '70. Per la prima volta nella storia italiana postbellica si profilò un'alternativa promettente: il compromesso storico dei democrstiani con i comunisti. Il segretario del Partito comunista Enrico Berlinguer e il segretario del partito democristiano Aldo Moro, lavoravano alla riassunzione dei comunisti al governo. Il prezzo fu la rinuncia del Partito comunista italiano alla rivoluzione socialista, il riconoscimento della proprietà privata e dell'economia di mercato e la presa di distanza dall'URSS. Un fine importante del compromesso storico fu il superamento dell'economia della corruzione. Il compromesso storico rappresentava un pericolo anche per l'influenza americana in Italia. Accadde allora che Moro fosse sequestrato dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978, la stessa mattina in cui in parlamento doveva andare in scena il primo governo DC con presidente dei ministri Giulio Andreotti e sostegno parlamentare del Partito comunista italiano. Il 9 maggio 1978 il suo cadavere fu ritrovato nel portabagagli di un’auto a Roma, e da allora si discute sui retroscena di questo delitto. (8) Il ruolo centrale in tutto questo della loggia segreta massonica P2, di cui si parlerà con maggiori dettagli, è sicuro. Nessuno aveva da temere da riforme di fondo più di Gelli e dei suoi fratelli di loggia che ricavavano ricchi profitti dalla corruzione.

Note:

1) Sulla storia degli scandali italiani dal 1943 vedi Galli, Giorgio: ‘Staatsgeschäfte: Affären, Skandale, Verschwörungen. Das unterirdische Italien 1943-1990’(‘Affari di stato.L’Italia sotterranea 1943-1990: storia politica, partiti, corruzione, misteri,scandali.’,Milano 1991) Amburgo, 1994

2) Durante l'occupazione dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale gli USA si appoggiarono anche alla mafia. Importanti mafiosi italoamericani, come ad esempio Lucky Luciano, erano stati rilasciati nel 1943 dal carcere negli USA e inviati in Sicilia. La collaborazione degli occupanti statunitensi con la mafia produsse, nel vuoto economico tra il 1943 e il 1948, soprattutto al sud, un effetto fortemente corruttore. Il sistema di mercato nero, controllato dalla mafia, divenne presto la base economica del mezzogiorno. Questa palude fu anche il fondamento economico della nuova classe politica di tutti i partiti, sorta qui dopo il 1945.

3) La politica, che più tardi sfociò in "Gladio", cominciò immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, quando l' organizzazione di spionaggio statunitense OSS (precorritrice della CIA) promosse anche in Italia la creazione di cosiddetti programmi "Stay-behind". Gladio si chiamò quell'esercito di resistenza, finanziato dagli USA e non controllato dal governo italiano, composto di elementi fascisti e della destra radicale, che nel caso di un'invasione sovietica avrebbero dovuto continuare a combattere dietro le linee nemiche.

4) Togliatti cercò di opporre resistenza al corso di centro della DC con una strategia del fronte popolare. Dopo che egli ebbe perduto le elezioni del 1953, il blocco di sinistra, composto di socialisti e comunisti, si scisse.

5) Calvi, Fabrizio , et Sisti, Leo: ‘Les Nouveaux Réseaux de la Corruption’. Parigi 1995, p.111

6) Cuccia era originario della Sicilia e durante la guerra fu membro del Partito d'Azione antifascista. Insieme con Andrè Meyer della Lazard Frères (Parigi) nel 1945, quando la stella rossa del comunismo splendeva più fulgida, si dice si sia adoperato ad assicurare il predominio del capitalismo mediante il sistema finanziario. Cfr. Galli, Giancarlo: ‘Il Padrone dei Padroni. Enrico Cuccia - Il Potere di Mediobanca e il Capitalismo Italiano’. Milano, 1995.
(Nota nella nota: qualcuno dice che Cuccia era figlio di un padrino della Piana degli Albanesi e che il suo vero cognome era Cuccìa, con l'accento sulla "i".)

7) La composizione del consiglio di amministrazione alla fine del 1992 rivela nel migliore dei modi l'importanza di Mediobanca. Membri erano tra gli altri: Gianni Agnelli (Fiat), Carlo De Benedetti (Olivetti), Raul Gardini (Ferruzzi / Montedison), Leopoldo Pirelli, Antoine Bernheim (Lazard Frères), Wolfgang Graebner (Deutsche Bank).

8) Vedi a questo proposito Raith, Werner: ‘In höherem Auftrag. Der kalkulierte Mord an Aldo Moro’. (‘Per ordine superiore. L'assassinio calcolato di Aldo Moro’), Zurigo, 1985

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