martedì 30 novembre 2010

Il signoraggio: cos’è e perché interessa tutti

Il signoraggio: cos’è e perché interessa tutti

Spesso le vicende che ruotano attorno all’economia sono lasciate nelle mani di esperti e addetti ai lavori, ma ci sono questioni che potrebbero interessare tutti. Come il dibattito degli ultimi anni attorno al signoraggio

Il signoraggio: cos’è e perché interessa tutti

Il signoraggio è, in sostanza, l’insieme delle risorse ottenute da chi conia in virtù del proprio potere di emissione. È una vera e propria fonte di entrate che lo stato trae dall’emissione di moneta.

Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, definisce il signoraggio come il flusso di “risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi”. Il termine deriva dal provenzale senhoratge, derivazione di senhor, che in italiano significa signore. Nel Medio Evo infatti i signori feudali di tutta Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi. Oggi, il termine signoraggio viene talvolta esteso per comprendere l’insieme delle risorse che lo stato trae dal suo potere di creare inflazione espandendo l’offerta della moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte.

Creare una moneta ha dei costi (dalla manodopera alla materia prima): ciò determina il valore intrinseco. Alla moneta viene dato un valore nominale: la differenza tra i due determina il signoraggio, ovvero il guadagno di chi crea la moneta. Ma più che di guadagno, c’è chi ventila l’ipotesi di un vero e proprio lucro.

Lega Nerd analizza la questione, facendo anche un esempio concreto di valore intrinseco e di valore nominale e dando spazio una digressione storica che fa capire meglio di cosa sia retaggio il sistema del signoraggio (che aveva altra valenza quando la moneta era d’oro):

Durante la fase di creazione della moneta abbiamo un consumo di materie prime (carta e inchiostro) ed abbiamo un prodotto finale con il suo valore intrinseco.

Nel caso del biglietto da 50 euro abbiamo un costo iniziale di 3 centesimi di euro ( valore intrinseco), ed un valore nominale finale di 50 euro.

Un bel guadagno, non trovate? Dove finisce questo valore?

Questo valore prodotto viene “nascosto” nei bilanci delle banche centrali; il prodotto finale, viene posto tra le passività del bilancio.

Non è, purtroppo, uno scherzo, basta andare a guardare nei dettagli del bilancio della Banca d’Italia.

Come esempio vi posso dire che nel 2008 sono state create dalla Banca d’Italia banconote per 126 miliardi di euro che sono finiti in bilancio sotto la voce passività.

Questa situazione, che è contro il buon senso, dipende dalle attuali leggi ( leggi particolari per la compilazione dei bilanci, valide solo per le banche centrali) ed ha una motivata e precisa origine storica.

Infatti, gli antenati delle moderne banche erano facoltosi personaggi i quali avendo già un’attività connessa all’oro, svolgevano anche un servizio di custodia dello stesso.

Per certificare la proprietà dell’oro, chi lo deteneva riceveva l’oro in custodia e consegnava al proprietario le cosiddette “note di banco”, antenate delle moderne banconote.

Avendo queste “note di banco” chi era impegnato nei commerci trovava più comodo e sicuro girare la propria nota di banco, piuttosto che andare a ritirare fisicamente il proprio oro e portarlo in giro per i pagamenti.

Così le note di banco iniziarono a circolare.

Ben presto chi custodiva l’oro si rese conto che quasi più nessuno andava a ritirarlo, preferendo far circolare le note di banco: allora, di fronte ad una richiesta di prestito di oro, tali banchieri iniziarono a produrre note di banco, anche oltre la propria disponibilità di oro.

La produzione di note di banco in eccesso non avrebbe mai costituito un problema, a meno che improvvisamente non si fossero presentati tutti insieme a richiedere il proprio oro, perché questo avrebbe portato ad una immediata insolvenza del banchiere.

Ovviamente nel bilancio del banchiere l’oro è l’attivo mentre le note di banco sono il passivo.Questo tipo di contabilità è stata mantenuta fino ad oggi, con la differenza che le banche centrali non ricevono più oro da custodire, ma dal nulla producono moneta che nel bilancio finisce tra i passivi.

