martedì 6 ottobre 2009

Soldi - Il libro nero della finanza internazionale

Da: Soldi - Il libro nero della finanza internazionale
- D. Robert., E. Backes, Nuovimondimedia, 2004
http://giotto.ibs.it/cop/copj13.asp?f=9788889091067

Il Villaggio Finanziario

La storia che qui si racconterà potrà sembrare straordinaria. Lo è.

Concerne ciò che convenzionalmente si chiama "il pianeta finanziario". Lo si può anche chiamare il Global Village, o meglio ancora: il villaggio finanziario. In quest'universo presentato come impenetrabile, l'informazione circola in tempo quasi reale. Il linguaggio è codificato, il profano mantenuto in disparte, le regole raramente scritte e comunicabili. Molti, all'esterno di questo microcosmo, si comportano come se le storie di speculazione, di fusioni o di spostamento di massa finanziaria che durano il tempo di un lampo non avessero nessun'influenza sulle nostre vite. E' risaputo che dei banchieri o dei broker comprano, vendono, eseguono ordini e comunicano di tanto in tanto con l'esterno per dire che tutto va bene. Costoro hanno la loro stampa, le loro trasmissioni televisive, i loro libri specialistici, i loro indici di Borsa, i loro miti da costruire.

All'inizio ci farà da guida un uomo dell’ambiente lussemburghese.

Ho incontrato Ernest Backes quattro anni fa. Avvenne in un piccolo ufficio appartenente al sindacato dei macellai del Lussemburgo. Aveva posteggiato la sua vecchia Ford Scorpio nel parcheggio. "Ma guarda, questo tipo gira in Ford Scorpio", è una delle prime cose che ho pensato a suo riguardo. Il contachilometri segnava 300.000 Km. "Ma guarda, le Scorpio tengono duro", è la seconda cosa che mi è venuta in mente quel giorno. Eppure, ricordo che quell'uomo per me era già un enigma e motivo di fastidio. Davanti ai miei occhi increduli, questo bevitore di Rosport (l'acqua gassata lussemburghese) parlava come un libro stampato. " Delle cose che dice, alcune si possono prendere in considerazione e altre no": è ciò che mi dicevo. Avevo torto. Oggi, ciò che ho capito lascia una specie una specie di vuoto sotto di me. Bisognerà che ci si affretti.

Ernest Backes è nato a Trèves, in Germania, nel 1946. Trèves è la città di Karl Marx. L'accostamento fra i due uomini non finisce qui. Sono entrambi barbuti, corpulenti, e capaci di attentare agli interessi del capitalismo. L'uno, ovviamente, è più noto dell'altro. E più filosofo. Tuttavia, l'altro è vivo. Il che, per quanto ci riguarda, è un vantaggio. Vivo, lucido, e con una buona memoria.

Tutto ciò che seguirà è il racconto di quanto è successo dall'inizio degli anni 70 intorno ad un gruppo di banche impiantate in ogni parte del mondo. Soprattutto in Inghilterra e nel Lussemburgo, ma anche in Francia, in Germania, in Belgio, in Spagna, in Italia, nei Paesi Bassi, in Svizzera, negli Stati Uniti, e in numerosi paradisi fiscali. All'inizio, le banche interessate erano circa un centinaio e formavano una specie di cooperativa interbancaria. Oggi, gli elenchi dei conti che abbiamo scoperto indicano che le banche sono più di duemila, che rappresentano più di cento paesi e che utilizzano quindici mila conti inventariati di cui solo metà esiste ufficialmente. Torneremo su queste cifre e su quello strano funzionamento che consiste nell'offrire a clienti la possibilità di non apparire mai in transazioni finanziarie internazionali. Questi clienti possono essere dei banchieri, come pure dei manager di società d'investimenti, dei prestanome a capo di società offshore [1], dei privati che cercano di defiscalizzare una parte della loro fortuna, dei poliziotti o militari a capo di servizi segreti, o dei direttori generali di multinazionali.

La storia che segue mostra che è stato creato un sistema di occultamento di operazioni bancarie, e utilizzato, con l'avallo di dirigenti di banche, di direttori finanziari, di amministratori di società impiantate ovunque nel mondo, e di influenti uomini politici. Questo sistema è perfettamente organizzato, facile da usare e sempre operativo. I motivi dell'occultamento di questi movimenti bancari sono molteplici. Possono andare dalla semplice ricerca di confidenzialità nell'ambito di operazioni commerciali al riciclaggio di denaro sporco, passando dal reato di insider trading, dalla corruzione o dall'evasione fiscale. Queste attività finanziarie cosi occultate agli occhi del mercato, del fisco, della concorrenza o dei servizi d'informazione, possono essere legali o al limite della legalità.

