domenica 4 ottobre 2009

De Benedetti diventa il più ricco d'Italia

Fininvest condannata a risarcire la Cir

Red, 03 ottobre 2009, 22:59

Fininvest condannata a risarcire la Cir Lodo Mondadori Nuovo colpo di scena nella partita aperta da vent'anni con al centro la vicenda del Lodo Mondadori, cioè la battaglia cominciata fine degli anni Ottanta tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti per il controllo di uno dei maggiori gruppi editoriali italiani: oggi il Tribunale civile di Milano ha condannato Fininvest a versare alla Cir quasi 750 milioni di euro. Una sentenza che per Carlo De Benedetti, presidente onorario del gruppo "rende giustizia", mentre per Marina Berlusconi alla guida della società, che ha già annunciato appello, "è sconcertante"

Questa mattina il giudice della prima sezione Raimondo Mesiano ha depositato provvedimento, che ha carattere esecutivo, con cui ha stabilito che Cir "ha diritto" al risarcimento da parte di Fininvest "del danno patrimoniale da perdita di 'chance' di un giudizio imparziale". Risarcimento che quantifica in 749.995.611,93 euro a cui si aggiungono gli interessi legali, le spese del giudizio e, tra l'altro, a due milioni di euro per gli onorari. Inoltre, il giudice ha disposto che Cir, assistita dal prof. Vincenzo Roppo e dalla collega Elisabetta Rubini, ha diritto al risarcimento dei danni non patrimoniali, sempre per l'effetto della "perdita di 'chance'", che verranno definiti in un giudizio separato.
Al centro della vicenda risolta dal cosiddetto "Lodo Mondatori" c'è lo scontro, avvenuto tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti per assicurarsi il controllo di uno dei maggiori gruppi editoriali italiani, soprattutto dopo che nel 1989 la Mondadori aveva acquistato l'Editoriale L'Espresso e il controllo di Repubblica, di una catena di quotidiani locali e di importanti settimanali come Panorama, L'Espresso, Epoca.

Il lodo arbitrale sul contratto Cir-Formenton è del 21 giugno 1990. La decisione fu presa dai tre arbitri, Carlo Maria Pratis, Natalino Irti e Pietro Rescigno, incaricati di dirimere la controversia tra De Benedetti e Formenton per la vendita alla Cir della quota di controllo della Mondadori, promessa a De Benedetti e poi venduta all'asse Silvio Berlusconi/Leonardo Mondadori. Il lodo è favorevole alla Cir e dà a De Benedetti il controllo del 50,3% del capitale ordinario Mondadori e del 79% delle privilegiate. Berlusconi perde la presidenza, da poco conquistata, che va al commercialista Giacinto Spizzico, uno dei quattro consiglieri espressi dal Tribunale, gestore delle azioni contestate.

Il 24 gennaio 1991, la Corte d'Appello di Roma presieduta da Arnaldo Valente e composta dai magistrati Vittorio Metta e Giovanni Paolini dichiara che, dato che una parte dei patti dell' accordo del 1988 tra i Formenton e la Cir era in contrasto con la disciplina delle società per azioni, era da considerarsi nullo l'intero accordo e quindi anche il lodo arbitrale. La Mondadori sembra così tornare nelle mani di Berlusconi. Dopo alterne vicende di carattere legale e dopo l' approvazione della legge Mammì, nell'aprile 1991, con la mediazione di Giuseppe Ciarrapico, Fininvest e Cir-De Benedetti raggiungono un accordo: la transazione in sostanza attribuisce la casa editrice Mondadori, Panorama ed Epoca alla Fininivest di Belusconi, che riceve anche 365 miliardi di conguaglio, mentre il quotidiano La Repubblica, il settimanale l'Espresso e alcune testate locali a Cir-De Benedetti.

Il provvedimento del Tribunale civile arriva dopo la condanna definitiva per corruzione (è del 2007) di Cesare Previti, degli avvocati Giovanni Acampora e Attilio Pacifico ad un anno e 6 mesi e del giudice Vittorio Metta a due anni e otto mesi: è stato ritenuto che la sentenza con cui la Corte d'appello di Roma nel '91 diede ragione a Berlusconi nella battaglia di Segrate era stata "comprata".

