martedì 27 ottobre 2009

Banche, lo stop dopo l'euforia

Banche, lo stop dopo l'euforia

di VITTORIA PULEDDA, la Repubblica.it


Seduta da dimenticare per il settore del credito. A Piazza Affari fin dalle prime battute le banche hanno pesantemente subìto le notizie provenienti dalla Ing e dalla Bank of America: la prima ha appena annunciato un aumento di capitale e la seconda probabilmente ci ricorrerà, per restituire gli aiuti pubblici.

Ma il bilancio della giornata borsistica sarebbe stato forse meno pesante se non fosse intervenuto uno studio di Equita sul settore bancario italiano dal titolo significativo: "Un respiro profondo dopo la lunga corsa" e un giudizio complessivo ancora più lapidario: Neutral (esposizione neutrale rispetto al peso di mercato complessivo) rispetto al predecedente Overweight (sovrappesare). Le ragioni di cautela, secondo gli analisti di Equita, sono essenzialmente tre: la sensazione che la prossima tornata di trimestrali mostrerà una pressione più forte del previsto sui margini di interesse (perché il tasso Euribor è sceso allo 0,75% rispetto all'1,3% medio del secondo trimestre dell'anno); il fatto che la debolezza delle trimestrali va ad impattare su quotazioni al contrario effervescenti dopo i recenti rally di Borsa (il settore credizio ha fatto meglio del mercato); e, terzo motivo, l'eccesso di "carta", visto gli aumenti di capitali annunciati (Unicredit, -3,08% oggi in Borsa) o che potrebbero esserlo (i modelli degli analisti di Equita contemplano la possibilità di una richiesta di mezzi freschi per 1,6 miliardi per il Banco Popolare, oggi in calo del 4,58%, e per 1,5 miliardi per Mps, scesa del 2,67%: iniziative, queste, che porteranno ad aumentare l'offerta di carta del settore bancario sul mercato, spingendo al ribasso i prezzi o quanto meno dirigendoli verso una sottoperformance.
Insomma, dicono gli analisti, il settore ha bisogno di prendersi una pausa. A livello di singoli titoli invece Equita in questa fase preferisce Mediobanca (al contrario oggi in rialzo, +1,83%) e il Banco Popolare. Unicredit comunque mantiene il "buy" come giudizio di investimento e l'aumento di capitale viene visto come un'occasione per accrescere le posizioni. Tra le banche a piccola e media capitalizzazione, infine, le preferenze di Equita vanno alla Popolare dell'Emilia (-1,37%) e al Credem (-2,81%). Coerentemente con il cambio di visione sul settore, infine, la casa di brokeraggio ha tagliato di 100 punti base il peso di Intesa Sanpaolo (-1,1%).

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