domenica 13 giugno 2010

Il pg Neri chiede la condanna dei vertici delle banche

Il pg Neri chiede la condanna dei vertici delle banche

Gazzetta del Sud, 06 Giugno 2010


REGGIO CALABRIA - Condanna per i presidenti e assoluzione per i direttori delle banche. Sono state le richieste fatte dal sostituto procuratore generale Francesco Neri a conclusione della requisitoria pronunciata davanti alla Corte d'appello di Reggio Calabria (Bruno Finocchiaro presidente, Iside Russo e Natina Pratticò giudici) nel processo nato dalle denunce presentate dall'imprenditore Antonino De Masi che lamentava l'applicazione di tassi usurai da parte di alcuni istituti di credito. Il pg ha chiesto la condanna dei presidenti di Banca di Roma Cesare Geronzi e di Banca Antonveneta Dino Marchiorello a 2 anni e 8 mesi e 20 mila euro di multa ciascuno, e del presidente della Bnl Luigi Abete a 2 anni e 4 mesi e 15 mila euro. Per Domenico Cunsolo, Giuseppe Falcone ed Enzo Ortolan ha chiesto 2 anni 4 mesi e 10 mila euro di multa ciascuno. Il rappresentante dell'accusa ha chiesto l'assoluzione per gli altri imputati, tutti direttori di filiale: Paolo A. Pirrotta, Bruno Martino ed Eduardo Catalano con la formula perchè il fatto non costituisce reato. Secondo Neri non avevano margini di manovra per opporsi alle decisioni dei vertici delle banche. Dopo le conclusioni dei legali di parte civile Giacomo Saccomanno e Antonio Mazzone, il processo è stato aggiornato per le conclusione dei difensori degli imputati alle udienze del 18 e 25 giugno. Il processo di primo grado celebrato davanti al Tribunale di Palmi si era concluso con l'assoluzione di tutti gli imputati. La procura generale, rappresentata dal sostituto Francesco Neri e le parti civili del gruppo De Masi avevano presentato appello. Il 300 pagine il magistrato aveva spiegato le ragioni che avevano determinato la Procura generale a impugnare la raffica di assoluzioni riportandosi alle memorie dell'imprenditore che aveva denunciato l'applicazione di tassi usurari da parte delle banche e alla consulenza del perito di parte civile sostenendo che l'usura bancaria era stata certificata e attestata dal Tribunale che, tuttavia aveva affermato che il reato non aveva colpevoli. In appello c'era stata una riapertura dell'istruttoria che aveva portato all'acquisizione di tutti i verbali dei consigli di amministrazione e delle assemblee dei soci dal 1997 al 2002. Su incarico della Corte, inoltre, il prof. Francesco D'Acunto ha eseguito una consulenza finalizzata a individuare le procedure e i responsabili della fissazione dei tassi d'interesse all'interno degli istituti di credito coinvolti nel processo. L'accertamento ha interessato le tre banche accusate di aver applicato tassi usurai all'imprenditore Nino De Masi, le cui denunce hanno innescato il processo.

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