mercoledì 2 settembre 2009

O LA BANCA O LA VITA

O LA BANCA O LA VITA
Recensione di Manuel Zanarini - 01/09/2009
Anche se tutti...noi no!


“O la Banca o la Vita” è un libro scritto da Marco Saba e pubblicato da Arianna Editrice. Rappresenta un testo molto importante nel panorama editoriale italiano; infatti, fornisce un quadro dettagliato, ma di facile comprensione, del panorama bancario nazionale e internazionale.


Il volume è diviso in due parti: nella prima, vengono analizzati gli elementi principali del sistema bancario e finanziario (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Banca dei Regolamenti Internazionali,ecc,); mentre nella seconda, vengono presentati alcuni tentativi concreti di ridare ai popoli il potere di gestire il potere finanziario e monetario (monete complementari e locali).


Quello che emerge dall'analisi dei principali protagonisti mondiali, è che non sono soggetti a nessun vincolo popolare, e che perseguono unicamente gli interessi dei loro proprietari privati, e non a quelli degli individui che sono soggetti al loro potere. Lo si deduce analizzando, per esempio, la struttura della Banca Mondiale, le cui decisioni vengono prese con almeno la maggioranza dell'85% dei voti; ma, visto che gli Stati Uniti ne detengono il 16,4%, è matematico che il parere di Washington sia vincolante su ogni iniziativa finanziaria ed economica a livello mondiale. Lo stesso si può dire per il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l'organo incaricato di elargire prestiti ai paesi in difficoltà economica,o in via di sviluppo. Affinché una nazione possa usufruire di tali fondi, è obbligata ad adeguarsi ai Programmi di Aggiustamento Strutturale, i quali generalmente prevedono selvagge privatizzazioni di settori pubblici strategici, liberalizzazioni dei mercati, apertura alle multinazionali, ecc. E' interessante notare alcuni esempi di tale strategia: il Brasile, dove le banche americane hanno goduto dei soldi del FMI, per rientrare di investimenti pericolosi effettuati nel paese, ottenendo in aggiunta la liberalizzazione dei proficui mercati locali; oppure l'Argentina, dove per far fronte ai debiti con le banche estere, si sono applicate speculazioni finanziarie che hanno portato il paese al collasso, e dove si è assistito al primo fenomeno di privatizzazione delle risorse idriche pubbliche; ecc.


Anche l'analisi dei soggetti bancari non lascia impressioni più rosee. A cominciare dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (“la banca centrale delle banche centrali”), che gode di innumerevoli immunità internazionali per i propri dirigenti; è all'origine della creazione illimitata di denaro senza vincoli; fino ai progetti di “moneta unica mondiale”, attraverso l'unione tra Euro e il nascituro Amero. Altro esempio piuttosto significativo è fornito dalla Banca Centrale Europea (BCE), che pur decidendo le politiche economiche e monetarie dell'intera Unione Europea, è completamente svincolata da qualunque controllo pubblico, rispondendo unicamente ai propri padroni privati.


Fortunatamente, esistono anche esempi di esperimenti popolari, che cercano di riportare il potere economico e monetario nelle mani delle comunità che producono tali ricchezze. Tali esempi stanno prendendo vita in ogni angolo del mondo (dalla Cina, agli Stati Uniti e l'Europa, per finire al Brasile) e hanno ormai già qualche anno di vita e di successi. Quelli più interessanti per noi italiani, sono le monete locali e/o complementari all'Euro, che stanno già circolando nel territorio nazionale. E' giusto ricordare il progenitore di tali esperimenti: il SIMEC, ideato e realizzato dal compianto Prof. Giacinto Auriti, all'epoca perseguitato (stranamente!!!!) dalla magistratura. Oggi, sono numerose le monete locali in circolazione, il TAU a Lucca, il KRO a Krotone, l'ECOROMA in alcune circoscrizioni della capitale; e vi sono anche progetti che stanno assumendo dimensioni nazionali, come quello dello SCEC. I vantaggi che offrono tali sistemi alternativi sono due: evitano di far guadagnare enorme cifre alle banche centrali, tramite il signoraggio; e, dall'altra parte, ridanno alle comunità locali il controllo sulla propria vita economica e monetaria, lasciando la ricchezza là dove viene prodotta, senza che finisca nelle tasche delle multinazionali.


“O la Banca o la Vita” è un libro interessantissimo e da leggere assolutamente, sia per avere un quadro ben preciso di come funzionano i sistemi bancari e finanziari globali, sia per capire che le soluzioni per combattere lo strapotere dei grandi cartelli globali esistono, e che ognuno di noi, lavorando all'interno della propria comunità, può fare qualcosa di costruttivo a riguardo.

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