Una vittima illustre di questo nuovo sistema di creazione del denaro è stato il Regno delle due Sicilie, infatti i Borboni coniavano monete in oro ed in argento e il valore nominale delle monete era pari al loro valore intrinseco, questo dava molto fastidio alle altre nazioni europee, in particolar modo al Regno Unito che si adoperò in maniera anche palese a far si che lo sbarco dei Mille in Sicilia avesse un esito positivo, mandando delle cannoniere a protezione delle navi Garibaldine, inoltre mobilitò la massoneria presente con i suoi affiliati tra gli alti ufficiali dell’esercito Borbonico adoperandosi a non creare a Garibaldi un vero contrasto militare.

Queste, dunque le origini storiche. Ma oggi cosa succede? Ci si trova davvero a un punto di non ritorno? Continua Nazzareno Brunozzi nell’articolo riportato da Lega Nerd:

Quindi le banche centrali non regolano più la quantità di moneta in base all’oro posseduto, ma la regolano secondo propri criteri, in funzione di un obbiettivo dichiarato.

L’obbiettivo dichiarato dalla BCE è il mantenimento di una inflazione prossima e inferiore al 2% in funzione di questo obbiettivo due sono gli strumenti principali in mano alla BCE: la regolazione della liquidità ed il tasso d’interesse per la liquidità richiesta.

In tale contesto, rimane vero che tutte le banconote sono gravate da un debito, pari all’importo delle banconote stesse: anche perché non abbiamo alcun soggetto che distribuisca banconote gratuitamente, nemmeno allo Stato.

Questo nonostante che per la Costituzione Italiana, lo Stato è l’unica Autorità Monetaria costituita. Tanto questo è vero che è lo Stato a coniare le monetine in euro e in centesimi di euro ed ovviamente tale produzione nel bilancio dello Stato è messa tra gli attivi, come appare logico che sia.

D’altronde questo conferma anche che mettere nelle passività le banconote prodotte, come fanno le banche centrali, è un controsenso.

Inoltre il ruolo della banca centrale che era quello di controllore delle altre banche operanti nella nazione è ora reso difficile dal fatto che la banca centrale è stata privatizzata e che le sue azioni sono quasi tutte in mano a quelle stesse banche che era chiamata a controllare ed a gruppi assicurativi ed a potenti famiglie che sono azioniste di quelle banche. (dati ed affermazioni prese da: La moneta copernicana di Nino Galloni e Marco Della Luna, Nexus edizioni, 2008 pag. 7)

In questo momento di crisi economico- finanziaria dove sotto attacco speculativo ci sono gli Stati e dove non vi è da parte di questi identità di vedute nel trovare risposte efficaci per proteggersi (vedi la decisione di ieri da parte della Germania di vietare le vendite allo scoperto fino al 31/03/2011 su azioni delle principali aziende e banche nazionali e sui titoli di debito pubblico) subito fatta propria dall’Austria e dal Belgio, ha fatto seguito la dichiarazione della Francia dell’Italia della Spagna e dell’Olanda che invece non intendono vietare le vendite allo scoperto, almeno per ora.

Ieri la BCE (banca centrale europea) aveva in asta titoli per 5 miliardi di euro, l’asta è stata deserta.

Le borse di tutto il Mondo stanno perdendo valore, ieri solo le borse europee hanno bruciato 144 miliardi di euro,oggi altri 104 miliardi, ed è già la terza volta che ciò accade negli ultimi due mesi.

Ci troviamo quindi vicinissimi al punto di non ritorno, grazie anche a inefficienze ed incompetenze di quel mondo politico che invece di tutelare i cittadini, troppo spesso è colluso o corrotto da quei poteri forti che avrebbe dovuto contrastare.

La semplice soluzione ai problemi è quella di togliere la possibilità di stampare moneta ai privati e soprattutto farci pagare questo servizio con il valore nominale delle banconote prodotte invece del loro valore intrinseco.

Questa operazione che ha il nome di “signoraggio” crea dal nulla il debito pubblico, fa arricchire pochissime persone a danno di tutti.

Gli Stati devono riappropriarsi del proprio debito che è solo fittizio e creare un nuovo modello di società.

