venerdì 24 dicembre 2010

Invisibili o abbacinati

Guido Biancardi, Notizie Radicali

Invisibili o abbacinati


23-12-2010

Sono comunque sempre lo stesso ceto di persone e gruppi che determinano le cose. Mentre una “democrazia paternalistica” funge da velo di Maia (pietosamente per le coscienze fragili) avvolgendo di apparenti garanzie una realtà che si rivela “agìta” da altri, fuori vista : da alcuni pochi che restano nell'ombra celati e protetti da retaggi con le loro organizzazioni ,“segrete” ai più almeno,e da altri che sono talmente ”illuminati” dai fari della comunicazione in tutte le forme commerciali, rituali, istituzionali che siano, da essere più “presunti che presenti” e riconosciuti nelle loro vere identità e ruolo ; entrambi nella sostanza irriconoscibili e soprattutto, si sostiene da varie parti, da non riconoscere per quel che sono. Questa è tesi che si sostiene da parti fra le più diverse .

E sempre più spesso non meglio specificati “poteri forti” vengono richiamati come demiurghi o numi tutelari piuttosto che in veste di guardie del confine del Paradiso del Genesi, quei Cherubini posti attorno, a difesa, dell'albero della vita . Secondo le visioni di parte, quindi, sia benefici che minacciosi. Considerati garanti necessari, insostituibili per alcuni , sono per molti altri temuti, e perciò sovente citati solo per accenno, come potenzialmente malevoli e temibili.

Riappaiono, quando il refrain politico comincia a compitare termini che evocano situazioni belliche in guerre non dichiarate, come “complotto” o “trama“, con nomi diversi: quali appunto gli invisibili, con connotati internazionali (come li cita , a partire da pag 71, Maurizio Blondet in un suo libello dal titolo provocante ,” Elogio di Catilina e Berlusconi”, 1995, il Cerchio) o , da minculpop, più autarchicamente, come “le demo-plutocrazie giudaico massoniche”, con contorno di “Grembiulini” o di “Perfide Albioni”. Oggi anche la Chiesa cattolica si dichiara nel mirino di persecuzioni che partono non più dall'eternamente richiamato Impero, nè dagli integralismi filosofici materialistici o piuttosto religiosi di confessioni avversarie e competitive ma dalla modernità relativista, in specie dall'illuminismo e dai suoi prodotti più noti, il liberalesimo, il liberismo, la laicità, e, come già un tempo in cui essa fu scandalo per le coscienze dei fedeli, la stessa democrazia.

Ida Magli nel suo recente “La dittatura europea” (BUR 2010), citando a sua volta un libro di Antonello Zunino del 1999 (L' insostenibile pesantezza dell'euro) fa accenno a personaggi tutt'altro che invisibili , ma invece “abbacinanti” in quanto talmente esposti e noti da essere sospettabili di null' altro che dell'esercizio dei loro ruoli istituzionali, ed addirittura a gruppi (li unifica nella denominazione di “club mondialisti”, sostenendo a pag 152, che l'Europa , economica e politica, è parte di un progetto mondiale di assoggettamento e dominio del mondo per istaurarvi il “Nuovo ordine mondiale” portato avanti da “Pochi gruppi di potere, silenziosi ed invisibili che garantiscono la carriera dei personaggi di maggior rilievo...fra i membri delle organizzazioni che governano il mondo al riparo dei rappresentanti politici ufficiali, da realizzare attraverso l'omologazione e la distruzione delle diverse culture) che, dal tempo delle recise smentite di Montanelli sembravano essere svaniti come miraggi, o nella storia come vapori all'alba, quali la Commissione Trilaterale, accusata dai terroristi d'antan di essere un'espressione del fantomatico S.I.M. , Stato imperialista delle Multinazionali; ma anche il Club Bildenberg che raccoglie i sovrani d'Europa ed il più noto Aspen Institute, (già attivo anche, persino, in Cina), in quanto la sua presidenza italiana è stata occupata, oltre che da altri personaggi pubblici meno attuali ma forse non meno decisivi, anche , come esempio, dal ministro Tremonti.

