venerdì 4 marzo 2011

Alfonso Luigi Marra ospite a Brontolo per parlare del signoraggio

Alfonso Luigi Marra ospite a Brontolo per parlare del signoraggio bancario

Pubblicato da Valentina Proietti il 04/03/2011 in: In evidenza, RaiTre

Alfonso Luigi Marra ospite a Brontolo per parlare del signoraggio bancario

E’ uno dei personaggi più in voga del momento, Alfonso Luigi Marra. Volente o nolente, tutti, ma proprio tutti, hanno visto almeno uno spot del suo ‘Il labirinto femminile, a partire da quello con Manuela Arcuri. Qualche giorno fa il lanciatissimo scrittore era ospite di ‘Brontolo’, programma settimanale di RaiTre che approfondisce tematiche sociali o affronta questioni di attualità nostrana. Nella puntata che ha visto in studio l’avvocato Marra si è parlato di prostituzione e quindi come non mostrare lo spot de ‘Il labirinto femminile’ con protagonista Ruby, l’ultimo partorito dalla mente dell’autore. Nonostante l’attenzione venga catalizzata sulla pubblicità e sulla sua testimonial, Marra cerca di portare la discussione verso altri lidi: quello che a lui interessa è il signoraggio bancario, quello primario e secondario, come scandisce la giovane marocchina nello spot. Sì, perché, fra le altre cose, Marra è anche uno strenuo difensore dei diritti dei cittadini contro i soprusi messi in atto dal sistema bancario.

Marra è scandalizzato dal fatto che nessuna trasmissione voglia parlare di questo tema, dell’anatocismo e dell’arricchimento delle banche a spese dei risparmiatori. E’ scandalizzato anche dal fatto che non si voglia mandare in onda lo spot con Ruby e qui se la prende con Bianca Berlinguer, che ha espressamente vietato la trasmissione di quella pubblicità prima del suo Tg3.

Quando il conduttore Oliviero Beha mostra il discusso messaggio promozionale, la discussione assume contorni molto confusi. L’avvocato-scrittore continua a parlare dello strapotere creditizio, mentre l’altra ospite in studio, la deputata del FLI Flavia Perina, si concentra sull’orrore delle immagini appena viste:

‘A me non frega nulla del signoraggio bancario, voglio solo dire che questa pubblicità è la più disgustosa mai vista. E’ la metafora di uno stupro, c’è un uomo mascherato che spoglia una diciottenne, è vergognoso e diseducativo.’

L’autore però non si scompone:

‘Quello spot è bellissimo, è la metafora del sistema bancario che spoglia la società. Chi vuol capire capisca.’

Beha ci mette del suo e ne nasce un imperdibile botta e risposta:

- Lei Marra è furbo, molto furbo.
- Io sono intelligente.


-Guardi, non ho mai sentito un intelligente autodefinirsi ‘intelligente’.
- E allora è la prima volta.

Poi il buon paladino della giustizia intraprende un monologo sulle sue teorie ed è l’apoteosi. Ne nascono delle chicche come ‘la dialogicità, che è il contrario dello strategismo’ e la ‘genitalizzazione della sessualità’.

Marra annuncia anche, tra l’orrore dei presenti, che presto sarà disponibile un nuovo filmato con la protagonista del caso Ruby, sempre in 9 lingue e della durata di ben 8 minuti. Il video sarà interamente incentrato sul signoraggio bancario, almeno così dice lui. Non vediamo l’ora di trovarci davanti la provocante marocchina che, in reggiseno e perizoma, ammicca alla ‘genitalizzazione sessuale’.

3 commenti:

  1. Sara, Grillo e il por-no.

    Dopo che Sara al por-no non si era data per una vita, questi aguzzi apportatori di male sono riusciti a precipitarvela in un giorno: il giorno dopo aver girato questo video su Grillo. Video in cui, con sul petto l'ormai famoso fiore, fattole tatuare per l'occasione da noi, e che a quanto pare avrà anche nel film hard, e con la faccia di Grillo sui glutei ('faccia di banca'), parla della 'permuta', fatta da Grillo, della sua 'sacra' furia del 1998 contro il signoraggio in cambio del sostegno occulto che il potere bancario ha garantito al suo movimento 5 Stelle in Internet e nei media tramite la Casaleggio Associati. por-no rivolto al disegno scellerato ma stupido di screditare la lotta al signoraggio, perché nel signoraggio e nella lotta che gli facciamo non c'è niente da screditare. Li si può solo occultare, e non ci stanno riuscendo.