Possono anche essere criminali.

In questo contesto mettiamo in discussione tanto gli utenti, i gestori, gli amministratori di questo sistema finanziario internazionale quanto i dirigenti politici lussemburghesi, europei o persino americani che hanno permesso a questi clienti di occultare movimenti di fondi o di titoli. E che essi stessi ,talvolta, hanno utilizzato. Si potrebbe valutare la frode - se appositi strumenti potessero stimarla retroattivamente - in centinaia di miliardi di dollari. Poco importa la quantità di zeri. E' importante far capire che un sistema all'inizio sano, il cui scopo era agevolare gli scambi bancari internazionali, è stato sviato dai suoi obiettivi iniziali. Le vittime di questo sistema sono prima di tutto gli Stati, che non hanno potuto percepire le rendite fiscali su alcune operazioni finanziarie transfrontaliere occultate, i milioni di azionisti e di risparmiatori mantenuti all'oscuro di queste pratiche, ma anche i contribuenti, i quali, in fin dei conti, sono gli unici a pagare il conto. Lo scandalo, secondo noi, è planetario. La sua origine è localizzabile. Una delle strutture che accusiamo di aver coperto e agevolato queste pratiche ha sede sociale e la maggioranza dei suoi uffici in Lussemburgo-Città. E' importante dire che un ideatore del sistema è morto in strane circostanze, in Corsica, nel 1983. Si chiamava Gérard Soisson. E' importante dire che un altro ideatore del sistema in questione è Ernest Backes. Che ha taciuto per diciotto anni, forse con il desiderio che quanto segue venisse pubblicato.

Soltanto due società di clearing internazionali liquidano la parte sostanziale delle transazioni transfrontaliere del pianeta finanziario.

Il Lussemburgo, piccolo paese senza storie e senza scandali al centro dell'Europa, conta duecentodiciassette banche registrate. Il Lussemburgo e la sua leggendaria discrezione. Il Lussemburgo, la sua casa reale e i suoi uomini politici con un avvenire europeo. Il Lussemburgo e il sostegno indefettibile di cui gode dal 1945 da parte del Grande Zio d'America. Il Lussemburgo che crolla sotto il peso dei dollari, degli euro, dei franchi, degli yen, dei marchi, dei fiorini... Il Lussemburgo e i suoi 430 000 abitanti, dove 554 miliardi di dollari sono stati capitalizzati in borsa nel 1992 [2]: quattrocento volte più che nelle Bahamas, cinquanta volte più che nelle isole anglo-normanne, venticinque volte più che nelle isole Cayman, sei volte più che nelle Bermude, due volte più che a Singapore, più che a Hongkong [3]... La maggior parte dei Lussemburghesi vive nell'ignoranza di ciò che riveliamo in questo libro. Ignoranti non vuol dire per forza "ingannati". Si possono anche ignorare i particolari. La struttura finanziaria che mettiamo in discussione si chiama Clearstream: quest'appellativo è recente. Il cambio di etichetta è avvenuto nel settembre del 1999. Prima, Clearstream si chiamava Cedel, il cui significato è Centrale di consegna di valori mobiliari. Cedel fu fondata il 28 settembre 1970 in Lussemburgo, in qualità di una delle due camere internazionali di compensazione [4]. L'altra si chiama Euroclear e ha sede a Bruxelles [5]. Si è soliti dire e pensare che il denaro, soprattutto quello virtuale, quello dei computer delle banche, non lascia traccia e sfreccia, alla velocità della luce, da un conto all'altro, da un paradiso fiscale all'altro. Senza lasciare traccia dei suoi passaggi.

E' falso.

La traccia del denaro, e dei suoi incessanti movimenti, si trova registrata nella contabilità di queste camere di compensazione. Negli archivi molto speciali delle cosiddette "società di clearing [6]". Ovviamente il problema sta nell'essere in grado di leggere questa contabilità. Di interpretare queste tracce.

Ci troviamo nella più totale astrazione, il denaro non esiste più da molto tempo.