Così vengono indicati al lettore non preparato, quasi in un carosello medioevale da trionfo della morte attorno alla vittima sacrificale Europa/Mondo, moltissimi personaggi illustri, politicamente e culturalmente dei veri e propri “mostri (absit iniuria) sacri” di provenienti dalla politica e dal mondo del grande business, ma in special modo bancaria e finanziaria, la cui caratteristica comune più frequente e sottolineata è di essere espressione di cooptzione o tut'al più di nomina più che di elezione, quindi di emanazione non direttamente “democratico/elettiva”. Secondo la famosa, anche se sempre meno in vista, antropologa, le Banche Centrali (enti privati con azionisti altrettanto privati differentemente dalla comune credenza nella loro natura pubblica) che sembrano guidare la danza macabra, alimentate dal loro signoraggio sulla moneta (di cui Radio Radicale ha cercato di dare alcuni riferimenti informativi) e soprattutto determinando così, come si sostiene, le sorti dei debiti pubblici degli Stati, sono sempre state i grandi players, ed , in particolare in Italia almeno, le principali fonti di alimentazione dei civil servants più altolocati, e delle ”riserve della Repubblica”; anche per la ragione di essere istituzioni autonome ed autoreferenziali, sottratte, quindi, ad ogni controllo o statuto che non fosse autodeterminato e, con tali caratteristiche , di assoluta garanzia.

Azelio Ciampi, esempio insigne di gran commis e di supremo esponente istituzionale, ma anche Lamberto Dini, ed oggi , sovente invocato per il domani, Mario Draghi ; ma anche Tommaso Padoa Schioppa di cui si sono appena celebrate le esequie con l' altissimo omaggio resogli da tutto il Gotha, almeno italiano ed europeo. Ma fra i componenti italiani del Club Bildenberg e dell' Aspen Institute (cfr. anche il citato,” Il Club Bildenberg”, di Daniel Estulin, Arianna editrice ,1999) non mancano anche i fratelli Agnelli, Giuliano Amato, Enrico Letta, Giorgio La Malfa, Mario Monti, Romano Prodi, Vincenzo Visco, Giorgio Napolitano...

Si rischia di scivolare però inavvertitamente, insistendo nei “relata refero” della Magli nella sindrome del Grande Complotto Universale. Anche perchè ci si imbatte (rispettivamente a pag.147 e 151) in due “complottisti Radicali” quali Altiero Spinelli, curiosamente definito “europeista assoluto” così come mi sembra sia stato detto assieme a “straniero in patria”di Padoa Schioppa, da parte di un giornale che lo commemorava, e, ancor più sorprendentemente, Emma Bonino citata (“per completezza d'informazione”) come commissario collegialmente corresponsabile costretta alle dimissioni dallo scandalo Santer , "anch'essa presente alle riunioni del Bildenberg”, “a causa del buco di settemila miliardi rilevato nell'Ufficio europeo per gli Aiuti umanitari d'emergenza di cui era a capo e che non abbiamo mai saputo dove siano andati a finire”(Prodi è infine anch'egli citato come “complice di Ciampi nella svendita dei beni dello Stato e nella rincorsa all'euro...”).

Nicolas Cage e Tom Hanks & Co. per i fim delle serie sulla massoneria americana e sui grandi misteri della storia iniziato dal Codice da Vinci, e seguiti da quelli sugli immancabili templari hanno reso popolare il racconto romanzato del (pseudo?) mistero storico, con i molti altri filoni di film imperniati su servizi segreti, casi insoluti, archeologia fantastica (vedi Harrison Ford), tradimenti, attentati riusciti e/o sventati, spie e terroristi, di Stato piuttosto che per la Fede, hanno si può ben dirlo,“spopolato al botteghino, fungendo da cassa triviale di risonanza e da veicolo di volgarizzazione informativa, o disinformativa secondo le posizioni dei vari portatori di diverse sensibilità ed interessi. Con in più oggi Wikileaks ”live” o perlomeno in "diretta da studio".

