martedì 1 marzo 2011

La crisi economica vista da un sindacalista bancario

La crisi economica vista da un sindacalista bancario



crisi-italia Inizio questo intervento in maniera inconsueta. Un indovinello: “su di un albero ci sono dieci uccelli. Un cacciatore spara, ne colpisce 3, quanti ne rimangono?”
Qualcuno risponderà 7, altri diranno “nessuno”, poiché “lo sparo ha spaventato i superstiti che, lesti-lesti, sono volati via”.

Qual è la risposta giusta?
Entrambe potrebbe esserlo.
Dipende dall'approccio interpretativo rispetto alla comprensione della domanda.

E’ altrettanto evidente che i responsi sarebbero ambedue errati nel caso in cui il quesito sottintendesse alcuni elementi non palesi, non tenuti in debita considerazione nell’esercizio della logica.

Trasducendo la metafora comprenderete meglio ciò che intendo.

L'attuale contingenza, angosciosa, rappresenta una preoccupazione che varie fazioni di pensiero tentano disperatamente di arginare. Ciascuno degli attori, convinto delle proprie ragioni, elabora ragionamenti fondati su parametri culturali e ideologici del tutto diversi tra di loro, a volte addirittura contrapposti.

L’unico elemento che accomuna le parti in causa è, purtroppo, una grave carenza. TUTTI QUANTI IGNORANO (alcuni, ahimè, volutamente) la VERA RADICE del male, per cui la questione si traduce in un FALSO PROBLEMA. Ecco il motivo dell’inefficacia di qualunque decisione venga messa in campo.

Da qui in poi il mio scopo è quello di mostrarvi tale RADICE.

«Quando un governo dipende dai banchieri per il denaro, questi ultimi E NON I CAPI DEL GOVERNO, controllano la situazione, dato che la mano che dà sta’ al di sopra della mano che riceve. Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo, né decenza. IL LORO UNICO OBIETTIVO E’ IL PROFITTO».

Sapete chi pronunciò tali illuminate -e illuminanti- parole? Fu Napoleone Bonaparte, nel 1815! Ciononostante esse sono d’una sconcertante attualità.

La cosiddetta CRISI, da tutti noi chiaramente percepita, non è altro che un fantasma, uno spettro. Tra poco mi spiegherò meglio.

Il pianeta è ben saldo nelle mani di alcuni poteri segreti che ne gestiscono le sorti. La leva principale da essi utilizzata per gestire il turpe meccanismo della dominazione è l'egemonia monetaria, economica e finanziaria.

Nessun individuo può affrancarsi dall'incontrastabile influenza di tali strumenti, e la vita di ogni essere umano ne è pesantemente subordinata.

IL VERO GOVERNO è molto ben dissimulato e riesce a perpetrarsi nei secoli alimentando l’ignoranza dei popoli sulle vere cause che ne hanno prodotto la storia.

A tale proposito cito la chiarissima affermazione di Honoré de Balzac: «Sono due storie. La storia ufficiale, menzognera, la storia AD USUM DELPHINI [*], ovvero quella che ci viene insegnata e conosciamo; e poi c’è la storia segreta, DOVE SI TROVANO LE VERE CAUSE DEGLI AVVENIMENTI. UNA STORIA VERGOGNOSA».

Le fondamenta di un tale “castello degli spettri” sono fabbricate con un materiale altrettanto illusorio: IL DENARO.

Il denaro non è altro che una convenzione strumentale, dogmaticamente inculcata nel tempo al fine di radicare nella mente collettiva un solido sistema di credenze, assai utile a irreggimentare il gregge umano. In questo modo viene reiterata da tempi lontani una scellerata truffa basata sul debito.

Tra i molti sistemi allestiti nel tempo, il SISTEMA-DEBITO E’ CERTAMENTE IL PEGGIORE. Da esso derivano le molte forme della moderna schiavitù, alcune delle quali attengono alle tutele di competenza delle organizzazioni sindacali. La facciata democratica, penzolante come una carota dinnanzi ai nostri paraocchi, confonde la percezione collettiva cosicché, inorgogliti da falso senso di libertà, accettiamo e giustifichiamo anche le innumerevoli bastonate.

Certamente, l’allevatore mantiene la mandria in discrete condizioni ma, giusta la minima sufficienza per poterla sfruttare al meglio; è ovvio che egli non ha interesse a custodirla come un improbabile buon samaritano.

Chi non dispone a sufficienza di questo “NULLA” chiamato denaro, è bollato, catalogato quale signor “nessuno”; egli potrebbe tranquillamente morire di fame, o di stenti, in strada o sotto un ponte, tra l’indifferenza generale.

1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 ... in questo istante, in qualche parte del mondo, muore un bambino, a causa della mancanza di cibo. Ogni sette secondi questo si ripete, ogni giorno, per 365 giorni all’anno.

L’Essere Umano, se non è ben integrato nella schiavitù monetaria del lavoro, fondata sul denaro-nulla, VALE MENO di quel pezzo di carta che gli è indispensabile per SOPRAVVIVERE.

