mercoledì 21 ottobre 2009

A cosa serve Minurso?

Stefano Salvi nel Sahara: a cosa serve Minurso?

Autore: Stefano Salvi, martedì 20 ottobre 2009 - 16.43

Stefano Salvi, già inviato storico di Striscia la notizia e ora editore e reporter per la webtv d’inchiesta www.stefanosalvi.it - attualmente in Sahara Occidentale per svolgere un reportage destinato a far parlare a lungo, per l’argomento sconcertante e per la crudezza di racconti e immagini - nel corso del suo viaggio nel deserto, ha compiuto due azioni da “commando dell’informazione”, entrando in due caserme della missione Minurso, a 250 km l’una dall’altra.
Sul sito del nostro Ministero della Difesa si legge chiaramente:
La MINURSO (Mission des Nations Unies pour le Referendoum dans le Sahara Occidentale) è stata disposta con risoluzione dell'ONU n. 690 del 29 aprile 1991 per controllare lo svolgimento del referendum, programmato entro il termine di 29 settimane dall'entrata in vigore del cessate-il-fuoco tra le forze marocchine e quelle del Fronte Polisario, volto a decidere l'indipendenza della ex colonia spagnola annessa di fatto dal Marocco nel 1975.
(http://www.esercito.difesa.it/root/attivita/mix_minurso.asp)
“Tali presidi avrebbero dovuto essere funzionali a garantire il regolare svolgimento del referendum del popolo saharawi – denuncia Salvi – mentre dal 1991 la Minurso presidia i territori liberati senza aver mai reso possibile lo svolgimento del referendum. L’azione “di commando dell’informazione” ha dimostrato che, nel deserto, un terreno accidentato, inospitale, senza acqua, senza comfort di nessun genere per tutto il popolo saharawi e per i suoi militari, ci sono caserme Minurso con acqua corrente, palestre, sale giochi, condizionatori in ogni camera, acqua ghiacciata. Ogni comfort è garantito ai Caschi blu che dal 1991 sono nei territori liberati senza aver ancora raggiunto la ragion d’essere della missione. Tutto questo emerge chiaramente dalla video inchiesta che ho realizzato”.
L’operazione Minurso, a cui partecipa tra gli altri anche l’Italia, solo nel periodo dal 1° luglio 2008 al 30 giugno 2009 è costata 45,6 milioni di dollari. Senza contare quanto è costata dal 1991 al 2008. Al momento per l’operazione Minurso si trovano in Sahara Occidentale 231 persone, di cui 5 italiane.
“Sono stato spinto e strattonato dai soldati – continua il reporter - che non volevano che io documentassi con le immagini l’interno della caserma. Ci si domanda come mai fossero alle 10 della mattina e a mezzogiorno ancora in braghette corte e maglietta, alcuni addirittura stravaccati nella sala giochi e nella sala televisione. Pretendo di sapere cosa abbiano fatto i rappresentanti della missione delle Nazioni Unite dal 1991 a oggi. Trovo aberrante che i soldati delle Nazioni Unite non abbiano collaborato con me, visto che dovremmo avere lo stesso fine: quello di ridare ai Saharawi il loro territorio, di sancirne l’indipendenza. La Minurso è una solenne presa in giro nei confronti dei Saharawi e di tutto il mondo libero, che sta pagando delle vere e proprie vacanze a soldati che arrivano grassi dalle nazioni di provenienza e se ne ritornano snelli e palestrati, senza aver fatto niente, perché non c’è niente da fare. Chiedo le dimissioni (con relativa vacanza nelle caserme Minurso) o l’intervento immediato del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per la rimozione dei responsabili, per la sospensione della missione Minurso: ricordiamo che la R di Minurso sta per “referendum”. Un referendum che in 18 anni ancora non è stato indetto”.
Stefano Salvi ha intervistato il presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica, in merito alla missione Minurso. Durante l’intervista, di cui si potranno vedere le immagini al ritorno di Stefano Salvi in Italia, Mohamed Abdelaziz, presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica, alla doma

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