martedì 27 aprile 2010

Grecia declassata a livello "spazzatura"

CRISI

Grecia declassata a livello "spazzatura"
Portogallo trema sotto il peso del debito

Standard & Poor's porta il rating ellenico sulla soglia "junk" e taglia di due livelli anche quello portoghese. Riflessi immediati sulle borse europee, che chiudono bruciando 160 miliardi. Trichet: "fuori questione" ipotesi default. Vertice straordinario Eurozona il 10 maggio. Domani giornata cruciale per le decisioni della Germania. Ad Atene ferve la protesta: per il 5 maggio nuovo sciopero generale


Grecia declassata a livello "spazzatura" Portogallo trema sotto il peso del debito

Manifestazioni di protesta in Grecia

ATENE - Standard & Poor's taglia il rating della Grecia a livello "junk" (spazzatura). L'agenzia internazionale ha declassato il rating a lungo termine ellenico a BB+ da BBB+ con outlook negativo. Tagliato anche il rating nel breve termine a B da A-2. S&P mette nel mirino anche il Portogallo, rating sovrano giù di due livelli, da 'a+' ad 'a-', appena al di sopra del livello "spazzatura", mantenendo le prospettive negative. Secondo S&P, il deficit di Lisbona potrebbe toccare quest'anno l'8,5% del Pil. Tagliato anche il rating nel breve termine ad A-2 da A-1. La decisione di S&P sul Portogallo è il risultato del modo insoddisfacente della gestione dell'elevato debito pubblico e della situazione debole dell'economia. In particolare, il Portogallo "avrà difficoltà a stabilizzare il suo rapporto debito/Pil" nell'orizzonte di previsione che guarda al 2013 - spiega l'agenzia internazionale di rating -. Le finanze pubbliche rimangono deboli, nonostante le riforme messe in campo dal governo negli ultimi anni".

Notizie che hanno immediati riflessi sul mercato azionario. Mentre il presidente della Bce Trichet dichiara di considerare "fuori questione" un default sui titoli di stato della Grecia o di un altro paese dell'Eurozona, la Borsa di Atene perde oltre il 6% e Lisbona il 5,36%. A Milano, Piazza Affari chiude in decisa flessione. Il Ftse Mib cede il 3,28% a 22.036 punti, mentre il Ftse All Share perde il 3,10% a 22.602 punti. Gli indici hanno accentuato il calo negli ultimi minuti di contrattazione dopo il taglio del rating di Standard & Poor's alla Grecia. Giù del 4.19% Madrid. A Londra l'indice Ftse 100 cede il 2,61% a 5.603,52 punti. A Francoforte il Dax arretra del 2,73% a 6.159,51 punti e a Parigi il Cac 40 scende del 3,82% a 3.844,60 punti. In fumo circa 160 miliardi di euro di capitalizzazione dell'indice paneuropeo Stoxx 600 che ha ceduto il 3,13%. Poco dopo la chiusura delle piazze, la notizia: vertice straordinario Eurozona il 10 maggio per sbloccare il prestito da 30 miliardi di euro a favore della Grecia.


La mossa di S&P è la conferma di come il Portogallo si avvii a essere il prossimo paese dell'area euro a soccombere sotto il peso dei debiti dopo la Grecia, la cui situazione è resa sempre più difficile dalle proteste interne per le durissime misure finanziarie affrontate e dalla diffidenza dei partner europei, ancora divisi sulla questione degli aiuti finanziari. Ma senza gli aiuti dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, ha detto oggi il ministro delle Finanze di Atene, Georges Papaconstantinou, la Grecia ormai non può più accedere ai mercati finanziari per ottenere i fondi necessari entro il 19 maggio per ripagare il debito in scadenza. A causa delle difficoltà finanziarie della Grecia il differenziale di rendimento tra i decennali greci e gli analoghi titoli tedeschi, è volato a 700,2 punti base, il massimo da 12 anni. E la Borsa greca sprofonda: a metà pomeriggio l'indice generale perdeva il 6,15% e quello dei titoli principali il 6,8%.