IL NULLA determina il valore della Vita. E’ questo che ci vantiamo di definire CIVILTA? Non credete anche voi che siamo tutti quanti vittime di una stupefacente illusione collettiva?

A corredo della credibilità di tali grevi affermazioni vi rammento il funzionamento del "sistema-debito".

Le tre chiavi del “castello degli spettri” si chiamano: 1) SOVRANITA’ MONETARIA; 2) SIGNORAGGIO BANCARIO; 3) DEBITO E SCHIAVITU’.


1) Sovranità monetaria,
ergo, il potere di emettere il denaro e i suoi surrogati.

Sempre più spesso sento parlare di “Sovranità Popolare”. In molti si riempiono la bocca di sciocchezze proclamando la sovranità del nostro popolo. Ma di quale sovranità possiamo davvero disporre se addirittura ci viene negata quella primaria? Qual è?

Rispondete a questa domanda
: “Chi detiene effettivamente, in barba a quanto inciso col sangue della resistenza nella nostra costituzione, il monopolio di battere moneta?

Di certo non il popolo e tanto meno lo Stato che lo dovrebbe rappresentare. Il condizionale è d’obbligo: DOVREBBE RAPPRESENTARE.

I veri sovrani sono alcune entità private, NON ELETTE, munite di poteri superiori a quelli degli Stati pseudo-sovrani. I governi sono servi e si limitano a recepire le volontà dei loro padroni e a riversarla sotto forma di leggi sui propri cittadini o, meglio, sudditi dei sudditi.

La leva viene agita attraverso le banche centrali, PRIVATE ASSOCIAZIONI che emettono moneta senza alcuna copertura, creandola letteralmente dal nulla.

Agli Stati pseudo-sovrani è fatto divieto di battere moneta. Essi hanno sottoscritto accordi in tal senso: un oltraggio alla costituzione e ai diritti del proprio Paese. La legittima sovranità, conquistata dai nostri padri e madri, e dai nostri nonni e nonne, i quali non hanno esitato in molti casi a sacrificare la vita stessa per donarci libertà e sovranità, CI VIENE NEGATA PER MEZZO DI UN TERRIFICANTE INGANNO.


2) Signoraggio bancario

Anticamente era il “signore” che esercitava la sovranità monetaria, perciò emetteva, o “batteva”, moneta. Egli, il signore, si serviva di tale diritto essendo proprietario del metallo nobile adoperato per il conio. Furbescamente, egli usava “inquinare” le monete preziose con una certa percentuale di metallo vile, al fine di lucrare sulla differenza di valore. In questo modo il signore traeva profitto dal suo “diritto di signoraggio”.

Al presente, il diritto di signoraggio è esercitato dalle BANCHE CENTRALI. Meno di trenta centesimi è il costo di produzione; la cifra apposta sulla banconota costituisce, per contro, il prezzo di vendita della stessa. Un bel ricarico, non c’è che dire … e noi che ci lamentiamo del bottegaio sotto casa!

Il denaro, così PRODOTTO EX-NIHILO (dal nulla per diritto Divino) a un mero costo tipografico, senza alcuna copertura che ne garantisca il valore intrinseco, viene poi prestato agli Stati al prezzo nominale; et voilà, il gioco è fatto!

Anzi, no. Non è ancora finita; la RENDITA DA SIGNORAGGIO è accresciuta dagli interessi, che le banche centrali ricaricano sul valore di facciata, o valore nominale.

Il tutto pare essere ESENTASSE. Qualora ciò fosse vero, considerando soltanto l'Italia, si quantificherebbe l'evasione fiscale in centinaia di miliardi di euro.


3) Debito e schiavitù

Per mezzo di quanto sopra chiarito, il mondo viene indebitato e, conseguentemente, reso schiavo.

In che modo?

L’emissione di denaro-nulla è SEMPRE gravata da debito-effettivo
. Infatti, gli Stati pseudo-sovrani in cambio debbono emettere e consegnare titoli del debito pubblico, per un ammontare pari al valore facciale del prestito monetario maggiorato degli interessi, rigorosamente stabiliti dalla banca centrale stessa. Questo è il vero COSTO DEL DENARO, espressione ripetuta come il refrain d'una triste canzone nazionale.

Gli Stati, in cambio di carta straccia, indebitano i propri cittadini consegnandoli di fatto nella mani dei macellai usurocrati. Infatti, chi detiene la proprietà dei Titoli di debito di uno Stato si impossessa della ricchezza del Paese. Sappiate che, se l’Europa non è ancora andata in default, e se il sitema-euro -pur traballando- sta ancora in piedi, è perché la Cina sta acquistando grandi fette del debito europeo, oltre che di quello Americano.

Questo fatto mi preoccupa ancor più del fallimento degli Stati Europei. Comprendete cosa intendo?

La connivenza politica permette di drenare la ricchezza prodotta col nostro lavoro, col nostro sacrificio quotidiano. Illusi di contribuire al benessere e alla ricchezza del Paese, al contrario, non siamo altro che ghiotto e ottuso alimento per il sistema.