Dunque Ernest. Avevo appena lasciato, dopo dodici anni, il giornale francese Libération. Avevo scritto un libro che riferiva del mio viaggio nel bel mezzo degli affari politico-finanziari [7]. L'uscita di questo tipo di opera genera inevitabilmente un flusso di paranoici del complotto permanente, e di vittime del sistema giudiziario. Sono stato contattato, tra queste vittime,da un giovane lussemburghese, figlio del deputato liberale René Mart, nipote dell'ex ministro dell'Economia Marcel Mart, cugino della presentatrice del telegiornale di RTL Caroline Mart. Marco Mart, cosi si chiama, è stato spogliato da una delle più grosse banche di Lussemburgo, la Banca internazionale a Lussemburgo (BIL) [8]. Si era lanciato in un'azione giudiziaria che porta avanti ancora oggi. Tradito dai suoi avvocati, abbandonato dalla procura lussemburghese, in lite con il resto della sua famiglia dalla morte del padre, era affiancato nelle sue ricerche da un misterioso consigliere del quale non voleva rivelarmi l'identità . Questo silenzio attizzava la mia curiosità. Quell'uomo voleva rimanere nell'ombra. Le mie domande a suo riguardo rimasero senza risposta, fino all'Appello di Ginevra [9]. Quest'iniziativa attaccava, per la prima volta in termini politici, l'ipocrisia dei paradisi fiscali. Probabilmente questo piacque a Ernest Backes. Nella sua prima lettera, si proponeva di diventare il Sancho Pancha del Don Chisciotte che vedeva in me. "So che si tratta di mulini a vento, e lo proverò", scriveva. Intendeva dire che probabilmente la nostra lotta sarebbe stata vana, ma che valeva la pena portarla avanti. Abbiamo iniziato a scriverci, a mandarci dei ritagli di giornali, dei documenti. Lui era impegnato in indagini a lungo termine, generalmente condotte da poliziotti, agenti degli uffici tributari o magistrati di paesi confinanti con il Lussemburgo che cercavano delle informazioni e che si servivano delle sue conoscenze dell'ambiente bancario. Per esigenze di produzione di un film [10], mi sono rimesso in contatto con Marco Mart, il quale infine mi ha presentato il suo misterioso consigliere.

Ernest Backes, aveva parlato a lungo rifiutandosi di essere registrato in video. Poi, dopo averci pensato, aveva finito con l'accettare di essere ripreso a viso scoperto. Era la prima fase verso una specie di coming out personale. Ernest era l'amministratore di una cooperativa di macellai lussemburghesi. Questo lavoro - lo capirò in seguito - era nello stesso tempo un mezzo di sussistenza e una copertura. Per un uomo che era stato uno degli ideatori di uno dei due sistemi di clearing bancario transfrontaliero del mondo, la discesa senz'altro era stata dura. Ernest non lo dava a vedere per niente.. La Scorpio, ultima traccia del tempo in cui lavorava ancora nel settore bancario, era parcheggiata giù, usurata. Il suo conducente, intanto, spendeva molto tempo ed energia nello spiegarmi ciò che allora intravedevo appena. Mi consegnava, frammentati, i pezzi di un puzzle inquietante che dovevo comporre e di cui non vedevo il contorno.

Lo trovavo interessante ma confuso, originale ma troppo prudente, generoso nelle sue spiegazioni ma freddo nell'esposizione dei fatti e molto brusco quando si metteva in dubbio l'esattezza delle sue analisi. Con un linguaggio spesso violento, manifestava un attaccamento ambiguo al suo paese. Pronto ad attaccare duramente gli intrighi di buona parte di dirigenti compromessi, esitava a smuovere troppo le acque per timore che il suo gesto venisse male interpretato. .Anche per timore che la deflagrazione facesse troppi danni.

Nel Lussemburgo, il silenzio è una virtù. Il sorriso cortese pure. Nel Lussemburgo, dal dopoguerra in poi, i partiti al potere - dai cristiani sociali ai liberali passando per i socialisti - hanno sempre avuto stretti legami con le banche. I loro rappresentanti siedono in buon numero di consigli di amministrazione. Nel Lussemburgo i giudici sono discreti. Molto discreti. E le guardie di finanza poco numerose. Troppo poco numerose. Nel Lussemburgo, i banchieri sono amici che si vuole proteggere da coloro che fanno troppe domande. E la Chiesa cattolica vigila su questo piccolo mondo tranquillo e prospero. Fin dall'inizio della nostra relazione epistolare, notai un aspetto del suo carattere che si confermerà man mano che andremo avanti nel nostro lavoro in comune. La mente di Ernest Backes funziona in maniera arborescente. Un'idea ne porta sempre un'altra, improvvisamente più importante. I suoi racconti s'incastrano gli uni negli altri. Una giornata passata con lui è estenuante. La sera quando si rientra bisogna ricomporre pazientemente le bambole russe.

Mi sono detto spesso che avrei dovuto lasciar perdere.