"Dopo quasi vent'anni dalla condotta fraudolenta messa in atto per sottrarre al nostro Gruppo la legittima proprietà della Mondadori - è il commento di De Benedetti - finalmente la magistratura ci rende giustizia anche sul piano civile. La sentenza - ha proseguito - non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano, ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l'hanno impedito".
"Si tratta di un verdetto incredibile e sconcertante", afferma invece, Marina Berlusconi, presidente di Finivest, che ha sottolineato come la società "ha sempre operato nella massima correttezza e ha dimostrato in modo limpido e inconfutabile la validità delle proprie ragioni. Non posso non rilevare - ha rimarcato - che questa sentenza cade in momento politico molto particolare; da' ragione ad un gruppo editoriale la cui linea di durissimo attacco al presidente del Consiglio, per non dire altro, è sotto gli occhi di tutti. Sbaglia però chi canta vittoria troppo presto. Sappiamo di essere nel giusto e siamo certi che alla fine questo non potrà non esserci riconosciuto".
Nei confronti della sentenza Fininvest, "'esprime tutta la propria incredulità e annuncia ricorso. Ricorso che verrà preceduto da una richiesta alla corte d'appello di bloccare l'esecutività del provvedimento giudicato dal prof. Romano Vaccarella, alla guida del pool dei legali della società "abnorme e che lascia a bocca aperta".

3 commenti:

  1. Salve,

    complimenti per il blog (anche per i libri).
    Leggendo "Moneta nostra" ho scoperto che l'ex ministro giapponese Shoichi Nakagawa aveva proposto di stampare denaro "pubblico". Visto cosa è successo dopo (adesso è addirittura morto!) la cosa mi sembra interessantissima. Potrebbe indicarmi una fonte per la proposta del ministro?
    Grazie

    Filippo

    RispondiElimina
  2. Ecco come il Sismi spiava Roppo & Canepa (nonché CARIGE e CIR)
    Inserito da Anonimo il 27 Maggio, 2010 - 10:50 GenovaPoteriAnalisi e opinioni
    autore:
    Mr. Bean - interceptor®
    Article from:

    http://piemonte.indymedia.org/article/8908

    Scoop: Ecco come il Sismi spiava Roppo & Canepa (nonché CARIGE e CIR)

    SISMI: “Operazione Cavallo di Troia” ecco come il servizio segreto militare attenzionava centri sociali, alta finanza, avvocati, banche ed iraniani.

    Palazzo di Giustizia di Genova, P.zza di Portoria 1. Lo stramaledetto “Armadio della vergogna”. continua a vomitare faldoni che dovrebbero rimanere sopiti per molto tempo ancora. Ecco come il Sismi attenzionava Roppo & Canepa nonché C&C (Carige & Cir e Coe & Clerici). A smascherare lo 007 del Sismi non i CC (Carabinieri) ma il duo inquirente Canepa & Canciani.
    Accidenti se li ha fregati. Li ha fregati tutti, quell'Altana…. L’agente del Sismi Altana Pietro sembra l'unico a custodire certezze in questa intricata spy story dove la realtà è tutto meno ciò che sembra, sfuggente come la sabbia di queste spiagge liguri. Li ha fregati tutti. Le banche, l’alta finanza, i centri sociali, gli iraniani. Forse anche i giudici. E ora tremano anche alcuni magistrati. L’armadio della vergogna è quel famoso archivio dove pare siano stati riposti per anni tutti quei fascicoli scomodi da tenere al riparo da occhi indiscreti. Almeno un ripiano dell’archivio segreto di P.zza Portoria, è proprio riservato a lui: Altana Pietro. La spia del servizio segreto militare che è andato a battere nei centri sociali in cerca di informazioni per il Sismi.