Come avviene il drenaggio?
Le tasse. L’imposizione fiscale è lo strumento di deflusso della ricchezza che noi tutti produciamo giorno dopo giorno.

Vi siete mai chiesti perché l’imposizione fiscale cresce vergognosamente, mentre i servizi a beneficio della collettività vengono via-via a essere tagliati e sacrificati adducendo giustificazioni insensate e assolutamente intollerabili?

Il debito che cresce esponenzialmente a causa della ricapitalizzazione (interessi sugli interessi ad - libitum) costringe il complice ministro dell’economia a dirottare le risorse laddove il sovrano impone. Le tasse crescono e i servizi spariscono poco alla volta.

Tutto ciò si esprime in un grafico a curva ascendente che evidenzia l’ineluttabilità del collasso, prima, e del crollo sistemico, poi.

Sapendo tutto questo, ora, riuscite a intuire come si trasformerebbe, magicamente, la vita di tutti noi se decidessimo di liberarci dalla schiavitù monetaria?

Immaginate: se un solo Stato trovasse il coraggio di fare ciò, non credete che anche gli altri seguirebbero a ruota?

Il mondo, allora, diverrebbe davvero un bel posto per viverci! Tutto questo si potrebbe realizzare in pochissimo tempo, se solo lo volessimo.

UTOPIA? NO, GIUSTIZIA!

Ricordate la promessa fatta ai nostri iscritti con l’ultimo congresso del 2009?

VALORIZZARE IL LAVORO
PER RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE
PER USCIRE DALLA CRISI
PER RILANCIARE IL PAESE.

A leggere i numeri del Paese, 2 anni dopo, qualche interrogativo sono costretto a pormelo. Soprattutto mi chiedo se sia possibile mantenere tali promesse con una politica costantemente difensiva, volta a rintuzzare le difficoltà derivanti dalla schiavitù, o se invece non sia giunta l’ora di gonfiare il petto e orientare tutte le nostre energie verso il tentativo di spezzare le catene.

Di tanto in tanto mi sovviene il ricordo di Giulio Pastore, che onorò la mia bella Valsesia con la sua permanenza, e mi domando come egli si comporterebbe oggi, al posto nostro. Dentro di me, è forte la convinzione che, senza alcuna esitazione, ci prenderebbe per mano per condurre la SUA Cisl verso nuovi ambiziosi lidi. I tempi lo impongono, lo dobbiamo ai nostri iscritti, e non solo.

Ovviamente attendo una risposta dal tavolo dirigenziale di questo Consiglio Generale, e consegno al suo presidente copia di questo documento da allegare agli atti.

Vi interessa, invece, la mia risposta all’indovinello iniziale?

Un attimo prima di premere il grilletto, il cacciatore comprese di essere lui stesso la causa prima del problema. Scelse di non sparare, e gettò il fucile per sempre.

Grazie.


Fonte: Wikipedia [*] Ad usum delphini. La frase nasce in Francia, dove veniva stampigliata sulla copertina dei testi classici (greci e latini) destinati all'istruzione del figlio del Re Luigi XIV ed erede al trono, detto Delfino (o Gran Delfino). Tali testi venivano epurati dei passaggi ritenuti più scabrosi o comunque inadatti alla giovane età del Delfino. La collezione di libri ad usum Delphini comprende 64 volumi stampati tra il 1670 e il 1698 per ordine del precettore del Gran Delfino, il duca di Montausier, e sotto la supervisione di Bossuet e Huet.

Significato attuale.
Oggigiorno la frase viene utilizzata per indicare l'edizione di un testo semplificato perché sia adatto alla limitata (per età o per cultura) capacità di apprendimento di una persona.

Fra le altre interpretazioni dispregiative citiamo quella che vede la frase come simbolo di tutte le manipolazioni di notizie o altre informazioni intese a compiacere un dato soggetto o a nascondere delle verità scomode per la parte in causa. Un ulteriore utilizzo della frase, molto meno ricorrente dei precedenti, è registrato in documenti clinici e referti di esami medici relativi ad un paziente le cui gravi condizioni fisiche e/o psichiche sconsigliavano la comunicazione diretta di notizie relative ad un ulteriore peggioramento; i documenti e i referti "addomesticati" per il paziente in oggetto riportavano la dicitura "copia a.u.d.". Oggi la giurisprudenza in ambito medico ha di fatto reso non legale la redazione di documenti a.u.d.

Relazione di Danilo Perolio
Segretario Responsabile FIBA/CISL Territoriale di Vercelli al Consiglio Generale U.S.T. CISL VERCELLI
Vercelli, lunedì 21 febbraio 2011

FIBA/CISL
Federazione Italiana Bancari Assicurativi
Sindacato Territoriale
Via Paggi,1 – 13100 Vercelli (Vc)

Tratto da: http://www.liberamenteservo.it/modules.php?name=News&file=article&sid=4089

1 commento:

  1. Mi sono sempre chiesto come era visto il problema da chi è dentro il problema. Ora lo so, e devo dire un pochino mi conforta! Adesso bisognerebbe dirlo a tutti gli altri, quelli che formano il gregge tenuto sul filo del rasoio!

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