Ernest aveva parlato a lungo del clearing. Era la prima volta che sentivo quest'espressione. Non esiste termine equivalente nella lingua francese: Si può parlare di pulitura o di lucidatura. Un modo per rendere pulito ciò che non lo è? Giusto ma riduttivo. Si darà la preferenza, anche se la traduzione non è letterale, al termine "liquidazione". Ecco ciò che Ernest diceva: "Oggi i grandi trasferimenti internazionali tra istituzioni bancarie non avvengono più di banca in banca. Non c'è più movimento materiale di valori, né di denaro liquido. Tutto si svolge in base alla faxmoney [11]”. E' un dato fondamentale. Il denaro non esiste più. Più precisamente, l'idea del denaro esiste ancora, ma questo denaro non esiste più come tale. Il termine (denaro) non riveste più il significato che rivestiva prima dell'invenzione del chip o del clearing. Tutte le operazioni tra gli attori del mercato finanziario (i venditori, i compratori, i banchieri) si svolgono oramai tramite un sistema elettronico fondato, ci aveva detto Ernest nel film, "sulla fiducia reciproca degli attori".

Diremo dunque che il denaro è smaterializzato. Il problema di tutti coloro che possiedono delle ricchezze è sempre quello di investirle, di convertirle in titoli: in Sicav [12], Sicam [13], in azioni, in obbligazioni [14]... Anche questi titoli sono smaterializzati. Esistono sempre meno in supporto cartaceo . Milioni di titoli sempre più virtuali, cioè non aventi nessuna esistenza fisica- sono scambiati ogni giorno grazie alle società di clearing. Come viene registrato lo scambio? Chi garantisce la solvibilità delle parti? Quali sono le prove delle vendita? Anche se il denaro o i titoli varcano le frontiere una traccia deve sempre esserci. Sono partito da quest'intuizione. Partendo da questo dato, ho percepito molto velocemente, grazie alle spiegazioni di Ernest, la logica dei sistemi di clearing. Conservare tracce degli scambi ma anche guadagnare denaro il più rapidamente possibile, il più lontano possibile dallo sguardo degli altri... La crescita della velocità degli scambi e una discrezione continuamente rinforzata, circa la loro natura e le loro quantità, sono le due ossessioni dei responsabili del pianeta finanziario. Tuttavia, sussiste un'esigenza vitale: conservare in un luogo sicuro e possibilmente poco accessibile, una prova di questi scambi.

Per avere un'idea delle somme in gioco, bisogna sapere che, per gli attuali dirigenti delle società di clearing , l'unità campione è il trilione di dollari o di euro. Aggiungono, quando voi spalancate gli occhi, che sono "dodici zeri". Per esempio, per il 2000, la società Clearstream ha rivendicato 10 trilioni di euro depositati nei suoi conti. In altre parole, 10 000 miliardi di euro in valori conservati annualmente nel sistema Clearstream. Quarantasette volte circa il bilancio della Francia... Per Euroclear, il suo concorrente, la somma annunciata è di 7000 miliardi di euro. In entrambi i casi, le società di clearing annunciano circa 150 milioni di transazioni effettuate ogni anno. Se ci si interessa alla somma dei valori che passano unicamente nelle loro rispettive reti, le cifre ( del 1999) sono ancora più eloquenti: Euroclear annunciava circa 45000 miliardi di euro di "capitali transitanti" nel suo sistema contro poco meno della metà di Cedel. Al di là di queste cifre e di questa terminologia, la parola da tenere a mente è "fiducia". Cosi come per qualunque scambio finanziario bisogna che il compratore abbia fiducia nel suo venditore. E vice versa. La società di clearing è il luogo della fiducia tra due parti che, talvolta, non si conoscono nemmeno.

