giovedì 24 settembre 2009

AAA "Prestito di 100 mila euro cercasi"

ECONOMIA

Mossa disperata di un imprenditore milanese: "I clienti
non mi pagano e le banche sono sorde. Provo con i giornali"

"Prestito di 100 mila euro cercasi"
un'inserzione per salvare l'azienda

Appalto saltato per modifiche al regolamento. "È andato al figlio di Dell'Utri"
di SANDRO DE RICCARDIS, Repubblica

"Prestito di 100 mila euro cercasi" un'inserzione per salvare l'azienda

MILANO - I clienti che non pagano. Le banche "sorde e insensibili" che "ti valutano con un computer che stima il tuo rating e non in base alla tua storia personale". Dopo aver atteso quasi un milione di euro di crediti da clienti che non riescono a pagare, dopo aver bussato alle banche, dopo "aver subito il nepotismo che mi ha tolto appalti già vinti", sull'orlo del fallimento, Antonio Mangone, 42 anni, amministratore delegato della concessionaria di pubblicità all'aperto Big Size, ha scritto al governo e al prefetto e ha deciso di pubblicare oggi una lettera a pagamento sulle pagine milanesi di La Repubblica per chiedere di essere salvato. "AAA Cercasi persona generosa e di cuore per una prestito d'onore di 100mila euro" è il titolo. Big Size opera da dieci anni nel campo delle affissioni su palazzi e monumenti che con gli spot vengono restaurati, come Palazzo Reale a Milano e il Palazzo della Civiltà dell'Eur a Roma.

Due soci e due milioni di fatturato, crediti non riscossi che sfiorano il milione. "Chiedo un prestito d'onore per non andare protestato, sono una persona perbene che chiede aiuto pubblicamente perché non debbo vergognarmi di niente - scrive Mangone - . Cerco una persona seria, un imprenditore illuminato e sensibile che crede in me visto che lo Stato e le banche hanno deciso di abbandonare le persone perbene. Chiedo aiuto perché sono in grado di restituire i soldi a chi potrà aiutarmi". Ma le parole dell'imprenditore sono anche uno spietato racconto di cosa rischia oggi chi difende la propria azienda dalla crisi. "Incorrere in gente che approfitta della tua debolezza e cadere nell'usura è facilissimo. La mia denuncia è la denuncia di molte persone perbene che non vengono protette".

Lo spettro della crisi si è materializzato a marzo, con un cliente di Roma che blocca 667mila euro di pagamenti e altre aziende che congelano centinaia di migliaia di euro. "Il sistema è inceppato - racconta Mangone -. Se un creditore mi fa un decreto ingiuntivo fallisco. Con un milione di crediti". Basterebbe un intervento della politica, "la certificazione dei crediti, con lo Stato che ne garantisse il 60%".

Invece la banca l'ha definito "a rischio, con un rating troppo alto". L'ultimo colpo - racconta Mangone - arriva dal Comune di Milano. Da un appalto per la pubblicità sull'Arengario, in piazza Duomo. "Vinco, ma tutto salta per modifiche al regolamento che permette la vittoria di Holding Adv", di cui è azionista e amministratore Marco Dell'Utri, 27 anni, figlio del senatore del Pdl Marcello. "Nella lettera chiedo provocatoriamente aiuto anche a Moratti, Galliani e Berlusconi. Avevamo vinto con 850mila euro - dice ancora Mangone - . Hanno rifatto la gara, riducendo le misure pubblicitarie e la base d'asta a 540mila euro. Noi abbiamo proposto un euro in più per protesta, Dell'Utri 600mila. Ha vinto. Il Comune ha preso 250mila euro in meno. Tra crisi e nepotismo - conclude Mangone - sto assistendo alla nostra morte, senza nessuna difesa".
(22 settembre 2009)

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