venerdì 25 giugno 2010

Il signoraggio sviluppato in un thriller

Incontro con l’autore del libro “LA MONETA DI SATANA”

Il signoraggio sviluppato in un thriller interessantissimo

Cosimo Massaro, già artista ed arredatore, ci parla di come sia nata l’idea di scrivere il suo primo libro

L’idea è quella di trasferire e divulgare, sul piano del thriller e del romanzo di facile lettura alla “Dan Brown”, avvincente e interessante, questo sistema monetario, basato su una truffa nata trecento anni fa e messa in piedi da un’elitè massonico-bancaria che ingannandoci con il “diabolico meccanismo” del signoraggio bancario, ci ha reso tutti schiavi.

“Il signoraggio è - ci spiega Massaro – il guadagno che si percepisce attraverso la creazione di moneta (è la differenza tra il costo di produzione di una moneta e il suo valore nominale, ad esempio, per produrre una banconota da 100€ si spendono per il suo costo tipografico circa 30 centesimi, tutto il resto è guadagno). Gli economisti intendono per signoraggio i redditi che una Banca centrale ed uno Stato ottengono grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio”.

Negli Stati moderni, solitamente è una Banca centrale che stampa le banconote mentre lo Stato (ad esempio tramite una zecca) conia solo le monete, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio. Qui però dobbiamo sottolineare una cosa: mentre il costo di produzione delle banconote è di pochi centesimi, a fronte di un valore nominale molto superiore (pensate ad esempio alle banconote da 100-200-500 €) che consente alla Banca d’Italia di avere un notevole guadagno da signoraggio, invece, allo Stato Italiano, avendo solo il monopolio di battere le monete, spetta un guadagno da signoraggio irrisorio, visto il notevole costo di produzione delle monete e il loro basso valore nominale.

Nel suo libro, Massaro, ci illustra appunto cosa c’è dietro la creazione di moneta da parte della Banca Centrale, per poi arrivare verso la fine del romanzo dando una soluzione a questo attuale sistema monetario basato sull’usura, proponendo e divulgando la scuola monetaria dall’emerito prof. Giacinto Auriti, grande giurista e saggista.

Ed ecco pronta la spiegazione “tecnica”: “Oggi, le banconote, essendo semplici pezzi di carta (ad es. la 100 euro) che non hanno più nessun controvalore in oro , costano alla Banca d’Italia, solo pochi centesimi per fabbricarle (cioè stamparle); mentre lo Stato (cioè tutti noi) le paga, alla Banca Centrale, per il suo intero valore nominale, più la stampa, più gli interessi”. Infatti, dal 1971, dopo la fine degli accordi di Bretton-Woods, ad opera del Presidente statunitense Nixon, non esiste più nessuna copertura aurea dietro le banconote.

Questi famosi accordi erano un sistema di regole e procedure per regolare la politica monetaria internazionale. Tutte le nazioni dovevano avere come base monetaria, per gli scambi internazionali, solo il dollaro che, a sua volta, era l’unica moneta convertibile in oro.

Il giovane scrittore si sposta anche sulle tematiche collaterali che un simile “modo di fare” crea: “Il reale problema per le generazioni future è che c’è un discorso di connivenza e di interessi supremi: il processo della creazione della moneta è stato concesso alle Banche centrali, invece di essere affidato ad un ente statale che attraverso dei Ministeri rimetterebbe in circolo i proventi da signoraggio per gli interessi dei cittadini”.

Infatti, oggi, gli Stati hanno perso la sovranità monetaria e sono costretti ad indebitarsi nei confronti di banchieri senza scrupoli, i quali stanno diventando i proprietari di tutte le risorse del pianeta.

L’autore fa una ulteriore precisazione: “Non ci sarebbe nulla da obbiettare se la moneta stampata dalla Banca d’Italia, fosse veramente di proprietà degli italiani che attraverso dei Ministeri (tipo Ministero delle Infrastrutture, della Scuola, della Sanità ecc.) la utilizzassero per il bene comune. Purtroppo, però, la Banca d’Italia non è di proprietà dello Stato ma è quasi totalmente - continua l’autore - in mano a banche e assicurazioni private, unica eccezione è l’INPS che possiede un misera parte di azioni”.

Per le generazioni future si vede solo negativamente un “suicidio da insolvenza” quindi il signoraggio - che in se per sé non era qualcosa di negativo (essendo stato fautore del boom economico del ‘900) - diventa negativo per l’uso che ne ha fatto una classe dominante economica, di multinazionali, al di là di ogni stendardo politico e di un “elitè che ha molto a che fare con le sette segrete di derivazione seicentesca, tipo la massoneria”.

Difatti, alcuni dei potenti in questo settore sono al vertice di grandi imprese Multinazionali oppure sono insediati negli stessi Ministeri.

Tutti gli Stati hanno seguito questa linea madre, secondo gli esperti del problema del signoraggio, ai quali si è adattato anche Cosimo Massaro, autore del presente libro.

Secondo i sostenitori di tali teorie, le banche centrali otterrebbero il reddito da signoraggio grazie alla differenza tra costo di stampa ed il valore nominale della moneta. Tale ricchezza verrebbe poi spartita tra banchieri e poteri forti a tutto svantaggio dei cittadini.

La maggior parte dei sostenitori di questa teoria fa risalire l’inizio della presunta truffa ai danni dei cittadini, all’avvento delle banche centrali, ovvero alla fondazione della Banca d’Inghilterra (BOE) nel 1694, che rappresenta l’inizio del furto, ovvero la perdita da parte dello Stato della propria sovranità monetaria affiancata alla nascita del debito pubblico.

Abramo Lincoln, durante la guerra di secessione, avendo necessità di finanziarla, in mancanza di una Banca centrale, e in presenza dei forti tassi di interesse richiesti dalle banche allora presenti negli Stati Uniti, decise di emettere una propria moneta - i cosiddetti green-backs- ma subito dopo venne assassinato.

Ancora più indicativa è stata l’azione del presidente John F. Kennedy che, volendo restituire allo Stato americano il potere di stampare la propria moneta,il 4 Giugnio 1963 fece stampare banconote, dette United States Notes”, secondo l’ordine esecutivo 11110, esenti da debito e da interessi ma, anche lui, fu assassinato subito dopo.

Tutte queste teorie economiche poste in maniera affascinante e avvincente, come abbiamo detto, si trovano sul romanzo di Massaro, il quale non ci racconta altri particolari per non rovinare a noi e a voi la suspance nel leggere il suo libro. L’autore, inoltre si ritiene molto soddisfatto del suo lavoro e spera di poter continuare su questa scia della stesura di romanzi, proprio perché la sua intenzione è quella di rendere accessibili a tutti, i nascosti concetti e termini economici per troppo tempo occultati dai poteri forti.

Sicuramente un romanzo da non lasciarsi sfuggire, per gli appassionati del genere thriller, storico - economico e dei romanzi alla Dan Brown appunto!!!

Il thriller di Cosimo Massaro, “LA MONETA DI SATANA”, si può trovare nei seguenti posti:

-Sava cartolibreria Zanzarella

-Manduria libreria Agorà

-Sito della casa editrice: www.edizionitabulafati.it

Link della pagina del libro

http://www.edizionitabulafati.it/lamonetadisatana.htm

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