L'astrazione è totale. Poiché il denaro non esiste più nella sua forma solita, poiché i titoli comprati e venduti sono fabbricati sempre meno in materiale palpabile, poiché non si possono mai toccare i propri guadagni materialmente (eccetto in rare occasioni) ,bisogna toccarli virtualmente. Vi è un'antinomia linguistica. Come toccare qualcosa di virtuale? Qui interviene il clearing. L'invenzione del clearing. Cioè la garanzia della solvibilità delle parti, poi la registrazione, in un dato luogo, , in documenti precisi e concretamente visibili , che lo scambio (di valori, titoli, azioni, obbligazioni, certificati diversi, o di denaro) è avvenuto. I banchieri precisano di solito, per spiegare il clearing, che essi fanno del "regolamento- consegna". Un po' come il titolare di un servizio di pizze a domicilio dove le pizze sono sostituite da titoli di proprietà, e i motorini dei fattorini da modem connessi al filo del telefono. Le società di clearing sono i notai del mondo d'oggi. Come i notai, essi apprezzano la discrezione perfino il segreto. Tutto ciò che riguarda le loro pratiche e le loro strategie deve rimanere il più lontano possibile dallo sguardo degli altri. Quali altri? Voi. Io. Essi spendono una gran quantità di energie per accattivarsi la stampa finanziaria. Per gli altri giornalisti, è più complicato, ma allo stesso tempo abbastanza facile poiché pochi di questi si sono interessati a loro fino a questo momento. Gli addetti del clearing provano orrore per le domande (soprattutto le più semplici) e per coloro che fanno domande. Mi ha sorpreso constatare che la società Euroclear, che possiede una delle più belle torri di Bruxelles - un palazzo di vetro di 16 piani che ospita 1300 dipendenti - non esponga nessun segno distintivo sulla sua facciata. Nemmeno un nome sul campanello. L'unico segno manifesto della sua presenza è un orologio che segna il tempo che ci separa dal passaggio all'euro. Quest'orologio, con le iniziali del dell'azienda, è posto a una cinquantina di metri dall'edificio. La spiegazione di questa ricerca di anonimato mi è stata data da uno dei dipendenti di Euroclear. Si temono le aggressioni dei militanti anti-globalizzazione . Le società di clearing si sentono strumenti essenziali di questa globalizzazione. Al contrario Clearstream, la concorrente lussemburghese, espone con enfasi il suo nuovo patronimico sulla facciata di una delle più belle case in uno dei quartieri più lussuosi di Lussemburgo. Qui le mentalità sono diverse. Si ama mostrare la propria ricchezza. Non si temono manifestazioni. L'ultima risale a cosi tanto tempo fa. Pensavo che Clearstream volesse dire qualcosa come "corso d'acqua limpido " Alcuni dipendenti dell'azienda hanno più volte insistito ironicamente su una traduzione leggermente diversa. Clearstream dovrebbe significare, secondo loro, il fiume che pulisce.

Mi ci è voluto del tempo ad accettare l'idea secondo cui Ernest Backes poteva essere l'uomo che mi avrebbe permesso di guardare dietro lo specchio della Borsa, nel back office del villaggio finanziario. Se, nel linguaggio finanziario, la borsa è il luogo degli scontri (front office), il clearing è quello del coordinamento (back office). Questo mangiatore di insalata di cento chili che, spesso, annega i suoi racconti sotto tonnellate di particolari apparentemente insignificanti, possiede un tesoro, una chiave di accesso ai piccoli e ai grandi segreti del Global village, quell'universo di cifre, di tic e di codici, dove essere informati prima degli altri è il primo segno del potere. Ernest Backes, pensionato lussemburghese, che maneggia frequentemente, nei suoi dossier, le vicende mafiose italiane e le attività di misteriose società segrete come la Bilderberg o la Trilaterale, che tira fuori dalla tasca un influentissimo venditore d'armi chiamato Henry che si suppone tutti conoscano, che connette troppo velocemente i fatti, le persone e gli avvenimenti che, per noi, non hanno nessun rapporto, non è un buon insegnante. Piuttosto è una persona non contenibile.
Ernest trae la sua forza e le sue convinzioni dalle sue ricerche. Ha capito, ad un certo punto della sua vita professionale, che lavorava sul punto cieco delle transazioni finanziarie internazionali. Ha afferrato ciò che succedeva. Ha visto ciò che nessuno intorno a lui vedeva. Deve essere una sensazione molto particolare.

La società di clearing è il luogo dell'accelerazione e della registrazione delle transazioni. Anche dell'occultamento.