    Annunziamo poi già da ora, a breve, un successivo video di cui sarà probabilmente di nuovo interprete la 'peccatrice' Sara, forse 'ornata' di un serpente simbolico non sappiamo se vivo o tatuato (non sappiamo nulla di come Gino lo realizzerà).
    Un video volto a dimostrare che se certe forme dell'abiezione sono effettivamente più riprovevoli per chi, come Sara, Ilenya, Grillo o altri, le interpreta, spesso sono invece le forme più 'sobrie' di questa abiezione ad essere più perniciose per chi le subisce.
    Questo per l'ovvio motivo che, quando un modello culturale è errato, interpretarlo al meglio può solo significare essere migliori nell'essere peggiori.
    Un video in sostanza volto a dimostrare, vedremo poi attraverso quali strumenti narrativi o scenici, la trasversalità dell'abiezione alla normalità.
    Una cultura dell'abiezione espressa cioè in una miriade di formule diverse, variamente attive, passive, o magari solo difensive, subite, o esercitate proprio malgrado, ma tuttavia ineludibili, salvo che non si sia dei veri dissidenti, perché frutto di quel tremendo miscuglio tra visioni consumistiche e dogmatismo monoteistico che altrettanto ineludibilmente costituisce oggi il modo di concepire la realtà di ogni cittadino del regime.

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  2. Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione di pugno di Sara Tommasi (vedi da scribd) che recita testualmente:

    «Io Sara Tommasi dichiaro che il signor De Vincenzo Federico mi ha somministrato della droga durante le riprese di un video porno girato illegalmente in Italia giorni fa, precisamente il 3 giugno 2012. Mi auguro che il mercato della pornografia cessi d’esistere!!! Grazie, cordiali saluti, Sara Tommasi».

    Federerico De Vincenzo è un ex carabiniere di San Giugliano che svolge a Milano attività connesse alla pornografia ed è la stessa persona di cui, casualmente, ieri, 17 giugno 2012, il Corriere della Sera (corriere.it), in relazione a vicende giudiziarie estorsive in danno dapprima di Fini e poi di tre calciatori della Lazio per delle foto, scrive:

    «-GIANFRANCO FINI - La vicenda, raccontata sabato da Il Secolo XIX , ha al centro Lucia Rizzo, in arte Rachele, già nota alle cronache scandalistico-giudiziarie del 2010 per aver raccontato di aver avuto incontri a luci rosse con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. In quella occasione la escort finì indagata per estorsione e diffamazione. Nel suo racconto ai magistrati della procura di Roma scaricò però le responsabilità sul suo manager Federico De Vincenzo. "È lui a mettere in piedi questi raggiri - disse Rachele - tanto che ne ha già pronto un altro simile con i giocatori della Lazio". Sempre secondo Rachele, De Vincenzo confidò all’amico Massimo Caroletti, unico indagato nella vicenda di oggi, di avere "delle foto con cui mi faccio la macchina nuova..."».

    -LA VICENDA. Di che foto si parla? Il 20 marzo 2009 la Lazio è a Catania. Nell’albergo dove alloggia la squadra si trova di passaggio anche Rachele con De Vincenzo. I due chiedono ai calciatori di prestarsi a qualche foto»...

    Sara Tommasi ha conferito mandato agli avvocati Alfonso Luigi Marra e Saverio Campana, noto penalista di fiducia dell’avv. Marra, di presentare un esposto alla Procura di Milano ai fini del sequestro del video e quant’altro, e all’ avv. Marra di agire per il risarcimento dei danni.


    Scarica la dichiarazione di Sara Tommasi in formato pdf:

    Ufficio Stampa PAS-FermiamoLeBanchehttp://tv.signoraggio.it/video/sara_tommasi-dichiarazioni.pdf

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  3. Cari Bersani e Grillo, come fate a parlare di riduzione delle spese e moralità se prima non eliminate l'anatocismo, le commissioni di massimo scoperto e l'accredito differito dei versamenti, con i quali le banche lucrano illegittimamente circa 2 miliardi di euro al giorno a danno della società?
    Capite: 2 miliardi al giorno di fronte alle quisquilie che recuperereste tagliando i parlamentari o le auto blu o i 'rami secchi' eccetera?
    E come fate a disinteresessarvi del fatto che, ogni 100.000 euro, applicando i tassi anatocistici, cioè addebitando gli interessi ogni tre mesi anziché ogni anno, in dieci anni, le banche prendono 204.000 euro in più di interessi?
    E perché non chiedete alla magistratura di smettere di rimanere inerte di fronte al gravissimo illecito rappresentato dalla privatezza della Banca d'Italia, la cui nazionalizzazione – come sapete – risolverebbe ogni problema?
    E tu Grillo, perché non mi rispondi quando dico che sono pronto a risolvere io, gratuitamente, il problema di buona parte dei 550 milioni di debiti del Comune di Parma semplicemente facendo causa alle banche creditrici, perché, secondo una giurisprudenza ormai pacifica, sono somme per la più parte non dovute?
    Perché cioè non fate queste cose? Quali motivi lo impediscono?
    Alfonso Luigi Marra

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