domenica 11 ottobre 2009

Salari “anti crisi” più alti, ecco chi ci guadagnerà

Le opportunità del “dopo recessione”, ora che l’economia riprende
Salari “anti crisi” più alti, ecco chi ci guadagnerà
Corrado Galimberti e Patrizia Guenzi, Caffè.ch, 11.10.2009

Dare un calcio alla crisi aumentando il potere d’acquisto dei lavoratori. Proprio come ha deciso di fare Coop, aumentando i salari al di sotto dei 6000 franchi. Aumenti che vorrebbero anche gli edili che hanno chiesto 140 franchi in più, mentre gli imprenditori sono fermi a 40. Saverio Lurati, segretario del sindacato Unia, ha le idee chiare: “Il carovita è negativo, quindi per l’anno prossimo chiederemo aumenti seguendo una linea di condotta improntata a un incremento del due per cento. Richieste che varieranno da settore a settore, ma che permetteranno ai lavoratori di avere più soldi in tasca”. Sullo stesso registro anche Angelo Zanetti, segretario regionale del sindacato della comunicazione: “Chiederemo aumenti almeno del due per cento, perché se aziende sane e che macinano utili non concedono incrementi, chi dovrebbe farlo?”.

Dall’altra parte della barricata, le organizzazioni di categoria, da Gastro Ticino all’Associazione bancari ticinesi, passando per la macchina amministrativa cantonale, non si sbilanciano troppo, anche se qualcuno non nasconde che, con ogni probabilità, verranno concessi aumenti per i salari più bassi. “Un ritocco verso l’alto verrà probabilmente deciso a novembre, specie per chi percepisce gli stipendi più bassi”, dice il responsabile di Ubs Ticino, Giovanni Crameri. “Indicazioni provvisorie prevedono un adeguamento generale della massa salariale complessiva tra lo 0,5 e l’1 per cento - aggiunge Franco Citterio, direttore dell’Associazione bancaria ticinese -. Ma ogni istituto deciderà singolarmente”.

Anche Fernando Brunner, presidente della società cantonale ticinese degli albergatori, sottolinea di voler privilegiare soprattutto gli stipendi meno sostanziosi: “La nostra associazione fornisce indicazioni di massima. Poi sta al singolo albergatore decidere come procedere. Personalmente preferisco stimolare i consumi aumentando i salari minimi, senza tralasciare i collaboratori che lavorano bene e fanno molto per l’azienda”. Gastro Ticino – pur sottolineando una perdita generale attorno al 10-25% - è possibilista sugli aumenti di stipendio. E anche in questo caso si parla genericamente del 2 per cento. Insomma, l’intenzione di dare un calcio alla crisi, che negli ultimi dodici mesi ha messo in ginocchio anche le economie più floride, c’è. Nel cantone si respira la consapevolezza che per sostenere e far nuovamente decollare i consumi, serva sì ritrovare la fiducia nell’economia, ma soprattutto bisogna dare più soldi in mano ai lavoratori. “Il nostro è uno dei settori che quest’anno è andato bene, in questo periodo abbiamo preso i primi contatti con i sindacati e gettato le basi per discutere anche di salari”, dichiara Vittorino Anastasia, vice direttore Società svizzera impresari costruttori. “Dobbiamo però tener presente che l’indice dei costi è sceso dello 0,8% su base annua. Bisognerà trovare un compromesso”. Per la cronaca c’è da registrare una battuta d’arresto della vertenza a livello nazionale, e manifestazioni anche a livello cantonale. Intanto, l’associazione imprese di pulizia, che da un paio di anni ha un contratto collettivo di lavoro, ha già deciso il versamento dell’intera tredicesima per il 2010. Quest’anno sarà solo della metà, mentre nel 2008 è stata di un quarto del salario mensile. “Siamo più che orientati a migliorare le condizioni economiche dei nostri dipendenti”, conferma il presidente Paolo Thoma.

E veniamo al folto gruppo dei dipendenti statali. “Nel pacchetto delle misure anticrisi non sono previsti aumenti”, mette le mani avanti Verena Vizzardi, capo sezione risorse umane a Bellinzona. E spiega: “Probabilmente ci limiteremo ai soliti scatti, come negli anni scorsi”. Chi, invece, dovrà aspettare sino al 2011 sono i dipendenti del settore sanità. “Bisognerà attendere la scadenza dei contratti - spiega Raoul Ghisletta, responsabile del sindacato Vpod-. Quindi sino al 2011. Gli ultimi aumenti sono stati concessi nel 2002 ed erano piuttosto consistenti”.

Ha già deciso, invece, la grande distribuzione. Migros aveva fatto da apripista l’anno scorso, concendendo aumenti in media del 2%. Ora Coop: chi riceve meno di seimila franchi al mese, dall’anno prossimo avrà un aumento fisso di 40 franchi, per tredici mensilità.

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