Torniamo indietro di qualche decennio. Se un agente assicurativo di Chicago voleva vendere una parte del capitale della sua società ad un armatore greco, come faceva? Andava a trovare il proprio banchiere, supponiamo presso la Bank of New York, e gli affidava la missione di vendere i titoli. Quest'ultimo prendeva l'aereo per Atene, dove entrava in contatto con il banchiere dell'armatore, supponiamo presso la filiale greca dell'ABN Amro Bank. Innanzitutto il clearing ha consentito di guadagnare tempo, dunque denaro. Non c'è più bisogno di spostarsi. Oramai un organismo centrale garantisce la realtà dello scambio. Il principio di base è semplice: raggruppiamoci tra banchieri di diversi paesi, e creiamo un luogo di fiducia dove sarà registrato e avallato lo scambio bancario. A differenza di una Borsa, che comprende le diverse parti di una transazione, la società di clearing è un'infrastruttura apparentemente passiva. I titoli non cambiano posto, cambia soltanto il nome del proprietario. La società di clearing s'incarica di registrare e avallare la modifica. Oggi in Europa si contano quindici organismi nazionali di clearing [15]. Generalmente sconosciuti alla clientela bancaria, i clearing nazionali si limitano alla compensazione di operazioni di scambi di capitali all'interno di uno stesso paese. Per quanto riguarda le società di clearing incaricate degli scambi di capitali transfrontalieri, ne esistono soltanto due. L'una, Euroclear, conta 1350 dipendenti, di cui 1300 a Bruxelles e una cinquantina in una decina di uffici di rappresentanza sparsi nel mondo. L'altra, Cedel, ha sede sociale in Lussemburgo, e conta 1700 dipendenti nel mondo intero, di cui la metà lavora in una serie di edifici al centro della città, cosi come alla sua periferia, sull'altopiano del Kirchberg, il centro d'affari "europeo" di Lussemburgo. Le altre agenzie di Cedel si trovano a Londra, Tokyo, New York, Hongkong, Dubai e Messico. Possiamo dunque affermare che la maggior parte degli scambi internazionali di titoli passano da Cedel o Euroclear. Questo passaggio obbligato da una delle due società di clearing implica la registrazione in tempo quasi reale e la conservazione delle traccia di questo passaggio in documenti codificati. Si parla qui di trasferimenti di titoli. Anche se Euroclear e Cedel trasferiscono denaro, la loro specialità rimane il movimento di ciò che i banchieri chiamano anche "valori mobiliari" [16]. Queste due società hanno il monopolio quasi completo degli scambi di obbligazioni a livello internazionale. Il commercio di obbligazioni permette di raccogliere e di impiegare del denaro senza apparire nominalmente tranne che in documenti interni alle banche. E' uno dei prodotti preferiti degli addetti al riciclaggio e dei clienti che maneggiano molti liquidi... Cedel e Euroclear scambiano anche molte azioni, quote di Sicav o di Sicaf, certificati auriferi e liquido.

Ernest Backes mi spiegava, all'epoca del film: "Il denaro, che tu lo faccia entrare nelle Bahamas, nel Liechtenstein, a Parigi, a Francoforte o nel Lussemburgo, circola nel sistema. Può uscire dalle reti finanziarie internazionali in un certo momento per essere investito nell'industria. La domanda è: quanto denaro esce attualmente dai grandi circuiti internazionali per essere veramente investito nell'industria? [17] “ Aggiungeva: "Se tu volessi organizzare oggi una lotta operaia contro ciò che si potrebbe chiamare "il grande capitale" chi attaccheresti? Cento anni fa, quando nacquero i primi sindacati, potevi attaccare i Thyssen, i Krupp, i grandi padroni dell'industria francese dell'epoca, perché erano delle figure conosciute. Oggi, se tu vuoi organizzare una lotta contro il grande capitale, devi rivolgerti agli azionisti o ai detentori di quote di Sicav domiciliati a Vanuatu [18]”.

Questi discorsi sono all'origine della mia volontà di capire meglio il funzionamento di queste reti bancarie internazionali. Le reti tramite le quali il denaro sfreccia e scompare, quelle che alimentano i pozzi apparentemente senza fondo quali sono le banche impiantate nei paradisi fiscali. Il giudice d'istruzione madrileno Baltasar Garzòn usa un'immagine per simbolizzare la lotta dei giudici contro i criminali in colletto bianco. Egli spiega che i magistrati sono come dei mammut alle prese con i leopardi: "Quando il mammut arriva nel nascondiglio del leopardo, quest'ultimo è già lontano e si sta prendendo gioco di lui" [19]. La lentezza dei giudici è legata all'assenza di uno spazio giuridico in comune, la rapidità dei leopardi è innanzitutto un fatto di clearing. Mostreremo, in che modo, grazie ad una perversione del sistema di clearing, le possibilità di frodi sono enormemente facilitate a livello internazionale. Vedremo per quale motivo esse sono quasi impercettibili. Materializzeremo un universo dove ciò che per convenzione si chiama "la finanza parallela" è reperibile. Vedremo che i discorsi ufficiali sono molto distanti dalla realtà degli scambi finanziari rappresentata da elenchi di conti in nostro possesso. In un primo momento sono stato troppo frettoloso. Ho presentato Ernest Backes ad alcuni magistrati firmatari dell'appello di Ginevra, ma non c'è stata comunicazione. Persino con Jean de Maillard, quantunque specialista in questo genere di questioni, i rapporti erano difficili [20]. Ernest Backes non ricopriva più nessuna funzione sulla piazza finanziaria lussemburghese, e le sue spiegazioni erano troppo astruse per suscitare un interesse che non fosse solo di cortesia da parte di questi magistrati . Al contrario, Ernest si diceva sorpreso dalla mancanza di cultura finanziaria di quei giudici, nonostante fossero presentati dai media come dei luminari nella lotta contro il crimine organizzato.

