mercoledì 27 gennaio 2010

Pagamento di beni e servizi con il cellulare

Politecnico di Milano: in crescita le applicazioni per il pagamento di beni e servizi con il cellulare. Il mercato italiano sembra pronto al decollo
Wiewlwss 4 Innovation, n.33 • Gennaio 2010

È da molti anni che si discute sulle potenzialità del Mobile Payment – in particolare per la gestione dei Micropagamenti (inferiori a circa 15 euro) – ma queste potenzialità non si sono ad oggi ancora concretizzate, se non per pochissime ed isolate esperienze estere. Su questo tema si è focalizzata la ricerca presentata di recente dall’Osservatorio NFC & Mobile Payments del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), che, dopo una dettagliata e articolata analisi, arriva a concludere che il mercato, benchè ancora in una fase embrionale, è finalmente giunto ai blocchi di partenza.

Da un lato, infatti, il quadro normativo apre lo scenario competitivo a nuove tipologie di operatori – gli Istituti di Pagamento – e nel contempo chiarifica le regole per il Mobile Payment a livello comunitario. Dall’altro, le nuove generazioni di cellulari saranno nativamente dotate di tecnologie NFC per la comunicazione a corto raggio. Anche il mondo degli esercenti – i grandi retailer in primis – inizia ad avere una buona consapevolezza delle potenzialità di queste soluzioni. Ed infine i consumatori – soprattutto i giovani, ma non solo – spingono per un uso del cellulare sempre più pervasivo.

In dettaglio, l’Osservatorio ha analizzato le applicazioni di Mobile Payment “in senso stretto”, nelle due declinazioni principali:

- Mobile Remote Payment, i servizi che consentono di effettuare un pagamento a distanza tramite rete cellulare, ad esempio lo ski pass o la ricarica di una smart card per il video on demand su Tv digitale terrestre;

- Mobile Proximity Payment, i servizi in cui il pagamento viene effettuato in prossimità, ossia vi è una vicinanza fisica tra acquirente e prodotto/servizio acquistato, quali ad esempio la spesa presso un punto vendita della grande distribuzione o il pagamento del biglietto su un mezzo di trasporto. Le tecnologie che abilitano questi servizi sono quelle che operano a corto raggio, come l’RFId NFC (Near Field Communication) o il Bluetooth.

Da una ricerca di Visa Europe, si stima che i consumatori europei eseguano 360 miliardi di transazioni in contanti all’anno, l’80% delle quali avvengono per pagamenti inferiori a 15 euro. In Italia, la media di transazioni con contante sale al 93% e il numero totale delle transazioni (effettuate con qualunque metodo di pagamento) è di 38.1 miliardi, di cui 21.5 miliardi inferiori a 15 euro. In questo scenario, la comparsa sul mercato di soluzioni di Mobile Proximity Payment rappresenta un’opportunità importante per accelerare il fenomeno di erosione nell’utilizzo del contante.

L’Osservatorio del Politecnico ha identificato in Italia, a dicembre 2009, un solo progetto sperimentale di Mobile Proximity Payment (del Credito Valtellinese) e 26 applicazioni di Mobile Remote Payment, un numero in crescita: dal pagamento del parcheggio tramite Sms, ai biglietti sul Mobile site di Trenitalia. Il buon numero di applicazioni su piattaforme differenti è sintomatico di una notevole effervescenza nel mercato, ma nello stesso tempo rischia di portare a una limitata standardizzazione (anche nelle componenti non strettamente di pagamento, come ad esempio le interfacce e le procedure di acquisto per l’utente), che è anche in parte la causa della limitata diffusione di alcune applicazioni, troppo specifiche e settoriali.

Paybox Austria: un milione di clienti per il servizio di Mobile Payment che consente di pagare con un Sms parcheggi, biglietti di eventi, snack e sigarette

L’applicazione di Mobile Payment per il pagamento dei parcheggi a Vienna rappresenta certamente un caso di successo, ma sono stati necessari alcuni anni prima che raggiungesse volumi elevati. La possibilità di disporre in Austria di un’unica applicazione efficace, Paybox, che, dal 2001, consente di accedere a numerosi servizi, oltre a quello relativo al pagamento della sosta, ha consentito prima che in altri Paesi di creare un ecosistema per il Mobile Remote Payment con un modello di business sostenibile e buoni risultati.

Paybox Austria GmbH è una società posseduta dalle compagnie telefoniche Mobilkom Austria e Orange. A partire dal 2008 è stata avviata anche una collaborazione con T-Mobile. I servizi che possono essere pagati tramite Paybox sono numerosi:dal pagamento della sosta al commercio elettronico, dalle vending machine al trasporto pubblico, dal lotto al ticketing. Complessivamente sono circa 6.000 i punti – fisici o virtuali – in cui è possibile effettuare il pagamento, per un totale di 2.200 esercenti coinvolti nell’iniziativa e oltre 1 milione di clienti che hanno utilizzato almeno una volta uno dei servizi offerti dal 2003 ad oggi.

Il fiore all’occhiello dei servizi di Paybox Austria è la soluzione per il pagamento del parcheggio nella città di Vienna (HandyParken). Il servizio, basato su Sms, è utilizzato per il pagamento di oltre il 30% delle soste, che equivale a circa 1 milione di transazioni al mese. Alla notevole diffusione di questa soluzione ha contribuito la semplicità di utilizzo, la recente estensione del pagamento della sosta anche agli orari serali e l’assenza nella capitale viennese di parcometri che consentano il pagamento tramite denaro contante o Carte di Credito/Debito. La verifica della regolarità della sosta è effettuata tramite terminali portatili dotati di connessione GPRS.

I servizi per l’acquisto di biglietti per eventi e musei via Sms stanno registrando una crescente diffusione. I biglietti sono inviati direttamente sul cellulare dell’acquirente sotto forma di codice alfanumerico oppure di codici bidimensionali. Si segnala il concerto di Robbie Williams del 2003, dove già sette anni fa un quarto dei biglietti sono stati acquistati tramite cellulare. In crescita anche l’utilizzo del telefono cellulare per l’acquisto di snack e sigarette presso le vending machine. La soluzione Paybox consente persino di verificare età dell’acquirente, come richiesto dal governo austriaco per la vendita di sigarette.

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