    Qui una sintesi:

    - “Altana Pietro: lo 007 del SISMI che spiava i centri sociali (e non solo)”
    http://piemonte.indymedia.org/article/5620

    Lo 007, all'anagrafe Altana Pietro, è conosciuto anche con alcuni strani pseudonimi come "Guglielmo Dabove" e/o “Franco Ugo Davolio” (“Diavolio” sarebbe più corretto). Ha 49 anni, look alla kojak (capoccia lucida e rasata) elegante e con la faccia da bravo ragazzo. Per alcuni non è che un Robin Hood in giacca e cravatta. Ma chi sia davvero, nessuno - neppure i giudici di palazzo di giustizia di Genova - possono dirlo con esattezza. La sua storia è la trama di un intrigo internazionale, un racconto che si snoda ricco di insidie tra spie e servizi segreti, depistaggi, presunti rapimenti, export di armi per l’Iran etc etc. Di sicuro si sa che Altana Pietro, esperto informatico nato a Torino da una famiglia di origini genovesi, doppio passaporto – italiano e americano - ha sottratto documenti riservati alle più importanti società italiane ed estere, nonché informazioni super-segrete a prestigiosi avvocati d’affari.

    Di alcuni dossier scottanti abbiamo già dato conto in precedenti articoli proprio quì sul portale Indymedia. L’attività di intelligente dello 007 del Sismi però non s’è esaurita infiltrandosi nei centri sociali. Il primo tassello di questo intricato puzzle si rintraccia seguendo il filo di importanti società dell’alta finanza e aziende in odor di mafia e traffico d’armi.che l’agente Altana risulta aver spiato per lungo tempo.


    continua su indymedia....

    RispondiElimina
  3. Sismi: gli avvocati di CIR, ENI e Banca Carige spiati dai servizi segreti
    “Sismi: Altana Pietro colpisce ancora”.
    Articolo/scoop tratto dal portale Indymedia al link:
    http://piemonte.indymedia.org/article/9264
    Dall'edizione del 29 giugno 2010 del quotidiano Il Corriere Mercantile di Genova:
    "SPY Story - I soci di un notissimo studio legale genovese hanno denunciato un'intrusione informatica e la sparizione di documenti. Avvocati spiati scatta la perquisizione. La Digos sequestra vario materiale nella casa di Pietro Altana ex informatore del Sismi"
    L’ex dipendente del Sismi (e probabilmente anche Sisde) che ha spiato per anni gli iraniani, centri sociali, società dell’alta finanza, e noti avvocati è stato pizzicato dalla Polizia Postale a saccheggiare via telematica documenti riservati degli avvocati di fiducia di Carlo De Benedetti (CIR), di Banca Carige e dell’ENI: lo studio legale Roppo & Canepa, fondato dagli avvocati Vincenzo Roppo e Paolo Canepa. Quest’ultimo è anche fratello di Anna Canepa (il magistrato che nel 2004 ha fatto arrestare e condannare l’agente del Sismi).
    Da quanto si sussurra in ambienti vicini alla Procura della Repubblica di Genova pare che l’Altana avesse anche spiato da vicino Roppo & Canepa facendo l’addetto alle pulizie negli uffici della nota law firm nel corso dell’operazione Sismi “Cavallo di Troia” (uscito anche un articolo quì su Indymedia e alcuni articoli su Il Secolo XIX e su Milano Finanza).
    http://piemonte.indymedia.org/attachments/nov2009/articolo_stampa_altana_pietro_2.pdf
    http://piemonte.indymedia.org/attachments/dec2008/rapporto_sismi_sisde.pdf

    Da quanto si apprende la denuncia sarebbe partita per iniziativa dall’Avv. Vincenzo Roppo e di Giovanni Berneschi (Presidente di Banca Carige).
    Sta indagando sulla nuova spy story il magistrato Andrea Canciani (collega per anni del magistrato Anna Canepa).
    C’è sentore che ne vedremo delle belle.

    RispondiElimina

Post in evidenza

The Great Taking - The Movie

David Webb exposes the system Central Bankers have in place to take everything from everyone Webb takes us on a 50-year journey of how the C...