Vincent 2912 approfondisce la differenza esistente tra i vari tipi di moneta: metallica, cartacea e scritturale e le forme di signoraggio a cui ciascuna e soggetta:

Mentre il Signoraggio sulla Moneta fisica (cartacea e metallica) è solitamente ben identificato, quello sulla Moneta scritturale risulta spesso non compreso a causa della non automatica identificazione di quest’ultima come Moneta vera e propria: ciò che non è sensorialmente percepibile è di più difficile comprensione. Tale confusione è accentuata ancor più dall’esistenza della Contabilità e del Bilancio: in quanto costituiti della stessa sostanza (cifre numeriche su pc o su carta), si tende a fare confusione tra la Moneta scritturale (deposito) ed una generica computazione di cifre monetarie (Contabilità e Bilancio). La prima è Moneta, la seconda un semplice conteggio della stessa Moneta. Il conto corrente, in altre parole, non è Contabilità, come viene solitamente definito, bensì vera e propria Moneta non fisica. Che gode del suo Signoraggio, come ogni Moneta il cui valore nominale è superiore a quello intrinseco (nullo in questo caso).

Gli opinionisti prendono una posizione netta. C’è chi ritiene che il signoraggio sia una truffa, senza mezzi termini. Signoraggio.it spiega perché:

Per capire la “truffa del signoraggio bancario” e avere una prima impressione del “Problema” che esso comporta sono necessari almeno 3 passi.

1] Innanzitutto occorre chiarire cosa sia il signoraggio secondo una definizione esauriente:

Il Significato di Signoraggio

Esistono sostanzialmente tre definizioni di “Signoraggio”, una definizione etimologica, una definizione “ampia” e una definizione “ristretta”.

Etimologia del termine Signoraggio

Signoraggio significa “aggio del signore” ovvero “guadagno” del “signore” che detiene il potere di battere moneta. In antichità tale potere era raggiunto e conservato soprattutto mediante l’esercito. Oggi tale prerogativa è detenuta dal sistema bancario, si parla quindi di signoraggio bancario.

Definizione ampia di Signoraggio

Il Signoraggio è l’insieme di vantaggi politico-economici e quindi il Potere di cui gode chi esercita la Sovranità Monetaria.
Questi vantaggi comprendono anche il reddito da emissione monetaria.

Definizione ristretta di Signoraggio

Il reddito da emissione monetaria – o “signoraggio in senso ristretto” – non è calcolabile prescindendo dalle modalità con cui la moneta è messa e quindi non esiste una formula che sia sempre valida.

Per il conio di una moneta il signoraggio è pari al valore nominale della moneta coniata meno il valore intrinseco (costo del metallo e della lavorazione per il conio) della moneta stessa.

Solo nel caso in cui una moneta (o una qualsiasi altra forma di denaro) sia emessa “dal nulla” (come “fiat-money”) e prestata, allora vale la seguente:

Reddito da Emissione Monetaria = Valore nominale + Interessi – Valore intrinseco

E’ corretto parlare di “Signoraggio Bancario” solo nel caso in cui la Sovranità Monetaria sia detenuta dal Sistema Bancario e, di conseguenza, sia quest’ultimo a goderne dei vantaggi.

L’ammontare del Signoraggio Bancario è stimabile con l’indebitamento complessivo inestinguibile dato dalla differenza tra il valore nominale e il valore intrinseco del denaro emesso come debito dal Sistema Bancario, più relativi interessi.

2] Ora occorre realizzare come il denaro sia alla base del potere.

Perchè? Cos’è il potere?
Potere è la capacità di infuenzare il comportamento delle altre persone. Per influenzare una persona occorre dargli una motivazione.
Il denaro può essere considerato una sorta di “motivatore universale” che ogni cittadino è costretto ad accettare per legge (corso forzoso), in cambio di un determinato comportamento.

Per questo semplice motivo il potere di una persona o altra entità economica è sempre direttamente proporzionale alla quantità di denaro da questi posseduta.

Il Sistema Bancario non solo possiede e movimenta gigantesche quantità di denaro ma in oltre esercita la Sovranità Monetaria ovvero il potere di emettere e gestire tutto il denaro in circolazione nel Sistema Monetario. Ne consegue, ovviamente, che il Sistema Bancario è un’entità economica particolarmente privilegiata e con un potere superiore a tutte le altre.