La Banca centrale di Atene, che contava su una contrazione del Pil del 2% nel 2010, ritiene che invece per l'anno in corso la recessione potrà essere maggiore del previsto. Una riduzione del Prodotto interno lordo più grande di quella calcolata "è molto probabile alle condizioni attuali, caratterizzate da un alto livello di incertezza", ha affermato il governatore della Banca di Grecia, Georges Provopoulos, spiegando che il calo del Pil è avvenuto principalmente "a causa del forte crollo degli investimenti, ma anche dei consumi privati e delle esportazioni". Il deficit della Grecia potrebbe inoltre salire al 14% per il 2009, sostiene Papacostantinou. Il deficit greco era stimato al 12,9% per l'anno scorso, ma qualche giorno fa Eurostat ha corretto al rialzo la stima portandolo al 13,6%.

I negoziati fra il ministero delle Finanze e funzionari della Commissione europea, Bce e Fmi per definire le condizioni finanziarie ed economiche per l'eventuale attivazione del meccanismo di sostegno alla Grecia sono cominciati a metà della settimana scorsa. Il principale ostacolo per la concessione degli aiuti rimane la Germania: tra l'altro oggi un sondaggio effettuato tra i tedeschi ha confermato che le perplessità del governo di Berlino sono condivise dalla popolazione, solo il Il 57% degli intervistati si oppone ad un possibile prestito di emergenza di 45 miliardi di euro alla Grecia da parte del Fondo Monetario Internazionale e l'Unione europea, mentre solo il 33% ritiene che sia una misura appropriata. La Germania dovrebbe contribuire con 8,4 miliardi di euro.

Domani la cancelliera tedesca Angela Merkel sarà impegnata in una serie di vertici sulla Grecia fino al tardo pomeriggio. Secondo quanto scrive l'agenzia stampa Dpa, la Merkel terrà un primo incontro fuori programma con numerosi ministri dell'esecutivo dopo la riunione settimanale del Gabinetto. A questo appuntamento parteciperanno i ministri del Cancellierato, Ronald Pofalla (Cdu), degli Esteri, Guido Westerwelle (Fdp), delle Finanze, Wolfgang Schaeuble (Cdu), della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger (Fdp), oltre a rappresentanti dei ministeri dell'Economia e dell'Interno.

Il ministero delle Finanze, intanto, sta lavorando "in modo febbrile" - secondo la Dpa - a un disegno di legge per la prevista partecipazione della Germania al piano di aiuti alla Grecia. Sempre domani, secondo il calendario degli appuntamenti del governo, Schaeuble incontrerà nel pomeriggio il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, e il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Khan. Dopo questo incontro, è previsto un altro vertice sulla Grecia, questa volta tra la Merkel, Strauss-Khan, il Segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, il direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio, Pascal Lamy, e il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick.

Intanto il premier greco George Papandreou ha lanciato un appello al Paese e in particolare ai sindacati, dal momento che da giorni sono in atto proteste dei lavoratori contro le misure anticrisi assunte dal governo: "L'ora della verità è arrivata, il governo deve affrontare la più grave crisi che il Paese abbia conosciuto dopo il ritorno della democrazia nel 1974", ha detto il premier, sottolineando come sia un "dovere patriottico" salvare la Grecia dalla bancarotta. Papandreu ha assicurato che verrà condotta "una lotta di liberazione per uscire dalla tutela dell'Ue e dell'Fmi", ma intanto gli aiuti sono necessari. I sindacati contestano invece la gestione della crisi da parte del governo: un nuovo sciopero generale è stato convocato dai sindacati greci del settore privato Gsee e pubblico Adedy contro le misure di austerità per il prossimo 5 maggio.

(la Repubblica, 27 aprile 2010

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