domenica 25 aprile 2010

Banca d'Italia denunciata per concorso in usura

Banca d'Italia denunciata per concorso in usura

ROMA - I consumatori dell'Adusbef denunciano la Banca d'Italia per concorso nel reato d'usura. Quasi una rivincita, che arriva a distanza di tredici anni. Sotto accusa è la circolare che Via Nazionale, all'epoca guidata da Antonio Fazio, emanò a tempo di record per escludere dal calcolo dei tassi "soglia" (il limite tra normale prestito e usura) la commissione di massimo scoperto. Commissione che negli anni lievitò a dismisura, appesantendo il costo del credito per famiglie e imprese. Era legittima quella circolare? No, secondo i supremi giudici della II Sezione penale della Cassazione, che il 19 febbraio hanno stabilito che la commissione di massimo scoperto (rimasta in vita fino a poco tempo fa), entra nel calcolo del tasso usurario. Limpide le motivazioni: in tema di usura a dettare legge è il codice penale che nel calcolo del tasso fa rientrare tutte le spese, commissione di massimo scoperto compresa. Tant'è, fanno osservano i giudici nelle motivazioni della sentenza, che la Banca d'Italia ultimamente (con l'attuale governatore Mario Draghi) ha rivisto le disposizioni sul costo del credito includendo tutte le spese.

"Per 13 lunghi anni - è il commento di Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef e senatore Idv, che ha presentato le denunce in dieci procure della Repubblica - gli imprendiotri strozzati dagli alti tassi di interesse non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio perché se anche i tassi eccedevano quelli soglia stabiliti dal codice penale, trovavano ostacolo nella circolare della Banca d'Italia".

La Cassazione ha rimesso dritta la barra e ridà speranza a quanti ancora attendono una sentenza che in tempi di crisi può significare anche chiudere o no un'azienda, magari licenziando. "Gli imprenditori vittime di usura oltre ad aver diritto al rimborso dalle singole aziende di credito - aggiunge Lanutti - si potranno costituire parte civile contro le banche e contro Bankitalia".


Soddisfatte le associazioni dei consumatori, ma anche chi, negli anni, si è battuto contro le disposizioni di Via nazionale. "È una sentenza storica e una vittoria delle imprese - ha commentato Umberto De Rose, presidente degli industriali calabresi - che fa giustizia anche delle numerose battaglie che la Confindustria locale ha condotto sul costo del credito". Già nel 2007 De Rose aveva scritto al governatore Draghi sottoponendogli il problema e ora prepara i suoi associati ad avviare richieste risarcitorie di quanto pagato in più in termini di tasso d'interesse.

"Credo che questa sentenza sia una pagina storica, non completa ancora, ma mette in chiaro molte cose, al Sud in particolare, dove il costo del credito è il più alto in Italia e dunque in Europa", è il commento di Antonino De Masi, l'imprenditore reggino che ha denunciato per usura alcuni istituti di credito. La partita, che secondo i consumatori mette sul piatto più o meno 181,9 miliardi di euro, è iniziata. E finisce per coinvolgere anche Via Nazionale.

Barbara Ardù, 23 aprile 2010

http://www.repubblica.it/economia/2010/04/23/news/adusbef_denuncia_bankitalia_per_concorso_in_usura-3575499/

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