Tutti quanti cercavano dei mezzi per combattere più efficacemente il crimine organizzato, ma nessuno aveva mai sentito parlare di clearing. Terminando questo primo capitolo, non so ancora se questo libro uscirà. Da più di un anno, numerosi e imprevedibili ostacoli si sono opposti alla mia volontà di andare fino in fondo a questo lavoro. Impegnato in qualità di collaboratore di giustizia, in diversi affari in corso, Ernest non voleva "bruciare tutte le sue cartucce" e preferiva riservare l'esclusività di alcune rivelazioni ai magistrati. Che cosa lo ha spinto a parlare? La sua difficoltà a far capire il suo messaggio nella sfera giudiziaria. Anche la mia insistenza. Una delle prime critiche che mi è stata rivolta è quella di essere stato oggetto di manipolazione. Ernest, per una strana ragione, mi manipolerebbe e non sarebbe altro che un perfetto mitomane. Quest'idea mi ha sfiorato agli inizi della nostra relazione. La frequentazione della persona e lo studio degli elementi che mi ha mostrato, mi hanno convinto del contrario. Ernest avrebbe senz'altro preferito proseguire il suo lavoro nell'ombra. Durante tutto il nostro lavoro, abbiamo coltivato la discrezione. Abbiamo comunicato poco per telefono, siamo stati prudenti nei nostri scambi d'e-mail. Avevamo convenuto, per l'esterno, che il libro che stavamo scrivendo sarebbe stata un'opera vaga sulla storia del Lussemburgo. In un primo momento, ho lavorato con alcuni resoconti di colloqui registrati. Le storie che Ernest racconta costituiscono un materiale importante di questo libro e serviranno da filo conduttore per la nostra dimostrazione. Ci siamo incontrati spesso negli ultimi sei mesi del 2000. In seguito meno. Ho dovuto confrontare gli elementi consegnati da Ernest con gli attori delle sue storie. Soprattutto banchieri e tecnici del clearing. Ci sono stati degli urti e dei contrasti tra noi. Ernest si lamentava della mia lentezza a capire, ed io delle sue esitazioni a mettere in discussione certe cose, o del suo desiderio di volere spesso risparmiare il suo paese. Ernest conservava per sé, da molti anni, tutto quello che aveva capito. La sua uscita dall'oscurità, a volte, era vissuta in modo doloroso. Man mano che il libro procedeva, egli iniziava a capirne meglio l'impatto. Grazie a lui ho scoperto, con eccitazione e stupore, un mondo inesplorato. Le pressioni sono state numerose. Non avevo idea della difficoltà ad indagare in quell'ambiente. Tutte le persone che ho incontrato hanno un punto in comune: la paura. Alcuni temono per la loro reputazione, altri per il loro lavoro. Altri ancora per la loro vita. Alcuni, dopo aver parlato con me, mi hanno supplicato di non scrivere niente. Altri mi hanno dato degli appuntamenti ai quali non si sono presentati. Molti mi hanno mentito. Ho spesso la sensazione di diventare un esploratore immobile, navigando da un paradiso fiscale all'altro, da una banca giapponese ad una società d'investimento registrata a Singapore, seguendo i meandri sotterranei dei contrabbandieri della faxmoney.

Una delle prime osservazioni sgradevoli che Ernest Backes mi aveva fatto, all'inizio di uno dei nostri colloqui, verteva sulle condizioni della stampa in Francia: "Mi fai la stessa impressione che mi fanno molti giornalisti francesi: siete delle api che raccolgono il nettare e dimenticano di farne del miele." Non capivo molto bene ciò che intendeva dire.


Note:

1 - Società con produzioni del tutto inesistenti il cui scopo è almeno quello di frodare il fisco ,e il cui appellativo offshore significa: "fuori dalle acque territoriali". Le società panamensi, cosi come le Anstalt del Liechtenstein, sono società cosiddette offshore. In altri termini, una società di questo genere si tiene alla larga dal paese in cui potrebbe essere perseguita.

2 - E circa mille miliardi di dollari sono stati capitalizzati nei suoi fondi d'investimento nel 1999.

3 - Dati tratti da International Money Marketing, febbraio 2000.