Tutto ciò è stato anche denunziato come il prodotto volontario e consapevole di un'azione di squalificazione ed aggressione di alcuni poteri costituiti, ed in particolar modo delle organizzazioni (para)clericali, ed, ad un tempo, un modo di rendere naturale sino all'ovvietà al punto da far condividere come necessaria l'utilità, sino all'indispensabilità di un territorio d'azione politica in cui la legge ordinaria non può e non deve essere rispettata se non a gravissimo ed imprudente rischio di effetti fatali sulle popolazioni, e sulla stessa sicurezza e sopravvivenza del mondo. Per la Pace!

Come una specie di sigillo di realismo alla teorizzazioni sulla forma delle garanzie di uno Stato di Diritto, che, prive di esso , si rivelerebbero “irrealistiche” e pericolose.

Siamo così giunti, partendo dagli spunti di un filone minore di denunzia di un presunto complotto, con il suo conseguente oscuramento della verità e la proibizione assoluta della sua diffusione con l'imposizione del “segreto”, proprio a renderne “realistica”, in alcuni casi almeno, l'esistenza.

Realistica sia nel senso di normalmente esistente ed in tal modo ammessa ed accettata, piuttosto che in veste di “garanzia da un'illusione”. L' opportunità della sua esistenza mette allora sotto accusa la veridicità delle formule della legalità e la loro stessa sostenibilità.

La denunzia di Spinelli e Bonino ( anche loro!) fra coloro che lottarono e lottano strenuamente per un risultato idealizzato come nobile, ma senza dichiararne sino in fondo lo scopo, introduce la necessità di chiarire la differenza , nella teoria politica, fra il termine“reale” considerato come qualità indispensabile di un progetto in quanto lo qualifica come aderente alla realtà ed alle dimensioni dei rapporti di forza, e lo stesso termine usato per definire, come fa Pannella, la disapplicazione di un sistema di garanzie sostituito dall' arbitrarietà anche se illuminata, con la conseguente perdita della legalità come recinto necessario al perseguimento e conseguimento di un bene non effimero, o falso. Con quest'ultima che si è sollecitati a riconoscere quanto al suo potenziale eversivo della democrazia, che essa lo rappresenta almeno pari a quella riconoscibile ai carri armati “dei colonnelli”.

Ed è messa in discussione "l'alterità" del Partito Radicale, promotore della Democrazia e dello Stato di Diritto come terreni in cui i diritti umani sono socialmente in grado di essere coltivati , riprodotti , sviluppati ed usucapiti, nella libertà che tale ambiente solo consente e garantisce, rispetto a partiti anche simili che vogliono o accettano e sanno vivere solo in una “democrazia reale”, quindi in condizioni di suo snaturamento quali quelli in cui il "socialismo reale” aveva ridotto il progetto socialista.

O, almeno, porta ad insinuare il dubbio non solo plebeo del “son tutti uguali”, ma che tutta la Politica consista piuttosto che nello sforzo di “essere politica”, nel semplice e squalificato ”far politica”. Ed in cui la durata non è continuità non degradata ma è semplice sopravvivenza a tutti i costi.

Considerare tutto ciò con estrema serietà può attribuire anche consistenza ben maggiore di un' ipotesi al rischio di una una nuova inedita tragedia mondiale, se fatto alla luce delle denunzie che sempre Pannella non ci ha risparmiate circa la anche maggior efficacia potenziale del controllo assoluto della Finanza e del dominio di un Mercato non regolamentato di quella della disponibilità di missili balistici atomici trascontinentali (con la grande crisi che stiamo vivendo come primo surrogato di una nuova conflagrazione bellica).

La questione della verità come opportunità opzionale di governo e controllo piuttosto che come premessa ineludibile della nonviolenza resta al centro del punto che queste considerazioni hanno cercato di sbozzare. Assieme alla necessità di dare risposte e riscontri inoppugnabili che la presentazione dei fatti a noi attribuiti e le interpretazioni datene dal libro citato, sono, almeno nei nostri confronti, certamente arbitrarie e fallaci, oltre che screditanti.


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