3] Nell’attuale sistema monetario vale sempre una formula fondamentale:

DEBT>MONEY

Perchè per ogni MONETA emessa (intesa come mezzo di scambio, o misura del valore, che rende possibile l’economia a livelli superiori al baratto) deve necessariamente esservi associato un DEBITO di ammontare superiore in quanto pari all’ammontare della moneta emessa più gli interessi.

Ne consegue che:

NO DEBT< => NO MONEY

E che quindi il sistema monetario attuale causa un “circolo vizioso di indebitamento”.

Con “circolo vizioso di indebitamento” si intende il meccanismo per cui il debito di Stato e Privati verso il Sistema Bancario nel tempo tende ad aumentare. Questo non vuol dire che non possa avere inflessioni ma, come dimostra anche l’esperienza (basta osservare l’andamento del rapporto DEBT/MONEY di qualsiasi zona monetaria nella quale vige il sistema della BC come l’Eurozona) tende necessariamente ad aumentare nel progredire del tempo.

Infatti se l’economia cresce c’è bisogno di nuova moneta ma nuova moneta non può essere emessa senza associarvi un debito di importo superiore.

Col sistema monetario attuale, per esempio, non è possibile arrivare a una situazione nella quale uno Stato e i suoi cittadini hanno ripagato tutti i loro debiti. Debiti che sono, nella stragrande maggioranza dei casi, contratti verso le Banche.

Quindi il Sistema Bancario esercita un POTERE su Stato e Cittadini pari al POTERE del CREDITORE nei confronti del DEBITORE.

Chiunque abbia un debito di qualsiasi natura sa di cosa si tratta.

Il Sistema Bancario è indipendente dallo Stato e prende le decisioni in materia di politica economica in completa autonomia (come da Statuto delle Banche Centrali).

Ne consegue che attualmente la “sovranità monetaria” non appartiene allo Stato e quindi esso non può essere considerato “sovrano”.
Ciò è in contrasto con la Costituzione che definisce lo Stato “Sovrano”.

Questo è il problema che i c.d. “signoraggisti” denunciano, nonchè il motivo per il quale ritengono l’attuale sistema monetario iniquo e quindi chiedono una riforma monetaria.

La grande truffa è il titolo di un documentario di 28 minuti che vuol far comprendere alcuni meccanismi economici. Tali sistemi rendono tutti i cittadini degli schiavi dei soggetti bancari, che in virtù della capacità di emettere denaro dal nulla pian pianino si stanno impadronendo di tutte le ricchezze. Inoltre viene messo in luce come né la Costituzione italiana né il trattato di Maastricht dicano a chi appartiene la moneta. Ne parla Il Sole 24 Ore, che fornisce anche i link a cui vedere il video:

Viene anche sottolineato come le banche centrali mettano la moneta al passivo, creando fondi neri esentasse. Viene introdotto anche il tema delle valute complementari e il meccanismo usato dalle banche locali per creare i prestiti dal niente. Sul sito: http://www.mune-web.eu/personal/misc/… è possibile scaricarne solo il testo o l’audio.

Per vedere il seguito di questo documentario clicca qui

Di signoraggio ha parlato molto anche Beppe Grillo. Parallelamente alla campagna d’informazione portata aventi da Grillo e dal sito Signoraggio.it, si è sviluppato un movimento dissenziente e negazionista. Ne parla Giovanni Passali:

Un lettore mi ha inviato un commento all’articolo “FINANZA/ Quanto ci costa il signoraggio delle banche centrali?”. Ecco il testo di quel commento:

“Salve, in rete gira questo dossier sulle frottole del signoraggio: http://digilander.libero.it/togiga/signoraggio.pdf e un gruppo facebook che debunkera le sciocchezze dei complottisti: http://www.facebook.com/pages/Signoraggio-informazione-corretta/279217954594 la teoria del signoraggio è una bufala di stampo neonazista”.

Conosco il documento proposto, redatto da un tal Gianluca: si tratta di una collezione di luoghi comuni proposti senza prove e infarciti da una serie quasi infinita di sciocchezze, affermazioni confuse e imprecise, citazioni parziali. Tanto da rendere impossibile una risposta su ogni punto. Comunque, ritengo il testo un interessante esercizio, utile per mostrare come alcuni luoghi comuni sulle questioni economiche, quando vengano confrontati con la realtà, ne escano letteralmente a pezzi.