4 - Yves Bernard e Jean-Claude Colli definiscono nel modo seguente il termine "compensazione": “Procedura di pagamento tra due o più parti che sono debitrici e creditrici le une nei confronti delle altre, e che permette di limitare l'utilizzo dei mezzi di pagamento al regolamento del saldo netto di queste relazioni", Vocabulaire économique et financier, Editions du Seuil (Points), settima edizione

5 - Dal primo gennaio 2001, Euroclear è stato ribattezzata Euroclear Bank.

6 - Clearing viene dal verbo inglese to clear, di cui una delle accezioni è compensare, liquidare (un assegno).

7 - Pendant les "affaires", les affaires continuent, (Stock, 1995)

8 - La BIL all'epoca era presieduta da Gaston Thorn, ex primo ministro liberale e presidente della Commissione europea fino al 1982. Vedremo in seguito che numerosi uomini politici lussemburghesi rivestono delle funzioni nel settore bancario.

9 - In occasione di alcuni incontri che avevo avuto con molti magistrati e che avevano dato luogo alla pubblicazione del libro La Justice ou le chaos (Stock, 1996), questi ultimi avevano lanciato un appello all'università di Ginevra, il primo ottobre 1996.Con questo scritto, sottolineavano l'esigenza di una giustizia indipendente e transfrontaliera per lottare contro il crimine organizzato.

10 - Journal intime des affaires en cours, co-prodotto con Philippe Harel (uscita nelle sale nell'aprile 1998; diffusione su Canal + nel luglio 1999)

11 - L'era del denaro virtuale è iniziata anche prima della creazione dei sistemi internazionali di clearing, alla fine degli anni 60. Prima e durante gli anni 70, le transazioni tra gli operatori di questi sistemi avvenivano tramite telex codificato. Quando all'inizio degli anni 80 comincia l'era del fax e che le prime operazioni avvengono per questo mezzo, sono numerosi coloro che utilizzano il termine faxmoney per fare la caricatura della maggiore velocità di circolazione dei capitali, senza che nessuno veda più questi miliardi ormai "smaterializzati"..

12 - Sicav: Società d'investimento a capitale variabile

13 - Sicaf: Società d'investimento a capitale fisso.

14 - Mentre l'azionista è il proprietario di un'impresa, l'obbligazionista è solo il creditore dell'impresa. A tale titolo, quest'ultimo ha il diritto di percepire un interesse, fissato dal contratto di obbligazione. Negli ultimi decenni il mercato obbligazionario è esploso. E' diventato il più importante mercato del pianeta finanziario. Sono sorte diverse forme di obbligazioni, come le obbligazioni a tasso variabile, le obbligazioni convertibili in azioni, ecc..

15 - La società francese di clearing, fondata nella metà degli anni 60, si chiama Sicovam: Società interprofessionale per la compensazione dei valori mobiliari. Nel luglio 2000 si è fusa con Euroclear. La società di clearing interna agli Stati Uniti si chiama DTC (Depositary Trust Company) e rappresenta per il territorio americano l'equivalente della Sicovam in Francia. Questo mercato interno agli Stati Uniti è molto più importante dei mercati coperti da Cedel e Euroclear messi insieme. La società di clearing belga si chiama CIK; quella svizzera, SEGA; quella inglese, Crest; quella olandese, Necigef. In Germania, si parla delle "Kassenvereine" regionali, raggruppate a Francoforte nel Deutscher Auslandskassenverein (oggi ribattezzata in Deutsche Boerse-Clearing). Questa società, che fin dal 1970 faceva parte dei primi membri azionisti e fondatori di Cedel, si è fusa con Cedel nel gennaio 2000 per costituire Clearstream.

16 - Termine collettivo utilizzato, all'inizio, per indicare un portafoglio di titoli composto da azioni e obbligazioni. Al giorno d'oggi, questo termine può designare ogni altro strumento d'investimento, come quote di Sicav, fondi d'investimenti, ecc.

17 - In Journal intime des affaires en cours, citato.

18 - Denominata anticamente Nuove-Ebridi, la Repubblica di Vanuatu è un ex-condominio franco-britannico (Stato dalla doppia sovranità) sito nell'Oceano Pacifico. Costituito da circa 80 isole (fra cui Espiritu Santo dove si trova la capitale, Vila) Vanatu si stende su 800 km circa e conta ottocentomila abitanti.

19 - In La Justice et le chaos, op.cit., pp.231-257

20 - Magistrato, Jean de Maillard è l'autore de Les Beaux Jours du Crime. Vers une société criminelle? (Plon,1992) e dell'atlante Un Monde sans loi. La criminalité financière en images (Stock, 1999)

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