Ritengo doveroso però partire dall’ultima frase del commento sopra riportato: “la teoria del signoraggio è una bufala di stampo neonazista”. Questo tipo di accuse si trovano in rete poiché uno dei maggiori esponenti sulla questione del signoraggio è stato Ezra Pound, noto anche per aver avuto delle spiccate simpatie per il regime fascista.

Per rendere evidente il fatto che il signoraggio non è un argomento appartenente a una ideologia di un certo colore, riporterò quanto scritto da Karl Marx nel suo celeberrimo Il Capitale: “Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro.

Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a batter moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote…

Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato”. (Karl Marx, Il Capitale, cap. 24).

Questa è la definizione di quello che io ho già chiamato “il debito impagabile” della “moneta debito”. No, la questione del signoraggio, o dei privilegi delle Banche Centrali, non è una questione di destra o di sinistra, ma di apertura mentale e disponibilità a osservare la realtà.

La questione ha generato quindi dibattiti molto accesi. Il tutto aggravato dal fatto che spesso gli argomenti che hanno a che fare con l’economia sono considerati di difficile comprensione e vengono lasciati in mano agli addetti ai lavori, senza neanche sforzarsi di capire quanto effettivamente possano essere di interesse collettivo. Raccomanda Altra Informazione:

Premessa importante: Wikipedia è inattendibile e i negazionisti che sostengono che il signoraggio sia una bufala di stampo neonazista sono in malafede in quanto sono già stati abbondantemente smentiti, per esempio qui: http://www.signoraggio.it/category/pericoli-del-web/negazionisti/ Non arrenderti alla sudditanza psicologica, diffida di chi ti dice che un argomento sia “troppo complesso” perchè tu possa capirlo, ragiona con la tua testa ed esercita sempre il tuo spirito critico!

Disse Henry Ford: “Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione”. Ascanio Montisci è decisamente tra quelli convinti che il signoraggio sia una truffa, anzi “una delle più grandi truffe mai realizzate ai danni della popolazione, un illecito vero e proprio che viene operato sistematicamente dalle banche centrali (quasi tutte private) e banche commerciali (tutte private)”. Fa poi un’analisi precisa sui tre tipi di signoraggio:
 moneta metallica; moneta cartacea; moneta scritturale. E lancia un’accusa piuttosto pesante:

Non solo, la Banca Centrale, che stampa ufficialmente la moneta a prezzo irrisorio, mette nel bilancio PASSIVO non il costo tipografico sostenuto realmente (carta e colori) ma bensì il valore numerico scritto sulle monete. Il Signoraggio per tanto diventa un PASSIVO per la banca, perciò non è tassabile e viene evaso dal fisco!!!
Per intenderci, è come se il proprietario di un Casinò nella sua contabilità mettesse al passivo non il costo di stampa delle fiches di plastica, ma il valore nominale scritto sulle fiches (10, 100, 10.000 euro, ecc.). Quindi gli stati membri dell’Unione Europea lasciano pagare ai propri cittadini questo sovrapprezzo tassandoli col cosiddetto “debito pubblico”.
Siccome la Banca Centrale Europea stampa banconote garantite da aria fritta, cioè prive di un controvalore (oro, argento, ecc.), ne stampa quante ne vuole senza alcun controllo nei confronti del debito pubblico! (…)

Con la riserva frazionaria una banca può prestare
50 volte quello che ha effettivamente in cassa!

La dimostrazione di quanto appena detto è semplice: se tutti i correntisti andassero contemporaneamente a ritirare i propri risparmi la banca non avrebbe i soldi da restituire (proprio quello che è successo in Argentina).

Thomas Jefferson, che forse aveva capito tutto, scrisse:

“Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. Essi hanno di già messo in piedi un’aristocrazia facoltosa che ha attaccato il Governo con disprezzo.

Il potere di emissione deve essere tolto via dalle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene propriamente.”


Elisa Russo, Liquida Magazine, 30 novembre 2010

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